Luisa dopo essere arrivata a Bologna, ora stava imboccando la A1, verso Milano, sapeva che poi doveva prendere l’uscita per Varese, poi sarebbe stata attenta ai cartelli, non aveva il satellitare, ma il telefonino aveva le mappe.
Aveva già avvisato, la mamma , le sorelle e pure l’ex marito
che sicuramente erano rimasti di sasso.
Quando Luisa, aveva visto il “Millefiori” era scattato
l’analogia col suo gemello il liquore “Strega”, e da qui Stresa le dilagò
nel cuore, si ricordò i fiori, i
giardini, i ricordi si affastellavano e
lei decise di partire.
Durante il viaggio, mise un po’ d’ordine nella testa, le ville, i parchi, i giardini, il lungolago
fiorito, lo spettacolo delle isole Borromee, I monti
che la contornano, il blu del
lago, e il giallo, il giallo che la inonda, Stresa pare d’oro come villa d’oro è il soprannome della Villa
Ducale, a farla costruire fu Giacomo
Filippo Bolongaro, che partito da ragazzo per l'estero tornò in vecchiaia a
Stresa molto ricco, costruì la villa e il parco immenso.
Nei circa tredicimila metri quadri di giardino che circonda la villa, prosperano varie specie di piante :
palme, camelie antichissime, azalee, rododendri.
Imponente e suggestivo è il cedro deodara, il cui nome significa albero degli dei. Anticamente l'albero del cedro deodara
era simbolo dell'immortalità e dell'eternità e, per l'altezza del fusto ed i possenti
rami, incarnazione della grandezza d'animo. Per questo il cedro veniva utilizzato spesso per scolpite le
statue sacre.
Sì Stresa era una strega d’oro e in Luisa, riaffiorò il livore di tanti anni
prima provato contro il sacerdote della sua parrocchia, il quale aveva organizzato una
gita sul lago Maggiore e voleva visitare solo delle chiese e dei santuari ,
Luisa invece avrebbe voluto rimanere per sempre a Stresa o almeno all’Isola
Bella, si era mai visto qualcosa di più bello?
“Il Palazzo un
capolavoro non per niente l’architetto fu Carlo Fontana, ma io
preferisco i giardini, chissà
l’innamoratissimo Napoleone quanti baci
diede alla sua Josephine , magari
tra qualche cespuglio fecero pure l’amore, scommetto che Napoleone, se
fosse stato possibile si sarebbe portato il giardino a Parigi.”
Pensava tra sé Luisa, quasi vedendo davanti a lei non
l’autostrada ma il giardino all’italiana dell’ Isola Bella formato da terrazze sovrapposte a piramide mozza, ornato da statue,
fontane, arbusti rari, piante esotiche e fiori profumati come la magnolia e le camelie. In alto a corona spicca l’anfiteatro sormontato
dal liocorno, stemma dei Borromeo.
Che rabbia, si diceva Luisa, il prete li aveva portati al
San Carlone, dichiarando che nulla era più bello del Santo.
San Carlone
di Arona, è un colosso in lastre di rame e bronzo costruito in ricordo di San Carlo Borromeo. Il prete si affannava a dirci che era alta più di venti metri e che si poteva
visitare internamente, che era stata fonte di ispirazione per il progetto della
Statua della Libertà di New York.
Ma ora la mia libertà, la mia nuova vita inizia sul Lago Maggiore,
per ora mi cercherò un alloggio e farò un poco di vacanza, poi magari troverò
lavoro, in un hotel , qualsiasi cosa andrà bene, questo è il primo passo.
Dall’autoradio
uscirono le note di Baglioni e Luisa iniziò a canticchiare felice…
sei tu che porterai il tuo amore
per cento e mille strade
perché non c'è mai fine al viaggio
anche se un sogno cade
sei tu che hai un vento nuovo tra le braccia
mentre mi vieni incontro
e imparerai che per morire
ti basterà un tramonto…
per cento e mille strade
perché non c'è mai fine al viaggio
anche se un sogno cade
sei tu che hai un vento nuovo tra le braccia
mentre mi vieni incontro
e imparerai che per morire
ti basterà un tramonto…
E non sapeva Luisa, non lo poteva sapere, come fossero
profetiche quelle parole che cantava spensierata, non sapeva che il tramonto
avrebbe avuto per lei il colore giallo del “ Millefiori”.
Il giallo è il colore
più prossimo alla luce, allegro e solare ma al negativo significa esplosività pericolosa; tutti
sappiamo che il rosso è sinonimo di bellicoso, di irruente, basti pensare alla banderuola rossa
sventolata dal torero sul muso del toro per farlo incattivire, ma più del rosso
è il giallo il colore dell’aggressività, ma questo Luisa non lo sapeva e lei
andava incontro fiduciosa a Stresa, strega di fiori e di luce d’oro.
immagine di Teoderica
immagine di Teoderica
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