Ad Aura, così si chiama mia
nuora, le voglio bene, anche se percepisco in lei una sottile vena di
inquietudine, qualcosa che è anche in me, qualcosa inerente alla giustizia e
all’insensatezza.
Aura mi prende la mano,
l’accarezza, la guarda, mi vergogno sono rovinate e ho le unghie smozzicate, mi
dice:
“Io non credo che ci siano
differenze fra uomo e donna nel genere, l’uomo ha il pene ma la donna ha la
vagina, l’uomo ha un’intelligenza più astratta, la donna più emotiva e
sensibile e via dicendo, l’uomo ha in più qualcosa però ed è la forza fisica, i
muscoli, perciò noi subiamo sempre anche se non ci menano, basta un’alzata di
voce e noi ci chiudiamo, già l’inconscio ha paura. Sono convinta che, la circostanza che l’uomo abbia
corporatura e forza fisica superiori a quelli della donna, abbia influito profondamente
nella struttura della nostra società. Soffro quando leggo sul giornale che una
prostituta è stata uccisa o malmenata da un cliente o da un borseggiatore,
quando al posto della prostituta vi è un trans, è il cliente, se non si
comporta bene, ad essere malmenato.
Era il 1935 quando Margaret Mead, antropologa
americana, pubblicò per la prima volta “Sesso e
Temperamento”, un saggio che ho letto anni fa e col tempo ha lavorato
dentro di me, su questo libro ho letto sulle differenze fra tre tribù della
Nuova Guinea, i miti Arapesh delle montagne, i crudeli cannibali Mundugumor e i
gentili cacciatori di teste Ciambuli.
In queste tre società nessuno si comportava come un
occidentale si aspetterebbe; gli Arapesh si comportavano tutti in modo materno
e sensibile, cioè come noi ci aspettiamo si comportino le donne, i Mundugumor
si comportavano tutti come noi ci aspettiamo si comportino gli uomini, in modo
intenso e attivo, mentre tra i Ciambuli gli uomini avevano un contegno
femminile, ovvero erano dispettosi, portavano i riccioli e andavano al mercato,
quando invece le donne erano energiche, disadorne, e con l'atteggiamento di chi
dirige.
Margaret Mead credeva che fossero gli aspetti
culturali e i pregiudizi a portare alle intolleranze e alle guerre. Sosteneva
che i membri di una società possono e devono lavorare insieme, per modificarsi
e costruire nuove istituzioni; in una società sempre più pessimista riguardo
alle capacità di cambiamento dell'essere umano, insisteva sull'importanza di
favorire e supportare tale capacità. Cara Manuela, io credo che questa nostra
società sia impregnata di maschilismo pure nel linguaggio, hai mai pensato a
quanti termini dispregiativi per la donna? Il linguaggio è vivo, i bambini
ascoltano ed apprendono. Poi colonne, obelischi, salite, arrivi e successo tutti
evocano la prestanza fisica maschile, e poi perché una donna non può essere
papa? Ti rendi conto che i figli li hai allevati tu?
Perché li hai cresciuti così, non per colpa tua, la
società te lo ha imposto, te lo ha inculcato, ora mio figlio è adulto, ho
assolto al mio compito principale, quello di madre; ora del marito, di tuo
figlio, non ne voglio più sapere, me ne vado, realizzerò ciò che voglio io, non
ciò che la società mi impone con leggi varate da uomini non da divinità. Ti
voglio bene Manuela e mi dispiace tanto di ciò di cui la società è in debito
con te”.
Mi abbracciò Aura e da allora non la vidi più, mi
telefona ogni tanto e mi dice: “Comprati il pc, è facile da usare, persone
meravigliose si sono sacrificate, hanno rinunciato a brevetti, per dare la
possibilità di comunicare a tutti. Manuela, tu abitando quasi in campagna,
accanto a persone che non ti capiscono, senza possibilità di muoverti, il web è
la sola tua unica possibilità, la tua sola finestra sul mondo, dammi retta. Non
dire che sei vecchia, hai la mente fresca, più di tanti altri e non è mai
troppo tardi ”.
immagine di Teoderica
1 commento:
Che cosa è essere vecchi?....è l'altra giovinezza, con sogni diversi, con aspettative non solo nostre, pure e forse di più rivolte e desiderate per gli altri...
Beso beso
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