Lo storico
Tito Livio che ha scritto una storia di Roma che parte ( edulcorandola a favore di Roma)dalla
sua fondazione fino alla morte di Druso, figliastro di Augusto, così scrive… Tarquinio
fu un re ingiusto coi suoi sudditi, ma abbastanza un buon generale quando si
trattò di combattere... Fu lui a iniziare coi Volsci una guerra destinata a
durare due secoli.
Come ha già
raccontato Betty, l’occupazione del territorio degli Equi ( unitamente a Volsci
e Marsi, che sono probabilmente una
stessa popolazione) da parte dei romani fu per appropriarsi delle acque dell’Aniene, episodio mitico
profetizzato dai Libri Sibillini, evento che determina anche l’importante mito
romano dei Dioscuri e tutta una serie di personaggi eroici.
Il casus
belli nacque dalla deposizione dell’ultimo Re di Roma, Tarquinio il
Superbo, che non perse tempo per trovare una soluzione per rientrare in città
da vincitore, rivolgendosi a Porsenna, lucumone etrusco della città di Chiusi,
che subito accolse la sua proposta.
Successivamente
Porsenna ammirato dal coraggio di Orazio Coclite e di Muzio Scevola cambiò idea
e non volle più combattere a fianco di Tarquinio contro Roma.
Tarquinio
non si diede tuttavia per vinto, e si rifugiò presso Tusculum dal genero
Ottavio Mamilio, che subito lo aiutò nella preparazione della guerra contro i
romani. La battaglia che si avvicinava all’orizzonte si prefigurava di grandi
difficoltà per Roma, vediamo a tal proposito come lo storico Tito Livio.
immagine: Muzio Scevola portato al cospetto di Porsenna che aveva tentato di uccidere così disse... "Volevo
uccidere te. La mia mano ha errato e ora la punisco per questo imperdonabile
errore". Così mise la sua mano destra in un braciere dove ardeva il Fuoco dei
sacrifici e non la tolse fino a che non fu completamente consumata.