Questo vino è ottenuto da uve raccolte in vari vigneti
situati sulle colline della Valpolicella, zona di Verona. Ha un colore rosso
scuro quasi ambrato, ha un gusto rotondo e intenso con profumo di vaniglia e
frutta come ribes, mirtillo e ciliegia, si abbina a carni rosse e formaggi
stagionati, più invecchia più diventa profondo e carico di aromi. L’Amarone, il
vino veneto rosso di maggior fama al mondo, qualcuno lo fa risalire a Catullo,
quindi prima della nascita di Cristo, che in una delle sue poesie parla del recioto
amaro, in realtà l’Amarone è un vino moderno, la
derivazione secca del Recioto. Il nome Amarone, deriva dalla parola
“amaro”, adottata per distinguerlo dal Recioto della Valpolicella da cui
ebbe, seppure involontariamente, origine. L’Amarone è il corrispondente (per
zona, uvaggio e tipologia) del Recioto, ma è un passito secco, mentre il Recioto
è un passito dolce. La bontà del vino veronese è sempre stata nota, l’Amarone è
il portabandiera, è un vino da favola e perciò mentre ve ne versate un
bicchiere, gustatelo lentamente pensando a questa leggenda ambientata in
Paradiso. San Pietro, aveva
aperto le porte del Paradiso a un famoso ubriacone che però essendo brillo non era consono per niente a tale
ambiente idilliaco pieno di Santi e di angeli. Però ormai era entrato e
secondo le regole dell’educazione non si poteva cacciare. San Pietro allora
studiò un piano. Aprì i cancelli e da fuori cominciò a gridare: “Il vino
della Valpolicella a un euro alla bottiglia!” Subitamente l’ubriacone udito che
vendevano un vino così buono a così poco prezzo, non seppe resistere e uscì
subito dalle porte ad afferrare l’occasione. San Pietro rientrò in Paradiso e velocemente
chiuse i cancelli alle sue spalle… morale della favola il vino si gusta centellinando,
senza abusarne che dal Paradiso si può passare all’inferno dell’ubriachezza.
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