sabato 24 dicembre 2022
martedì 20 dicembre 2022
Il volo del gruccione
Capitolo 17
Non bastava Apis, il
toro di Menfi, no, saltava fuori anche quello di Eliopoli
La Stella
viene sempre considerata nel suo illuminarsi ed è simbolo della vita eterna,
anche l’aureola dei Santi e delle Divinità ha lo stesso valore: il divino, la
magnificenza, la maestosità, la grandezza, il Sole.
L’aureola è
l’attributo di Cristo e dei Santi, il suo inizio viene da lontano: gli egizi
solevano raffigurare un tondo luminoso, simile al cerchio cristiano; erano
molto religiosi e riconoscevano il Sole come fonte di vita, uso che poi si
propagò alla Grecia e a Roma, sebbene con meno enfasi.
Il nome del
dio greco Elios, deriva da Eliopoli, che significa città del sole, luogo
dell’antico Egitto situato in prossimità del delta del Nilo che era centro del
culto del dio Sole. Il Sole fu sempre ritenuto una divinità universale: tanti
nomi, tanti luoghi per rendergli onore, d’altronde è il più luminoso e il più
familiare astro del cielo e senza questo cerchio luminoso non ci sarebbe vita
sulla Terra. Elios solitamente era rappresentato con il capo sovrastato da un
sole coi raggi, simile alla raffigurazione di una stella a più punte. Elios dio
della luce e del calore, guidava il carro solare lungo il cielo preceduto dalla
sorella Eos, l’aurora e svegliato da un gallo, animale a lui sacro. Giunto alla
sera si riposava e gli veniva dato il cambio dall’altra sorella Selene, la
luna.
Gli egiziani veneravano
a Eliopoli, Ra, il sole di mezzogiorno, gli egizi avevano divinità per i vari
aspetti del sole, a cui era dedicato il toro sacro Mnevis, da non confondere
col toro Apis adorato a Menfi e oracolo di Ptha; successivamente Ra unendosi
alla divinità di Tebe divenne il dio Amon-Ra.
Un inno ad
Amon-Ra, giunto a noi da un antico papiro recita:
…Tutti gli dei sono tre:
Amon, Ra e Ptah - che
sono senza pari.
Il nome della sua
natura nascosta è Amon,
egli è Ra nel volto,
il suo corpo è Ptah.
Le loro città sono
sulla terra, fissate per la durata dell'eternità:
Tebe, Eliopoli e
Menfi sono state rese perennemente stabili.
Molte
divinità ebbero gli egizi, ma il Sole fu sempre al centro di una venerazione
particolare e proprio il Sole fu protagonista di una grande eresia, quando il faraone
Amenofi IV e la sua sposa Nefertiti diedero vita al culto del Sole, unico dio e
re, con il nome Aton, che era solo un aspetto del sole, cioè il sole che nasce
all’alba, un dio aperto e comprensivo che donava benefici a tutti,
sostituendolo alla teologia solare tebana che adorava Amon-Ra.
Fu un evento
che si creò grazie a una congiunzione astrale particolare?
Oppure nacque
per sottrarre potere ai sacerdoti di Amon-Ra, che risiedevano a Tebe dove
avevano raggiunto una supremazia addirittura superiore al faraone?
In Egitto il
nuovo culto durò pochi anni, infatti ben presto si tornò al politeismo e Tebe
riprese il suo dominio; ciò non toglie che Mosè, guida e Maestro per gli ebrei,
i cristiani e gli islamici, fondamentale quindi per tutte le religioni monoteistiche,
scampato alla persecuzione voluta dal faraone, contro gli israeliti, fu salvato
dalla figlia del faraone e fu educato alla corte egizia, probabilmente proprio
alla corte di Amenofi IV.
Secondo la
Bibbia nei pressi del monte Sinai ricevette la chiamata di Dio e, tornato in
Egitto, affrontò il faraone chiedendo la liberazione del popolo d’Israele dalla
schiavitù.
Proposta
accolta a seguito delle dieci piaghe d’Egitto.
Accampatosi
con i suoi nei pressi del mar Rosso, Mosè, su indicazione divina, divise le
acque del mare permettendo così al suo popolo di attraversarlo e sommergendo poi
l’esercito faraonico corso ad inseguirli.
Dopo tre mesi
di viaggio Mosè raggiunse il monte Sinai dove ricevette le Tavole della Legge e
punì la parte del suo popolo che si era macchiata con il peccato del vitello
d’oro: mentre Mosè era sul monte, la sua gente stanca di aspettarlo aveva costruito
un vitello d’oro per poi adorarlo.
Il popolo
ebraico, che si trovava in schiavitù nel paese d’Egitto, era certo avvezzo alle
divinità egizie, ecco che allora si comprende il vitello d’oro, con un ritorno
alla religione di Amon-Ra, il cui attributo era un toro, ecco spiegata la
grande ira di Mosè, il suo popolo alla prima difficoltà lasciava Dio per
ritornare al culto politeista. In tal modo poi, si ritornava al profano, non
più ad una elevazione verso Dio, un’ascesi al divino e alla virtù, bensì si
creava un dio alla bisogna e si chiedeva la bisogna.
Giunto nei
pressi della terra promessa, dopo quarant’anni di dura marcia, Mosè morì prima
di entrarvi.
Il
riferimento ai quarant’anni, numero legato alle Pleiadi e perciò anche alla
costellazione del Toro era connesso a una configurazione particolare celeste
che prevedeva un evento eccezionale terrestre?
Configurazione
astrale di un’evoluzione religiosa compresa dagli egizi, anche attuata, ma che
poi fu realizzata da un israelita adottato in Egitto?
Le domande
sono tante… esiste una ciclicità nei moti del cielo a cui corrisponde una
venuta in terra?
Perché per
gli antichi era tanto importante Il fenomeno della precessione degli equinozi?
Precessione
che causa: lo spostamento degli equinozi; ogni 12.893 anni l’ inversione tra i
solstizi d’estate e d’inverno; lo spostamento dei poli celesti, cambiano le
stelle di riferimento al polo Nord celeste e infine lo spostamento delle
coordinate delle stelle e delle costellazioni zodiacali.
Certo lo
spostamento è molto lento occorrono 25.920 per la durata del ciclo completo,
1°ogni 72 anni, quindi il ciclo completo 72X360°= 25.920.
Si può constatare
che al 2° grado di precessione corrispondono 144 anni, salta fuori questo
numero così importante, quadrato di 12 e 12° nella sequenza di Fibonacci,
nonché numero delle tribù di Israele e numero degli eletti dell’Apocalisse.
Seguendo
eventi legati alla scadenza di circa millequattrocento anni ( 20° precessione),
possiamo trovare: Amenofi IV/Mosè 1400 sec. a.C., Gesù Cristo I sec,
Rinascimento 1400 (in cui c’è un gran daffare sulle questioni religiose e
filosofiche), ritorno di Cristo 2800?
Oppure seguendo
eventi legati a circa settecento anni (10° precessione), troviamo: Amenofi
IV/Mosè 1400 sec. a.C.; fondazione di Roma 753 a. C.; I sec. avvento di Cristo;
742 nascita di Carlo Magno, (primo imperatore del Sacro Romano Impero e Santo,
fu canonizzato nel 1165); Rinascimento 1400; e all’incirca al 2100 chi o cosa arriverà?
Lyuba come al
solito divagava, si lasciava prendere da una specie di fuoco che le faceva
credere di afferrare il senso, che poi svaniva in una nebbia di simboli, miti,
riti, animali sacri doppi, per esempio non bastava Api il toro di Menfi, no,
saltava fuori anche quello di Eliopoli, meglio, pensò Lyuba tornare al simbolo
dell’aureola.
L’aureola fu
adottata anche dagli imperatori romani, non più legata solo al divino ma anche
a quello di essere uomini mortali: alcuni di loro sono ritratti incoronati dal
Sol Invictus, una corona raggiata, simboleggiante il Sole Invitto, cioè non
vinto; non da meno gli imperatori bizantini, si pensi al nimbo di Giustiniano
in San Vitale a Ravenna.
A volte la
stella era raffigurata in fronte, significando il predestinato: colui che avrebbe
avuto un destino misteriosamente assegnato e che sarebbe morto giovane.
Con l’ascesa
del cristianesimo l’aureola fu propria di Gesù Cristo, dei Santi, dei Martiri,
della Madonna.
Oggi il
simbolo dell’aureola, per molte persone, non ha più alcun valore religioso e
nemmeno eroico, la si può ritrovare nei fumetti, nella pubblicità testimoniando
che si è perso non solo lo spirito religioso ma anche quello eroico.
sabato 10 dicembre 2022
Il volo del gruccione
Capitolo 16
Le stelle
dell’amicizia
I raggi del
sole penetravano dalle fessure delle tapparelle, Lyuba per un attimo fu consapevole
di tutto quello che aveva pensato, tutto tornava, poi tutto sfumò e non seppe
più se era sogno o ragionamento, tutto sfumò e si svegliò del tutto stiracchiandosi
e poi corse a vedere le condizioni del gruccione, constatò che era proprio
messo male, non aveva toccato né l’acqua, né lo zucchero, era ancora vivo però.
Bevve un po’
d’acqua poi tornò a letto, erano appena le sette e contava di portare il
gruccione al Centro di recupero verso le nove, intanto avrebbe rimuginato sul
segnale simbolico del ritrovamento del volatile.
Non sapeva
quando era incominciata, ma ormai Lyuba leggeva quello che le capitava con una
lettura altra, usava una specie di linguaggio simbolico che per lei era
automatico, come il parlare un’altra lingua o il leggere lo spartito musicale o
nuotare, una volta imparato era meccanico.
Nel tempo
antico e non andiamo tanto lontano, ci fermiamo all’antica Roma, erano molto
attenti ai segnali del caso, alcune delle loro superstizioni sono giunte a noi
tramite i detti popolari, di Venere e di
Marte né si sposa e né si parte, intendendo che non si parte né si sposa di
venerdì o martedì, non scendere dal letto
col piede sinistro, i romani con tale piede non varcavano la soglia, oppure
rovesciare dell’olio, dell’acqua o del
vino, quest’ultima bevanda odiernamente ha preso carattere fausto, occorre
però immergere il dito nel liquido versato e poi toccarsi i lobi delle
orecchie, quasi come fosse profumo, sempre per i romani era infausto se entrava
in casa un cane nero, per noi lo è il gatto nero se ti attraversa la strada,
per ovviare alle sventure di questi segnali c’erano riti appositi e amuleti.
Ebbene Lyuba
era superstiziosa come un’antica romana anzi meglio come una donna etrusca, non
le importava se la ritenevano un’ignorante oscura, la scuola l’aveva resa
illuminista, ma poi aveva riscontrato che tutti questi lumi avevano anche dei
lati neri come la pece, infatti se era l’uomo che creava il tutto con la
ragione allora la teoria del complotto era vera, perché ciò che succedeva era
voluto quindi esisteva un’intesa segreta tra poche persone, volta a rovesciare
governi per scopi economici e a teleguidare le persone per i loro fini,
all’opposto se la ragione con intenzione creava le istituzioni ma poi non si
realizzava ciò che si intendeva, ma un qualcosa che andava da sé senza progetto, bè allora non c’era certezza in
niente.
A differenza
di molti che scelgono i portafortuna tramite i ragionamenti e i consigli di
vari santoni, oppure studiano i
simboli, le pietre e altro, oggi ad esempio va di moda molto la filosofia
orientale, che usa cristalli e pietre
per aiutare la nostra energia vitale a fluire meglio, gli amuleti per Lyuba
dovevano arrivare da soli, cioè per caso, solo dopo andava a leggere il loro
significato.
I talismani
di Lyuba: una catenina sottile in argento, un piccolo anello con un turchese,
un bracciale di turchese, (Il turchese è una pietra sacra in Tibet, sacra ai
faraoni egiziani, e agli indiani d’America. È in grado di cambiare colore,
diventando chiaro, passando dal blu al bianco. Simbolicamente dona forza e
coraggio; i romani lo collegavano a Venere dea dell’amore; in Russia e in
Germania si credeva che l’anello di nozze di turchese rafforzasse il matrimonio
e la riconciliazione in generale dei
conflitti), un bracciale con zirconi, (simbolicamente lo zircone aiuta nei
disturbi depressivi, della tristezza e della disperazione in generale; apporta
al suo possessore l’energia di cui ha bisogno: aiuta a superare l’ansietà e le
paure, dà fiducia in se stessi, fa aspirare a grandi ambizioni, è anche
pericoloso, poiché può trasformare il suo proprietario dandogli la
chiaroveggenza) un altro bracciale d’acciaio a fascia e uno d’argento con un
grande cuore, (ovviamente il cuore è la
metafora dell’amore e della passione al punto da poterne sostituire la parola,
simbolicamente il cuore viene rappresentato in forma di un vaso, o di coppa,
per gli antichi egizi nel cuore risiedeva l’anima, alla morte il cuore veniva
pesato dal dio Anubi e da questa pesa veniva decisa la sorte dell’anima del
defunto).
Questi
amuleti di Lyuba erano tutti arrivati per caso nel giro di un anno, forse
arrivati al momento giusto, solo l’anello era di molti anni fa, ma la sorte
aveva voluto che l’anello restasse al suo dito.
Il
sottilissimo girocollo in argento col ciondolo, lo aveva cambiato da circa due
mesi, quando la catenella col tau che portava si era spezzata, ora aveva come
pendaglio tre stelle, gingillo che non le era piaciuto molto, avrebbe voluto
acquistare un ciondolo a forma di cuore del tipo di quelli di Marco Gerbella,
ma il cuore proprio non lo voleva, niente più amore passionale; il cuore era
poi arrivato lo stesso, le avevano regalato il bracciale con tale simbolo e le
era piaciuto talmente tanto che lo aveva messo e non lo aveva più tolto.
Per la
catenina con le tre stelle, aveva alzato lo sguardo dai monili che la commessa
della gioielleria le stava mostrando e aveva visto un espositore con dei
bracciali che portava la scritta: le
stelle dell’amicizia e così comprò il girocollo subitamente; poi si
avvicinò al contenitore dei bracciali, ne vide uno a fascia con tutto attorno
una scritta in nero e fortissimamente lo volle. La commessa lo allacciò al suo
polso e le lesse la scritta, era di Shakespeare: “Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama
il tuo peccato e sarai innocente”, frase che proveniva dalla tragedia di
Giulietta e Romeo.
“Oh no! Non
mi capiterà un altro amore burrascoso!” Si disse Lyuba, ma il bracciale le
piaceva troppo e lei scacciò la paura e se lo tenne al polso.
La simbologia
delle stelle è assai positiva, basta pensare al caro Dante, che chiude i Canti
dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso, rispettivamente con… e quindi uscimmo a riveder le stelle/ puro e
disposto a salire a le stelle/l’amor che move il sole e l’altre stelle.
Dante ci dice
che dopo l’Inferno, la caduta, l’immersione nel male, se pentiti e desiderosi
di cercare il bene, si può tornare a rivedere le stelle, la luce, la speranza;
dopo giunti nel Purgatorio, con la preghiera e le opere misericordiose,
diventati puri si può iniziare a salire verso il Paradiso e infine intuire più
che vedere Dio, che è amore che muove il sole e le altre stelle.
In tutte le
religioni, presso tutti i popoli la stella è un simbolo legato al cielo, alla
spiritualità, alla dimensione sovrumana, simbolo dello spirito, della lotta fra
la luce e le tenebre, simbolo di manifestazione che confrontandosi all’ombra,
diventa simbolo di purificazione.
Per gli egizi
la stella aveva il compito di condurre verso la luce le anime pronte ad uscire
dalle tenebre.
Come stella è
anche appellato il pianeta Venere che è il terzo oggetto per luminosità del
cielo dopo il Sole e la Luna e quindi ha sicuramente influenze su di noi.
Il Pianeta
Venere appare sempre molto vicino al Sole, manifestandosi prima dell’alba o
dopo il tramonto, compatibilmente con la sua posizione.
Per questo è
detto anche stella del mattino o Lucifero, cioè portatore di luce, infatti
annuncia la nascita del giorno, chiamato anche stella
della sera o Vespero, in quanto segnala l’ora dopo il tramonto, appellato anche
come Stella Diana, con tutto il peso archetipo di tale Dea e comunque Stella
del mattino e Stella della sera sono attributi della Vergine Maria.
La Chiesa
oggi è la tradizione più antica… pianeta è anche un paramento liturgico usato
dai sacerdoti durante i riti religiosi, inoltre nella liturgia delle Ore, le
due principali sono: le Lodi mattutine, si effettuano al mattino e i Vespri che
si celebrano alla sera.
E il sole non
dimentichiamocelo invece è una stella di nome e di fatto… ma forse può
provocare confusione.
Perché?
giovedì 1 dicembre 2022
Il volo del gruccione
Capitolo 15
Come faranno i
144mila eletti a risvegliarsi?
Secondo
l’interpretazione della maggior parte delle Sacre Scritture induiste, tra cui i
Veda, il Kali Yuga è l’ultimo dei quattro yuga; si tratta di un’era oscura,
caratterizzata da numerosi conflitti e da una diffusa ignoranza spirituale,
alla sua fine il mondo ricomincerà con il ritorno della Terra ad un paradiso
terrestre. Nel Kali Yuga gli esseri umani diventano inferiori in altezza e più
deboli fisicamente, così come mentalmente e spiritualmente, con una larga diffusione
di falsi idoli e maestri. Ognuno modifica a propria discrezione i
significati/concetti di digiuno, meditazione e austerità, così da indurre nelle
persone la loro necessità. Le donne in questa epoca diventano lascive ed
immorali per natura. Nonostante in un primo momento siano trattate come
inferiori ai maschi ed abusate, più avanti nel tempo cominciano a rivestire
ruoli importanti in politica ed in altri affari, e questo culmina in sempre
maggiori scontri di ego con gli uomini. Le donne cominciano a tradire i propri
mariti e ad avere relazioni extra-coniugali. I divorzi incrementano, con sempre
più bambini cresciuti da un unico genitore. Molte donne intraprendono
l’adulterio e la prostituzione. (https://it.wikipedia.org/wiki/Kali_Yuga)
L’Apocalisse
(termine greco che significa rivelazione) di Giovanni ci parla allo stesso modo
del regno dell’Anticristo, si articola in una serie di visioni profetiche,
spesso di difficile interpretazione, con molti simboli e immagini e molti
riferimenti all’Antico Testamento.
Nel libro il
numero sette è una costante, sette sigilli, sette trombe, sette flagelli ecc.,
d’altronde questo numero è legato ai giorni della creazione e della settimana,
è il numero della ricerca mistica e della conoscenza.
Giovanni
riferisce di aver ricevuto un’apparizione in cui Cristo, gli ordina di
trascrivere le sue visioni, per quanto riguarda quelle che devono avvenire in seguito, lo scenario passa dalla terra alla
visione di Dio in maestà.
Giovanni
ravvisa nella mano di Dio un rotolo sigillato, contenente il destino del mondo.
Nessuno può
sciogliere i suoi sette sigilli: solo l’Agnello ovvero Cristo, può
aprirlo.
All’apertura dei
primi quattro sigilli, compaiono quattro cavalieri, portatori di guerra,
carestia e morte.
Al quinto
sigillo i martiri invocano il Signore chiedendo giustizia.
L’apertura
del sesto sigillo sconvolge l’universo, tuttavia, una folla di 144.000 persone
sono segnate sulla fronte per essere preservate dai cataclismi, in vista della
vita eterna.
Dopo
l’apertura del settimo sigillo, vengono consegnate sette trombe ad altrettanti
angeli, che si accingono a suonarle.
Le sette
trombe hanno la stessa funzione dei sette sigilli, ma i giudizi che esse
annunciano sono più severi.
Al suono
della settima tromba compare nel cielo l’Arca dell’Alleanza: questa visione
rivela che si è ormai alla fine del tempo, nel cielo appare una donna vestita
di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici
stelle, questa figura è solitamene interpretata con la Vergine, anche se
qualche studioso la interpreta con il simbolo della Chiesa perseguitata dalle
forze del male, infatti la figura della donna illuminata è minacciata da un
enorme drago rosso.
In appoggio
al drago, dal mare proviene un mostro chiamato Bestia, che ha potere
direttamente da Satana. Una seconda Bestia sorge dalla terra, con le sembianze
dell’Agnello nell’aspetto, ma in realtà uguale alla Bestia: simboleggia la
falsa religione. Questa Bestia, indicata con il numero seicentosessantasei, promettendo
benessere inganna le genti e le spinge all’adorazione di falsi idoli.
Ma poi dopo
il male estremo, cioè quello travestito da bene, che colpisce a tradimento, un
angelo annuncia la caduta di Babilonia, simbolo di ogni impero politico degenerato,
e poi giunge Cristo in veste di giudice.
Cristo, accompagnato
dalle schiere di angeli, getta nell’Inferno le due bestie e rinchiude in catene
il drago, segue la resurrezione dei martiri e il ritorno di Cristo sulla terra,
gli uomini saranno giudicati secondo le loro opere e subiranno una giusta
condanna.
Il libro
dell’Apocalisse si conclude con la visione della nuova Gerusalemme, la città
Santa, dalla quale sono esclusi per sempre tutti quelli che si sono opposti a
Dio.
Si dice che
una folla di 144. 000 persone sono segnate sulla fronte per essere preservati
dai cataclismi, in vista della vita eterna.
Si dice che
avverrà l’incarnazione di 144.000 operai di luce che salveranno la terra dalle
“forze dell’oscurità” durante i tempi finali del kali yuga.
Si dice che i
144.00 hanno una protezione speciale da parte di Dio, sia da tutti i giudizi
divini, sia dall’operato dell’Anticristo, in modo da poter adempiere la loro
missione durante il periodo della tribolazione.
Come faranno
i 144mila eletti a risvegliarsi?
Come faranno
i 144.000 operai di luce che dovranno salvare la terra dalle “forze
dell’oscurità” durante i tempi finali del kali yuga ad attingere dal campo elettromagnetico
naturale prodotto dalle onde elettromagnetiche del sole, delle stelle, dai
fenomeni metereologici ed anche dal sottosuolo se immersi nelle onde magnetiche
create dall’uomo e soprattutto guidate dalla tecnica?
Come
resistere a tutto questo?
Accogliendo
in noi l’Arco divino, che è amore puro, scevro da interessi personali e ritrovando
il contatto con la natura... telefonini, televisioni, computer e altro servono,
ma mai dimenticare di staccare, di uscire e di immergervi nella natura, fosse pure
il giardino pubblico sotto a casa.
Hanno
inventato il termine bipolare, che non si conosce bene quale malattia
psichica sia, il numero dei bipolari è
spaventosamente in aumento e su di loro si fanno esperimenti, se questo può
sembrare una falsità, può pure esserlo, ma Lyuba ne era fermamente convinta:
facevano esperimenti scientifici per trovare fra di loro gli eletti del
Signore, quegli angeli che sono tra di noi.
Angeli con un
fine al bene, ma essendo anche umani e non completamente divini potevano sbagliare
e fare come Jean-Baptiste, il protagonista del film Profumo, che riesce ad ottenere il profumo dell’amore ma conquistatolo tramite nefandezze, empietà e
scelleratezze rimarrà con il fumo del diavolo.