martedì 31 gennaio 2012

A FERRARA ANDAI ( racconto in 17 puntate)

3 puntata


La seconda sala è un trionfo di artisti famosi e tele meravigliose, fra cui spicca Foujita Tsuguharu.
Foujita pittore francese di nascita giapponese , divenne un simbolo di Parigi, amico di Modigliani, Soutine e Chagall, protagonista delle années folles di Montparnasse.
Foujita Tsuguharu (nato a Edogama nel 1886 e morto a Zurigo nel 1968) ha vissuto con sfrenato amore un esotismo alla rovescia. Con i suoi nudi e le sue nature morte si è assimilato a quell’Occidente che lo aveva accolto e così fortemente ammaliato, per recuperare poi, nell’ultima fase della vita, il richiamo della grande eredità dell’arte giapponese.
Anche se partecipa alla Ecole de Paris se ne distacca con uno stile individuale sintesi fra Oriente e Occidente. Usa una linea sottile e delicata su uno sfondo bianco latte , come fosse la superficie della porcellana; questo stile risulda algido e freddo mentre le modelle si offrono senza pudore, così si crea un' aura di mistero.
Qui alla mostra di Ferrara è presente con un nudo monocromo, la modella dalle forme classiche e regali si offre spudoratamente in un mare lattiginoso di gelo, la tela risulta una felice unione fra il Paese del sol levante e oserei dire il Rinascimento italiano con buona pace della grande Ecole de Paris.
Foujita dopo vari viaggi per il mondo e il ritorno in Giappone,
andò negli Stati Uniti nel 1949 e l'anno successivo ritornò a Parigi , dove prese la nazionalità francese.
Nel 1955 si convertì al cattolicesimo, dopo un' illuminazione mistica all' Abbazia di Reims, con il nome di battesimo di Leonardo,in omaggio a Leonardo da Vinci.
Dedicò i suoi ultimi anni, al design, alle vetrate e ai murales della cappella Notre-Dame-de-la-Paix a Reims, costruita nei giardini della ditta produttrice di Champagne Mumm.
Qui la sua salma riposa.
Alla mostra di Ferrrara il nudo di Foujita mi incanta e se avessi i soldi lo comprerei subito, non per niente i suoi quadri erano apprezzati e venduti anche ai suoi tempi, forse era l' unico dei protagonisti degli Anni folli di Parigi a non fare la fame.
Nella sua casa vi era una vasca da bagno con acqua calda a rubinetto, un vero lusso a quei tempi.
Molti modelli, fra cui la celeberrima Kiki, vennero da lui appositamente per godere di questo lusso.



immagine di Teoderica.

domenica 29 gennaio 2012

A FERRARA ANDAI ( racconto in 17 puntate)

2 puntata


Ora però vorrei introdurvi alla mostra a modo mio, e cioè non in modo aulico, ma popolano e semplice, come lo sguardo di un bambino. Già vi dico che per decidere se un' opera mi piace, mi faccio questa domanda: " Se avessi il denaro occorrente, quale opera mi piacerebbe a tal punto da acquistarla?"
Poi lascio scivolare via tutte le conoscenze della storia dell' Arte e mi immergo nella mostra come un pesce nell' acquario.
L' esposizione inizia con due tele, una di Monet nella sua ultima fase, preludio dell' arte Informale, e una tela splendida di Renoir.

Pierre-Auguste Renoir (1841-1919) è il pittore che, dopo Monet, ha meglio sintetizzato la poetica dell' Impressionismo. Iniziò la sua attività da ragazzo decorando porcellane, stoffe e ventagli.

Partecipa alla prima mostra impressionista del 1874 presso lo studio di Nadar. Renoir è insuperabile nella resa delle figura femminile, specie nei nudi. Le sue immagini sono create dalla luce stessa che, attraverso mille riflessi compone immagini di grande fascino.

Dopo il 1881 la sua pittura entrò in crisi. Abbandonò la leggerezza del periodo impressionista per aprire un nuovo periodo che egli stesso definì «agro». La sua pittura tese ad un maggior spirito neoclassico, e a ciò non fu estraneo un viaggio che egli fece in Italia e che gli permise di conoscere i grandi pittori del passato. Colpito da artrite reumatica continuò imperterrito la sua attività di pittore fino alla morte.

Tormentato dall'artrite e con le dita irrimediabilmente deformate, si faceva legare i pennelli ai polsi.

L' opera presente alla mostra è intitolata " La Fonte" ed è un nudo gigantesco, il volto della modella è il solito viso paffuto tipico dell' artista, ma qui vi sono insoliti occhi ammiccanti, le carni sono morbide e tornite, invitano al tatto, tutto il corpo invita all' amore, ma la mano stretta a pugno sul lenzuolo che le nasconde le parti intime sembra dire: " Non te la do".

Bè questo dipinto, anche se l' Impressionismo lo trovo sdolcinato, lo comprerei.


immagine di Teoderica


giovedì 26 gennaio 2012

A FERRARA ANDAI ( racconto in 17 puntate)

1 puntata


Partiti da Ravenna in treno, destinazione Ferrara, per visitare la mostra:"Gli anni folli di Parigi", in una splendida giornata di sole, calda, insolita anche per il mese di settembre, io che vi scrivo, Fiore l' amica più erudita che abbia e Cosimo amico conosciuto tramite il web, un gruppetto nuovo ed insolito.
Negli anni tra il 1918 e il 1933 la “folle” vita parigina ha attratto artisti da ogni parte del globo. Mondana e liberale la ville lumière è stata patria indiscussa di grandi maestri della modernità, precursori di una vivace creatività internazionale. Da Modigliani a Picasso, fino a Dalì, Chagall, De Chirico e Magritte, solo per citarne alcuni. La mostra di Ferrara a Palazzo Diamanti, il bel palazzo chiamato così perchè ha l' esterno tutto decorato di piccole piramidi bianche, racconta quegli anni attraverso opere - dipinti, sculture, costumi teatrali e fotografie - provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private. Erasmo da Rotterdam diceva che “senza il condimento della follia non può esistere piacere alcuno” ma quegli anni folli portarono anche alla Seconda Guerra Mondiale.


immagine di Teoderica

lunedì 23 gennaio 2012

EROS E THANATOS IN KLIMT E MODIGLIANI











 



Nel 1903 Klimt si reca due volte a Ravenna , dove conosce lo sfarzo dei mosaici bizantini: l'oro musivo, eco dei lavori del padre e del fratello in oreficeria, gli suggerisce un nuovo modo di trasfigurare la realtà e modulare le parti piatte e plastiche con passaggi tonali, dall'opaco al brillante, coinciderà con la maturità dell' artista, con la fondazione poi della Secessione viennese.Non si ha notizia che Amedeo Modigliani abbia soggiornato a Ravenna, ma nel 1902 , Amedeo Modigliani si iscrisse alla Scuola libera di Nudo di Firenze , e un anno dopo si spostò a Venezia , dove frequentò l'Istituto per le Belle Arti di Venezia. È in questa città che Amedeo provò per la prima volta l'hashish e, piuttosto che studiare, prese a frequentare i quartieri più disagiati della città.I tempi coincidono e Modigliani può essere passato da Ravenna prima di andare a Venezia, e a Ravenna vedere lo splendido nudo di Klimt. Cosa voglio dire con questo? Voglio dire che Modigliani abbia visto il disegno di Klimt a Ravenna e ne sia stato influenzato.Per un artista è importante a volte anche un minuto se questo lo colpisce molto. Fantarte ? Può darsi, ma il bello dell' arte non è quello di farci fantasticare? I maestri iniziali ( i macchiaioli) di Modigliani lasciarono nella sua opera ben poco, come poco ha lasciato la solarità di Firenze. Modigliani è famoso per il suo lavoro rapido: si dice completasse un ritratto in una o due sedute. Una volta terminati, non ritoccava mai i suoi dipinti. Inizialmente influenzato da Toulouse Lautrec si ispirò poi a Cezanne.Se osserviamo il suo nudo, troveremo certo un filo d' aria di Cezanne ma il respiro è diverso , ed è un respiro che si avvicina all' opera di Klimt ( certamente più del suo amico e allievo Egon Schiele che lo ritrarrà sul letto di morte). In Klimt prevale il simbolo, l'evocazione della realtà, piuttosto che la sua rappresentazione; la linea elegante, morbida e sinuosa, la bidimensionalità delle forme, l'accostamento sapiente dei colori, il preziosismo, in una fusione e in un assorbimento delle più svariate componenti, che vanno dalla conoscenza dei mosaici di Ravenna (fulgore e divisionismo cromatico, superamento della realtà, assenza di volumetria) fino alle più recenti acquisizioni artistiche (simbolismo, decadentismo ) e psicanalitiche (l'espressione dell'inconscio attraverso il segno pittorico). Ma l'arte di Klimt non è tutta o soltanto espressione di un mondo interiore morbosamente angosciato, come appare in molte sue opere: egli è capace di rendere anche l'ultima magica poesia di un bel paesaggio o la forza interiore che emana dai visi di alcuni ritratti femminili. Non si potrebbero usare le stesse parole anche per descrivere Modigliani? Osservate le due immagini, l' alone di eros/thanatos non è lo stesso?

Nelle immagini trovate un disegno dell' artista simbolista Gustav Klimt(Vienna 1862/1918) conservato nella Pinacoteca di Ravenna, nell' altra immagine un nudo dell' artista Amedeo Modigliani( Livorno 1884, Parigi 1920).

venerdì 20 gennaio 2012

L' UOMO HA PERSO I DENTI O IL GIUDIZIO?

E' un' idea diffusa, anche se falsa che l' uomo stia perdendo i denti del giudizio.
Il primo a proporla fu Charles Darwin: secondo lui, i denti del giudizio sono un' eredità dei nostri antenati ominidi, che avevano una mascella più larga e con più denti per triturare meglio le foglie di cui si nutrivano, compensando così la incapacità di digerire cellulosa.
Oggi si pensa che i denti del giudizio, abbiano meno spazio per crescere, perchè nell' evoluzione dell' uomo il cervello è aumentato di dimensioni.
In ogni caso i terzi molari sono denti vestigiali, cioè organi che, con l' evoluzione, hanno perso la propria funzione originale.
Che abbiano a che fare con la mancanza di giudizio della società odierna?



immagine: Senza titolo di Teoderica

martedì 17 gennaio 2012

TRA MISTERO E REALTA', DAL CODICE DA VINCI ALLA ROMAGNA


Il romanzo" Il codice da Vinci" di Dan Brown, apparentemente, si appoggia su di una “base” storica che dovrebbe, in qualche modo, ratificarne valore e credibilità: il cosiddetto “mistero di Rennes-le-Château”. L’origine di questo “mistero” è comunemente attribuita ad un “terribile” segreto scoperto da don Bérenger Saunière (1852-1915), un sacerdote francese nato e vissuto nell’estremo lembo Sud del paese, l’Aude, non lontano dal confine con la Spagna. Secondo l’ipotesi più diffusa egli avrebbe trovato qualcosa che proverebbe “inequivocabilmente” che Gesù sopravvisse alla croce e generò figli con Maria Maddalena. Tuttavia, non mancano alternative che ipotizzano che il segreto possa essere d’altro genere: il tesoro del Tempio di Gerusalemme, la coppa del Graal, un procedimento per diventare immortali, la memoria di una catastrofe ciclica, e molto altro. In ogni caso Saunière sarebbe venuto a parte , forse inavvertitamente forse no , dell’esistenza di una società occulta, ramificata e potente, il Priorato di Sion, (di cui sarebbe stato parte Leonardo da Vinci in ottima e qualificata compagnia), che avrebbe avuto lo scopo di gestire il segreto. Tutto ciò sarebbe provato da una complessa rete di iscrizioni su pietra, messaggi inseriti in quadri, pergamene, lettere, annotazioni e libri.Una sorta di organizzazione esoterica che aveva il compito di trasmettere ai posteri nel tempo, il segreto di Rennes Le Chateau passerebbe anche per la Romagna. Dopo la scoperta di uno schizzo su un taccuino, che farebbe risalire a Leonardo la costruzione del Duomo di Faenza, in Romagna si aggiungono altri due misteri sul genio fiorentino.Una lapide del 1600 proveniente dalla facciata del Duomo di Faenza cela un messaggio segreto, solo ora decifrato dallo studioso faentino Alberto Sehonwald, inoltre esiste un rebus contenuto nella Pala Bertone, di autore ignoto, di proprietà della pinacoteca faentina. Sia nella lapide , sia nella Pala ci sarebbero chiari riferimenti al paesino francese, la frase trovata sarebbe questa:" sul monte Bezu a Rennes la Chiesa di Cristo cela l' arco nei monti".


Immagine : Rennes La Chateau di Teoderica

sabato 14 gennaio 2012

HOPE E WITTELSBACH

Belli e maledetti.
Ambiti e desiderati.
Sfuggenti e presenti.
Sono due diamanti blù , uno si chiama Hope e l' altro Wittelsbach, acquisiscono il nome dai loro proprietari che li hanno conservati per qualche tempo.
La loro brutta fama avrebbe ispirato scrittori come Alexandre Dumas e Edgar Allan Poe.
Jean Baptiste Tavernier, uomo di fiducia di Luigi XIV e trafficante di preziosi, portò con sè dall' India Hope che forse era un unico pezzo, unito a Wittelsbach.
Forse Tavernier rubò il prezioso ad una divinità indiana, i cui adepti lanciarono una maledizione.
Tavernier lo vendette a Luigi XIV.
Tavernier farà poi bancarotta e morirà da lì a poco.
Hope rimarrà tra i gioielli della Corona francese sino alla Rivoluzione . Hope passerà in varie mani, scomparirà e riapparirà, in Turchia, in Russia, poi a Parigi nelle mani di una ricca miliardaria a cui capiterà ogni sventura. Oggi Hope è al museo di storia naturale di Washington.
L' altro diamante blù appartiene alla casata dell' imperatrice Sissi. Wittelsbach rimarrà in Baviera sino ad essere venduto per problemi economici. Comincerà da allora a scomparire e a riapparire come un fantasma, fino a che viene venduto al doppio del suo valore nel 2008, ad un' asta di Christie's a Londra, al gioielliere Lawrence Graff.



immagine di Teoderica

mercoledì 11 gennaio 2012

WILHELM REICH E L' ORGONE seconda parte


Sulla base delle osservazioni fatte,Wilhelm Reich durante la psicoanalisi dei suoi numerosi pazienti, avvertì l'esigenza di dare una spiegazione alle esigenze sessuali degli individui e la trovò nella riproposizione della dualità corpo/energia, come un'altra manifestazione dell'energia orgonica: malgrado le enormi differenze ritenne di aver evidenziato un principio funzionale di base, secondo il quale la naturale carica orgonica a cui ogni organismo vivente sarebbe sottoposto, presto o tardi deve essere scaricata.

Secondo Reich la funzione erettile sarebbe la controparte meccanica dell'accumulo di energia orgonica, da cui la distinzione tra "orgasmo genitale"eiaculazione e orgasmo sessuale (la scarica di energia in eccesso). L'erezione del pene sarebbe dovuta alla tensione meccanica prodotta dal naturale accumulo di orgone nell'organismo, per poi passare alla fase di massima tensione che si ha durante l'amplesso: la pratica dell'amplesso porterebbe l'organismo alla massima carica possibile fino al raggiungimento dell'acme sessuale, infine con l'orgasmo avverrebbe la scarica seguita dalla distensione.

Reich contestava la funzione riproduttiva generalmente attribuita all'orgasmo dalla biologia , sostituendola con una valenza energetica che si tradurrebbe nei dualismi tensione/erezione e scarica/eiaculazione. Reich ritenne che la scarica di energia sessuale (ovvero di orgone) fosse una necessità improcrastinabile al fine di preservare intatte le funzioni biologiche dell'organismo. Con la sua teoria Reich smentiva l'esistenza di un istinto di conservazione della specie che spinga gli esseri viventi ad accoppiarsi, avendo come meta la riproduzione : secondo la teoria dell'orgone il vero scopo del processo sarebbe la più contingente necessità di conservare il proprio equilibrio energetico e quindi le proprie funzioni biologiche.

Reich attribuiva le nevrosi e tutte le conseguenze fisiche ed energetiche delle stesse all'insoddisfazione orgastica dovuta al fatto che l'energia in eccesso non fosse scaricata completamente. I traumi psicologici affliggerebbero sia il corpo fisico, sia le funzioni orgastiche e Reich, le considerava il risultato di traumi vissuti dall'individuo in tutti quei casi in cui le imposizioni culturali ed educative fossero volte a reprimere la necessità di una scarica totale dell'energia in eccesso attraverso l'orgasmo.

La repressione della scarica orgastica produrrebbe l'accumulo (ovvero la mancata scarica) di una certa quantità di orgone. La parziale quantità di orgone così sfogata ricomparirebbe quindi distorta e sotto forma di pulsione secondaria genererebbe una pulsione di carattere patologico. Questa a sua volta genererebbe un meccanismo causa-effetto stratificato, in cui ogni pulsione secondaria genererebbe a sua volta un'altra stratificazione per reprimerla, la quale avrebbe generato a sua volta una pulsione secondaria differente, e ogni pulsione secondaria ne avrebbe generato a sua volta di ulteriori. Una stratificazione sarebbe quindi divenuta la causa di ulteriori stratificazioni, l'insieme delle quali venne denominato "corazza caratteriale" o più semplicemente "corazza", cioè orgone stagnante non scaricato.

Reich considerò l'insorgere del cancro come la controparte fisica di una biopatia (ovvero una patologia energetica), da ricercarsi nel ristagno dell'energia orgonica in eccesso.

Le teorie di Reich sull'origine del cancro non sono state minimamente confermate da nessuna ricerca medica accademica, e sono in netto contrasto con quanto è invece sperimentalmente e clinicamente ben conosciuto sulla biologia dei tumori.
In base alle caratteristiche individuate per l'energia orgonica, Reich ritenne di aver individuato analogie funzionali con una serie di fenomeni naturali, quali le aurore boreali, gli uragani, il moto e la forma dei corpi celesti, e in particolare la forma delle galassie e la forza della gravità. Alcuni fenomeni naturali macroscopici sarebbero il risultato di semplici superimposizioni di flussi di orgone .
Reich credeva alla presenza aliena, ipotizzò di poter essere egli stesso frutto di un incrocio con gli alieni
Se la teoria fosse vera, si spiegherebbe anche la super attività sessuale di Berlusconi, non sarebbe altro che il consiglio del suo medico personale per mantenersi in buona forza fisica e vivere più a lungo.


immagine di Teoderica

Immagine: Orgone di Teoderica

domenica 8 gennaio 2012

WILHELM REICH E L' ORGONE prima parte


Orgone è il termine coniato dallo psichiatra Wilhelm Reich( 1897/1957) per definire una ipotetica forma di energia che descrisse in alcuni esperimenti pubblicati alla fine degli anni trenta.

Reich affermò che l'energia dell'orgone (o energia orgonica) permeava tutto lo spazio, era di colore blù e che certe forme di malattia erano la conseguenza dell'impoverimento o del blocco dell'energia all'interno del corpo. La teoria dell'orgone è considerata inattendibile dalla comunità scientifica .

Numerosi aderenti al movimento New Age credono che tali energie possano essere imbrigliate e usate a scopo curativo e per ottenere altri effetti benefici.

Il nome di Reich è legato al tema della liberazione e della rivoluzione sessuale. Egli infatti sosteneva che se il libero fluire dell’orgone attraverso il corpo è impedito da una società repressiva o da esperienze traumatiche della vita, insorgono blocchi che danno origine ad alterazioni caratteriali e nevrosi. Sottoporsi a ciò che Reich chiama “analisi psicanalitica del carattere” permetterebbe di eliminare le resistenze, liberando l’energia sessuale inibita. Le sue ricerche contribuirono alla comprensione dei meccanismi dell’autoritarismo.
La misura dell'energia cosmica. Reich arrivò ad affermare che l’orgone, energia cosmica primordiale, può essere misurata grazie a particolari apparecchi chiamati accumulatori orgonici, che lui stesso costruì. Lo studio delle varie manifestazioni dell’orgone portò lo scienziato a occuparsi degli argomenti più disparati, tra cui perfino l’utilizzo dell’orgone come fonte di energia da parte degli Ufo.



immagine di Teoderica

venerdì 6 gennaio 2012

EPIFANIA LE FESTE PORTA VIA


Voglio fare un regalo alla Befana
(Gianni Rodari)

La Befana, cara vecchietta,
va all'antica, senza fretta.

Non prende mica l'aeroplano
per volare dal monte al piano,

si fida soltanto, la cara vecchina,
della sua scopa di saggina:

è cosI’ che poi succede
che la Befana... non si vede!

Ha fatto tardi fra i nuvoloni,
e molti restano senza doni!

Io quasi, nel mio buon cuore,
vorrei regalarle un micromotore,

perchE’ arrivi dappertutto
col tempo bello o col tempo brutto...

Un po' di progresso e di velocitA’
per dare a tutti la felicitA’!




immagine di Teoderica

martedì 3 gennaio 2012

DEDICATO

DEDICATO

Sara
lei è la ligure cara
Annarita
maestra preferita
Stella
è sempre la più bella
Piero
oh lui è sempre fiero
Gaetano
vola più in alto dell' aeroplano
Soffio
lascia pure l' epitaffio
Giuseppe
si beve volentieri un frappè
Paolo
con tutti è benevolo
Ettore
può essere a volte un addolcitore
Cosimo
si può dire che è affettuosissimo?
E non dimentico tutti gli altri
che son grandi capimastri.

Teoderica vostra amica






immagine di Teoderica