venerdì 1 novembre 2019

VACANZE ROMANE romanzo a puntate,XXXIII parte


Dopo la salita sull’ara del cielo, Betty volle  poi salire al Campidoglio, le statue dei Dioscuri, i palazzi uno di fronte all’altro, la statua di Marc’Aurelio in mezzo al pavimento bianco e nero disegnato con della specie di trapezi/cerchio, il tutto sistemato da uno scalpellino di nome Michelangelo, la tramortì di bellezza.
Era la prima domenica di ottobre e come ogni prima domenica del mese i Musei Capitolini erano aperti gratuitamente, Betty rinunciò istantaneamente al cibo e si diresse quasi in trance dentro ad uno dei palazzi, non sapendo nemmeno quale… se il Palazzo Senatorio o quello dei Conservatori o il Palazzo Nuovo.
Betty, pensò che non aveva mai visto niente di più bello, una profusione di statue, buttate là nel biancore come un campo di funghi ognuno più bello dell’altro, la Lupa, il bambino che strozzava l’oca, Amore e Psiche, il Galata morente, la testa della medusa del Bernini, il bambino che si toglieva la spina da un piede, il Marc’Aurelio a cavallo sembrava che con l’indice le intimasse di stare in silenzio, la Venere capitolina immensamente armonica, tutto le si parava davanti agli occhi, che fotografavano, fotografavano stando fissi a pala come la civetta, quando arrivò poi alla terrazza da cui si vedevano i Fori dall’alto, si disse che dopo una veduta del genere niente al mondo poteva essere eguagliato… nessuno al mondo aveva ‘sta roba.



immagine: vista dall'alto sui Fori imperiali

2 commenti:

Giancarlo ha detto...

Buon fine settimana.

Paola Tassinari ha detto...

Altrettanto, grazie