mercoledì 10 luglio 2024

CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello

 


Baci da Ravenna di Paola Tassinari 

“Omaggio a Mondrian” lo realizzai nel 2010, fui entusiasta del risultato ma, per qualche anno rimase un unicum, continuavo a realizzare dipinti ad acrilico sui più disparati messaggi usando uno stile che per lo più si ispirava al Surrealismo/Espressionismo/Simbolismo e continuavo a creare immagini al computer. In particolare questa stampa su carta 30x40 cm. il cui titolo è “Baci da Ravenna” fa parte di una serie di raffigurazioni, create nel 2013, per una serie di post sul mio blog “teodericaforum.blogspot.com” realizzati per la candidatura di Ravenna a Capitale della Cultura nel 2019, alto prestigio vinto meritatamente da Matera e perso con un 175 pizzico di rammarico dai ravennati. La serie delle immagini riguardava i luoghi e i monumenti più importanti ravennati, rivisitati secondo l’ispirazione che mi veniva al momento. In particolare, quest’opera presenta le celebri due colombe in mosaico, del V secolo, che si abbeverano alla fonte, all’interno del Mausoleo di Galla Placidia di Ravenna che, a partire dal 1996, è entrato nella lista dei siti italiani patrimonio dell’umanità tutelati dall’UNESCO. Galla Placidia (386-452) sorella, figlia, madre di imperatori, fu lei stessa imperatrice dei Romani e regina dei Barbari, non fu sepolta nel suo mausoleo ma, a Roma. Il Mausoleo esternamente è in mattoni tozzi e di forma irregolare ma, entrando ci si sente proiettati in un mondo magico, ci si gira di qua e di là esclamando di meraviglia. Ciò che inchioda 176 lo sguardo è la fantastica volta decorata con cristalli di varie dimensioni, una geometria che sfonda le pareti, forse antesignana di quelle forme geometriche dell’arte araba. Qui è tutta una profusione di blu. Le innumerevoli stelle della cupola hanno colpito nel corso dei secoli la fantasia dei visitatori tanto che si narra che Cole Porter, in viaggio di nozze a Ravenna, rimase talmente colpito dall’atmosfera, da comporre la sua famosissima canzone Night and Day. Ravenna fu capitale dell’Impero Bizantino tra il V e l’VIII Secolo d.C. e durante questa epoca il mosaico divenne la forma artistica predominante all’interno dei luoghi sacri. L’immagine originale raffigura due colombe bianche che bevono alla fonte, simboleggiano le anime cristiane assetate che si abbeverano alla grazia divina. Si trovano su uno sfondo 177 che si divide quasi a metà: blu profondo in alto, giallo/verde in basso. La fonte è un grande catino con piedistallo con dentro acqua dalle sfumature azzurro/blu, rappresenta la vita eterna resa possibile, secondo il Vangelo, dal Cristo, sorgente di vita; “Se qualcuno ha sete, venga a me e beva”. Nel Cristianesimo la colomba rappresenta la figura dello Spirito Santo della Trinità e soprattutto è “il simbolo della pace” essendo legata all’episodio di Noè nel quale, dopo il diluvio universale, una colomba con un ramoscello d’ulivo annunciò la pace e la fine della punizione divina. Il mio intervento non ha nessun messaggio si è limitato a cercare la “bellezza armonica”. Inizialmente, con programmi appositi per modificare le foto, ho tagliato a metà l’immagine, lasciando una sola colomba, 178 rendendo i mosaici nelle sfumature del bianco/nero, ripassando i contorni con il mouse/matita, ho quindi eliminato lo sfondo, rendendolo piatto e riempito di un bel rosso acceso, allegro come il sapore delle ciliegie e per ultimo ho inserito la scritta “baci da Ravenna” trasformando un antico e famoso mosaico in una cartolina, l’opera diventa così Pop Art (un movimento artistico nato nel Regno Unito e negli Stati Uniti tra la fine degli anni ‘50 e l'inizio degli anni ‘60) ma allo stesso tempo è ispirata a Marcel Duchamp e al ribaltamento e alla desacralizzazione dell’arte. Sono anni in cui mi sto interessando del perché l’arte valga solo se costa, se tutto è merce ecco che il denaro compra ogni cosa… ciò non mi piace, so questo, ma cosa fare per cambiare?

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