mercoledì 29 giugno 2016

Io sono (parte prima)



Io sono alta un metro e settanta, né grassa, né magra, ho gli occhi verdastri, il naso un po’ lungo, i capelli neri e corti, anche se vorrei averli lunghi, questa sono io fisicamente, ma se voi mi chiedete cosa sono io, vi rispondo che non lo so. E rifuggo da quelle persone che lo sanno perché non voglio sentire i morsi dell’invidia. Un consiglio ve lo cedo volentieri, l’invidia esiste ed è causa di tanti mali, siccome non si estirpa perché il cervello fa vedere agli occhi una visione distorta, voi state lontane dall’oggetto dell’invidia… vade retro Satana. Si tratta di un versetto biblico e significa: stai indietro Satana. Lo strano è che tale frase Gesù la pronuncia duramente a Pietro, quando l’apostolo cerca di opporsi a Cristo, quando questi annuncia che avrebbe dovuto essere ucciso. Perché lo fa? Nessuno deve intromettersi nella vita degli altri perché nonostante crediamo di aver illuminato l’ignoranza, non sappiamo se ciò che decideremo al momento, sarà un giorno efficace o deleterio. Quindi teniamo lontano gli invidiosi, e teniamoci lontano da chi invidiamo, ascoltiamo i consigli, ma andiamo avanti per la nostra strada. Ora come già vi ho scritto non so dirvi chi sono, oggi penso una cosa, domani un’altra, ma posso dirvi chi vorrei essere… la carpa Koi. “Koi, nuotando fra i vari pericoli del Fiume Giallo, riuscì a risalire la cascata sino alla porta del Drago. Le divinità  impressionate da tanto coraggio, la trasformarono in un grande drago. Sotto forma di drago, la carpa acquisì il dono dell’immortalità, diventando così il simbolo di chi aspira a compiere grandi imprese e non teme di affrontare le avversità della vita”. 

domenica 26 giugno 2016

W WIKIPEDIA

Esino Lario, un piccolo paese di 700 abitanti, in provincia di Lecco, dal 21 al 28 giugno ospiterà il primo raduno mondiale, in Italia, dei volontari della cultura di Wikipedia. Così dopo i Wikimania che si sono svolti a Città del Messico, Londra, Harvard e Hong Kong, grandi e famose città, l'incontro denominato “Wikimania goes outdoor” (Wikimania va all'aperto), si terrà in un piccolo paesino, che sebbene sia turistico, certo non ha la capacità di attrazione delle grandi metropoli. Questo evento è una specie di piccolo miracolo voluto intensamente dai volontari di Esino Lario e dai volontari svizzeri che si sono espressi così:“... Volevamo dimostrare che le cose possono funzionare diversamente: che non c'è un centro e una periferia del mondo, del sapere e della produzione culturale. Ma ogni voce può avere lo stesso peso, senza considerarsi inferiore solo perché più remota. Basta rimboccarsi le maniche, schiacciare il tasto modifica, e anche un luogo lontano dalla metropoli può vivere nel presente e dire la propria”. Personalmente ammiro tantissimo questi volontari che hanno creato Wikipedia, un'enciclopedia telematica, di libero accesso e in modo del tutto gratuito, non dobbiamo dimenticare, che non è che ci sia dovuto tutto questo libero sapere, se è stato possibile realizzare il sogno è perché tante persone vi hanno lavorato “gratis” e hanno donato ciò che conoscevano. Me ne servo abitualmente per le mie ricerche incrociate, quando sono incerta su certi temi, vado su Wikipedia e sul sito della Treccani, ripeto sono eternamente grata perché l'enciclopedia telematica è una vera rivoluzione in confronto a quella cartacea, perché si può arrivare facilmente a trovare precisazioni e chiarimenti senza leggersi centinaia di pagine, se si vuole approfondire si passerà poi in biblioteca. Enormemente sono poi grata al traduttore, anche questo non è piovuto dal cielo, perché mi dà la possibilità di servirmi anche di Wikipedia francese, inglese, russo ecc.ecc. Termino con un abbraccio virtuale ma sincero agli oltre mille volontari di Wikipedia che stanno svolgendo il loro incontro... siete meravigliosi, GRAZIE!

venerdì 24 giugno 2016

Storie degli animali 4



Scrivendo sullo squalo, il mio pensiero è volato al falco. Lo squalo è il re del mare, il falco quello dei cieli. Mi direte  -No è l’aquila la regina dei cieli- . -Appunto la regina non il re-. Ho da poco letto un bel romanzo storico sulla falconeria e sull’imperatore Federico II, tratta di Santi, Cavalieri e Amore, è di Franco Fregni, edito da edizioni del girasole. Scene di falconeria sono rappresentate negli affreschi egizi più antichi. La caccia con il falco era conosciuta in Cina già 2000 anni prima Cristo, i romani la praticarono in tutte le province dell’impero,  se ne ha notizia  anche in Giappone, in India e in Persia, in Europa fu introdotta con successo a partire dalla seconda metà del IX secolo. La caccia con il falco affascinò anche Federico II. Per lui rappresentava da un lato una manifestazione simbolica del potere legata a precisi rituali ed alla costruzione di apposite strutture; dall’altro uno svago, anzi, una vera e propria   passione che coltivò per tutta la vita, oltre che un mezzo per conoscere meglio la natura. Egli non era contento della sola pratica di questo sport; voleva conoscere tutto, e si documentò leggendo ciò che fino allora si conosceva degli uccelli e della caccia con i rapaci, convocò alla sua corte molti abili falconieri mediorientali ed introdusse l’uso dell’azione tranquillante del cappuccio (appreso dal mondo arabo) in sostituzione alla orribile tecnica di cucire le palpebre dei rapaci. Questa passione per i falchi e il loro comportamento nella caccia, di cui Federico  si ispirava per muovere lo scacchiere dei conflitti, è rimasta tutt’oggi, non la falconeria ma la passione, non è la prima volta che mi hanno indicato con sorpresa e allegria:  "Guarda, là nel cielo, c’è un falco". A forza di sentirmelo dire anch’io scruto il cielo per scorgere un falco, da qualche giorno poi un "falchetto" viene a posarsi sui fili della luce accanto alla mia casa… a me non pare tanto pericoloso. Per terminare occorre dire che Federico non riuscì ad ottenere un regno unito, fu scomunicato, perse delle guerre, ebbe troppe donne, troppi sapienti, alla fine anche troppi falchi, insomma non aveva il senso della misura.



domenica 19 giugno 2016

Storie di animali 3



 Sì lo so che il titolo del post è storie di animali, ma avendo scritto di squali non posso non citare la mitica Citroën DS. La prima volta che la vidi fu in un abbordaggio “squalesco”, due ragazzi ci seguirono, eravamo io e mia cugina su una Giulia un po’ scassata, ci bloccarono con lo “squalo”, così era chiamata la Citroën DS perché appunto assomigliava a uno squalo e ci invitarono ad andare con loro, allora si usava, come si usava fare l’autostop. Io ero incantata dal ragazzo dagli occhi verdi e dall’auto meravigliosa e volevo andare con loro, mia cugina più grande e sensata disse:“Abbiamo un altro impegno, non veniamo, ciao, un’altra volta”. Mai più visti, ma da allora ogni volta che vedo l’auto/squalo, ricordo il fatto. Nel 1955 uscì sul mercato la Citroën DS, disegnata dallo scultore Flaminio Bertoni, i francesi non sarebbero mai riusciti a fare una tale bellezza, senza l’aiuto di un artista italiano, e dall’ingegnere Andrè Lefebvre, fu chiaro da subito che l’automobile era qualcosa di unico. L’auto alla partenza si alzava “in piedi”, e poi finito di alzarsi partiva col muso proteso come all’attacco, sembrava galleggiasse e danzasse. Andrebbe bene per tutti quelli che hanno problemi di schiena. Nel 1962 il presidente francese Charles de Gaulle fu vittima di un attentato. Il cecchino non centrò il suo corpo, ma una gomma della Citroën DS. L’auto però, grazie alle sue sospensioni automatiche, continuò ad andare tranquillamente su tre ruote. A Ravenna in una strada a fianco di San Vitale ve ne è sempre una parcheggiata, sta acquattata accanto a un palazzo, un po’ anzianotta ma sempre ricca di fascino.

martedì 14 giugno 2016

Storie di animali 2



Due righe sul film Tintorera, dove lo squalo femmina si divora principalmente donne e poi viene uccisa da un uomo …un filino maschilista questo film lo è. Anzi molto maschilista, a me interessava solamente stare sul divano accanto a mio figlio, ma questo Esteban che sfarfalleggia e uccide lo squalo femmina solo dopo tante morti, non mi piace per niente. La trama: ricco e spensierato play-boy, Esteban che si fa esoticamente chiamare Steve, noleggia una lussuosa barca da diporto e divide il proprio tempo tra feste e pesca in un porto turistico del Messico. Fatta conoscenza con Patricia, la ospita; quindi, dopo un iniziale litigio con Miguel a causa della stessa ragazza, la cede allo stesso. Patricia, scesa in mare al mattino molto presto, viene divorata dalla Tintorera, un gigantesco esemplare di femmina dello “squalo tigre”. Miguel, divenuto amico di Steve, fa vita in comune con lui e la britannica Gabriela. Il “ménage a trois” dura allegramente sino a che lo stesso Miguel non finisce tra le fauci della Tintorera. Steve, nonostante la partenza di Gabriela, si consola con altre donne. Solo quando anche Cinthia viene sbranata, il play-boy matura disegni di vendetta e non si placa sino a che negli abissi colpisce mortalmente la vorace femmina-squalo. Tintorera è uno di quei film diventati leggendari senza avere particolari meriti, se non quello dello squalo femmina, che fa tandem con la ferocia di un’altra femmina: quella della tigre; occorre però dire che le riprese subacquee sono molto belle e curate… il fascino era tutto in quegli abissi dove da un momento all’altro poteva apparire la Tintorera.

immagine: di teoderica

giovedì 9 giugno 2016

Storie di animali 1



Storie di animali, farò una serie di racconti brevi sui nostri amici animali. Inizierò dallo squalo che ammiro perché a differenza di noi non ha bisogno del dentista, perché ha una serie di denti di riserva. Le dimensioni degli squali spaziano da quelle del minuscolo squalo lanterna nano che misura soltanto 17 cm in lunghezza   a quelle dello squalo balena che è il pesce più grande in assoluto. Tutti gli squali sono carnivori e la maggior parte di loro si nutre di pesci a differenza dello squalo balena, che si nutre  principalmente di plancton.
Gli squali non vivono solo in acqua salata ma anche in quella dolce. Io amo gli squali per la loro bellezza dalle linee dure e antiche, hanno un qualcosa di un tempo remoto, infatti ci sono prove scientifiche dell’ esistenza di squali che risalgono a circa 450-420 milioni di anni fa. Lo squalo ha quell’occhio piccolo e rotondo in cui pare si celi il mistero della sopravvivenza. Amo gli squali perché sono gli animali preferiti di mio figlio, lui me li ha fatti conoscere, insegnandomi tante cose su di loro, poi ricordo le tante e tante volte che sul divano abbiamo guardato il film “Lo squalo” o l’altro film “Tintorera”. Se in TV c’era uno di questi film, mio figlio saltava l’incontro con gli amici o l’allenamento del pallone.  In conseguenza di attacchi a volte ai danni di esseri umani, operati da alcune specie in particolare, gli squali hanno guadagnato la fama, solo in parte giustificata, di essere pericolosi. Già il modo di dire che sei “uno squalo”, significa che attacchi con cattiveria e senza pietà. Eppure lo squalo è in pericolo di estinzione, la sua carne è considerata pregiata, in più causa dei danni e così in molti paesi asiatici si effettua una pesca molto intensiva.

immagine: di Teoderica