venerdì 23 agosto 2019

VACANZE ROMANE romanzo a puntate,XXIV parte


Betty aggirò l’arco di Tito e iniziò la salita, sbuffando per il caldo; trovò il colle del Palatino un paesaggio idilliaco, credeva di aver esaurito la vista del Foro come massimo splendore, invece il colle del Palatino era altrettanto meraviglioso, immerso nella natura e con gli incredibili resti delle domus imperiali.
L’evento principale per la storia del colle fu il fatto che Augusto, che qui era nato, lo scelse come residenza, da allora divenne logico per gli altri imperatori risiedere sul Palatino, tanto che il termine Palatium divenne sinonimo di palazzo.
Tra l’anno 375 e il 379 d.C. le spoglie mortali di San Cesareo, da notare il nome, diacono e martire di Terracina furono traslate, sul Palatino nella Domus di Augusto, notate il luogo, fu il segno palese della consacrazione cristiana del palazzo e di tutto il colle, ora Roma era della Chiesa.
Il Palatino, è uno dei mitici sette colli di Roma insieme al Quirinale, Viminale, Campidoglio, Aventino, Celio ed Esquilino; secondo la leggenda, Romolo e Remo furono allevati da una lupa in una caverna alle pendici del Palatino al confine col foro, e sempre qui avvenne la fondazione della città stessa ad opera di Romolo, la cui abitazione è identificata in una capanna denominata Casa Romuli.  
Il termine Palatium forse deriva dalla dea Pale, una dea molto antica, a volte scambiata con Minerva, a volte associata ai celti, probabilmente una dea legata anche agli etruschi e forse ancora prima ai tirreni, in quanto questa dea aveva a che fare coi culti della natura, dell’acqua, del verde e del fuoco e anche con la guerra, univa lo sviluppo dell’agricoltura alla sua difesa.


immagine: Palatino- Roma