E finalmente erano giunte le 10, la Chiesa di Santa Sabina,
piena zeppa di persone, gli sposi belli come attori, uno scenario da favola che
sarà breve come una chimera. Di questo non voleva parlare Betty, basta i
ricordi facevano male. Dopo il matrimonio, ci furono le foto nel Giardino degli
Aranci e poi il ricevimento alla Casina Valadier un ristorante che è ubicato a
Villa Borghese, elegante e raffinato con una terrazza che offre una
meravigliosa vista sui tetti della città. Un sogno, Betty ricordava le stanze
affrescate, i tavoli rotondi con tovaglie bianche lunghe sino al pavimento, i
lampadari di cristallo luccicanti, i cibi gustosi, che si scioglievano in
bocca, lo champagne e il trionfo finale di dolci soprattutto un trionfo di frutta fresca e di frutta
caramellata e brinata sistemata su un’alzata posta in file concentriche una
meraviglia da lasciare a bocca aperta Betty, che in modo provinciale fece i
complimenti ai camerieri che la guardarono con sufficienza, gli addetti al cibo
sembravano i serventi del re Sole, abituati a gente di rango e altolocati. Era
veramente bello questo mondo sfarzoso? A Betty pareva di essere in un sogno, ma
i sogni di Betty si involavano tutti e l’aver conosciuto il paradiso e tornare
al formicaio delle persone-pedine di una vita normale sarebbe stato poi molto
difficile, così pensava Betty mentre nascondeva i piedi scalzi e doloranti
sotto le falde della lunga tovaglia che ricopriva il tavolo… la tovaglia era
talmente lunga che poteva tenere i piedi scalzi, sbirciando ogni tanto le
pustole ormai scoppiate che rilasciavano del pus oleoso e gialliccio.
immagini: Casina Valadier una sala