Che cosa si scrive in un diario, boh, forse un diario
privato non è la stessa cosa di un diario pubblico, ma io ho la stessa malattia
che hanno circa due milioni di italiani, ho il mal di scrivere e scrivo scrivo.
Nel vocabolario la definizione dello scrittore o scrittrice è… chi scrive opere
con intento artistico; chi si dedica all’attività letteraria: scrittore
di romanzi, di commedie; gli scrittori italiani dell’Ottocento; scrittore
arguto, monotono, serio, brillante ecc., con riferimento al contenuto, al
tono, alla qualità dei suoi scritti. L’etimologia di scrittura è grafia, che ha
la stessa radice di graffito, perché scrivere significa incidere o scavare,
quindi uno scrittore scava dentro se stesso poi incide le parole e rende
visibile il suo dentro, chissà forse si scrive per rendere più chiaro ciò che
si ha dentro e lo si pubblica per ritrovare questo dentro in altre persone, lo
si condivide per essere meno soli o forse perché mal comune mezzo gaudio. Per
metà della mia vita sono stata un’assidua lettrice, ho letto persino, facendolo
di notte, un libro al giorno, per l’altra metà della mia vita un’incessante
scriba. Ora scrivendo leggo molto meno, le mie letture sono focalizzate alle
ricerche su quello che sto scrivendo o all’etimologia e al significato delle
parole, se mi chiedete in questo momento quale libro preferisco, vi risponderò:
il vocabolario. A tutt’oggi ho scritto dieci libri, tra romanzi e poesie più
vari racconti in parecchie antologie, senza contare un migliaio di articoli
sulla Romagna. Bei tempi quelli in cui scrivevo articoli romagnoli per il
quotidiano La Voce di Romagna, ho imparato tante cose è stato proprio
bellissimo, purtroppo tutto ha un inizio e una fine, anche noi nasciamo e poi
finiamo, in tutto questo è meglio vedere rosa e pensare che anche le cose
brutte hanno una fine e nel caso della nostra morte, non essendoci più forse
saremmo come un tavolo o una sedia o una stella del cielo.
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