sabato 23 maggio 2020

VACANZE ROMANE romanzo a puntate,LII parte



Come ci si puliva, senz’acqua?
Frizionandosi e inondandosi di profumo, infilandosi tra i vestiti sacchettini di aromi (gli stessi che oggi mettiamo negli armadi o nelle scarpiere)
Ci si puliva a secco, come oggi si puliscono le tappezzerie o i divani, strisciando sul corpo e il volto con dei panni profumati. I profumi servivano a coprire i cattivi odori e vari sacchettini profumati erano sparsi tra i vestiti. I capelli non si lavavano, erano sgrassati con delle polveri e della crusca, quasi come con l’odierno shampoo secco, e poi cosparsi di cipria profumata.
L’unica vera pulizia consisteva nel cambiarsi la biancheria: si pensava che la stoffa delle camicie assorbisse il sudiciume. Avere sempre la camicia candida e pulita, appena cambiata diventò il segno visibile della condizione economico-sociale privilegiata, in quanto la maggior parte delle persone era già fortunata a possedere un abito completo, i più poveri avevano solo la camicia di canapa costava l’equivalente del salario di 4 giorni e al massimo ogni tanto poteva lavarla in un fiume… divennero di moda colli e polsini candidi ben visibili che testimoniavano la ricchezza di chi li indossava. 
Il concetto di “biancheria pulita” era assai relativo, i ricchi, i nobili cambiavano la camicia tutti i giorni ma le mutande le cambiavano una volta al mese!
D'altronde fino all’Ottocento, nonostante le mutande fossero già conosciute le donne non le indossavano. 

immagine: Luigi XIV

venerdì 15 maggio 2020

VACANZE ROMANE romanzo a puntate,LI parte



Nonostante tutte queste raffinatezze la Corte di Versailles era puzzolente, il cretinetti suo compagno di scuola aveva ragione, Luigi XIV fece in tutta la sua vita, solo due bagni, su consiglio medico e non li gradì affatto.
 “I bagni d’acqua... riscaldano il corpo e i suoi umori, ne indeboliscono la natura e ne dilatano i pori, sono cause di morte e di malattia”, si legge in un trattato di medicina di fine ‘400.
“La cattiva fama” dell’acqua nacque con le pestilenze: le persone erano convinte che l’acqua allargasse i pori della pelle, permettendo l’ingresso nel corpo dell’aria avvelenata dalla peste.
Idee incredibili per noi, che sovente facciamo doccia o bagno mattina e sera anche se alcuni medici sostengono che la troppa igiene abbia dei risvolti negativi, lavandosi troppo, vengono abbassate le barriere protettive della pelle. Questa nostra mania dell’igiene ci è sicuramente permessa per la facilità con cui abbiamo l’acqua sia calda che fredda, come certo era facile per i romani che avevano, bagni, fognature, l’acqua corrente e le terme, ma per l’uomo medievale era già difficile avere acqua per bere e i bagni non esistevano proprio.      
Se nel Quattrocento e nel Cinquecento i nobili facevano un bagno ogni 4-5 mesi, nel Seicento/Settecento non ci si lavava per niente… anche se c’erano dame appassionate di acqua che facevano il bagno una volta all’anno.


immagine; toeletta a Versailles

venerdì 8 maggio 2020

VACANZE ROMANE romanzo a puntate,L parte



Ma dai, non poteva essere che i tanto raffinati francesi, ancora oggi spocchiosi e secondi solo agli inglesi per ritenersi la quintessenza dello chic, erano ai tempi del loro maggiore splendore puzzosi e avevano inventato il grattaschiena per grattarsi lo sporco ma va’, il suo compagno era un cretinetti.
Solo un cretinetti poteva pensare che la Corte del Re francese non facesse il bagno e figuriamoci se non lo facevano gli aristocratici certo non lo faceva il popolino.
La Corte di Versailles è stata il modello per tutte le abitudini formali della ristorazione di tutta l’Europa, Le service a la Francaise ovvero il Servizio in stile francese era considerato l’unico modo civile di cenare: dopo la benedizione di un religioso e l’immersione delle mani in ciotole di acqua profumata, erano serviti antipasti, zuppe, piatti principali, e frutta. Le forchette erano già di uso comune, sebbene Luigi preferisse mangiare con le dita, i coltelli pure esistevano, anche se il Re Sole non volle più i coltelli a punta sul tavolo da pranzo, in quanto venivano usati come stuzzicadenti o addirittura come armi.  L’etichetta di corte era talmente rigida che il responsabile di uno dei grandi ricevimenti, tale Vatel, avendo ricevuto l’incarico, con un preavviso di soli quindici giorni, per un pranzo di cinquemila persone, non riuscendo ad avere sufficiente pesce per la portata delle zuppe e con la grande tragedia di non avere le condizioni atmosferiche ideali per i fuochi artificiali si suicidò.

immagine: banchetto del re Sole

venerdì 1 maggio 2020

VACANZE ROMANE romanzo a puntate,XLIX parte



I francesi dei puzzoni… ciò era impossibile… ma come i francesi di Luigi XIV, appassionati di pulizia rettale non si pulivano il corpo?     
Luigi XIV era un fan dei clisteri, sembra che abbia fatto più di 2000 clisteri nella sua vita. Alcuni attribuiscono la sua longevità a questa procedura.
Inserire liquido nell’ano per purificare il colon ha una lunga storia di benefici per la salute.
La siringa per introdurre l’acqua per lavare il retto probabilmente era conosciuta fin dall’antichità, Erodoto racconta che gli egiziani lavavano i loro intestini tre volte al mese, a Pompei ne è stata scoperta una, anche se di dimensioni ridotte, forse veniva usata per le orecchie.
Insomma per il grande Luigi valeva il detto: un clistere al giorno toglie il medico di torno.
Per la Corte francese era non solo di moda ma fondamentale imitare il re, quindi gli aristocratici giravano con le loro siringhe personali. Di solito erano i servi che facevano il clistere ai loro padroni ma pare che fosse in voga anche autosiringarsi e farselo anche in pubblico, per questi clisteri in platea erano state inventate speciali siringhe con copriglutei.


immagine: clistere con siringa