Nella basilica
di Santa Maria in Aracoeli nel 1341 fu
laureato poeta Francesco Petrarca; nel 1571 ci furoni i festeggiamenti per la
vittoria nella battaglia di Lepanto, qui si svolge, ogni fine d’anno, il Te
Deum di ringraziamento del popolo romano.
Durante l’occupazione
di Roma, nel 1797, i francesi s’impossessarono del colle, cacciando i frati
francescani e riducendo la chiesa a stalla: gran parte delle innumerevoli opere
d’arte andarono perse, altre furono ricostruite.
Anche l’opera
d’arte più preziosa è sparita: la chiesa era ed è famosa per il Santo Bambino, una scultura in legno del
bambin Gesù intagliata nel XV secolo con il legno d’olivo del Giardino dei
Getsemani e ricoperta di preziosi ex voto, essendo creduta miracolosa.
Si narra che
le labbra del Santo Bambino diventano rosse quando sta per concedere una grazia
e bianche quando il caso che a lui si presenta è senza speranza.
La statua fu
trafugata a febbraio del 1994, non è stata più ritrovata, al suo posto una
copia, che è onorata come se fosse autentica, speriamo che possa ritorni anche
se…
Pare che il
vero Bambinello sia da un’altra parte: iI due febbraio del 1797 il Santo
Bambino sparì, una donna, che voleva avere la miracolosa statua nella sua
abitazione, la fece sostituire con una copia perfetta, ma a mezzanotte dello
stesso giorno, le campane dell’Aracoeli si misero a suonare e alle porte del
convento i francescani trovarono il vero Santo Bambino che fu rimesso al suo
posto, mentre la copia fu spaccata in due parti… ma fu veramente così?
Secondo i
dati storici la vera statua si trova dal 1520 nella Chiesa di San Giovanni in
Giulianello a Cori, quindi nel 1994 sarebbe stata rubata una copia.