venerdì 8 novembre 2019

VACANZE ROMANE romanzo a puntate,XXXIV parte


Finì quasi di corsa la visita ai Musei Capitolini, sicura che non sarebbe arrivata in tempo per le diciassette, prese un autobus al volo che andava verso l’Eur e fece in tempo ad arrivare proprio mentre il gruppo stava salendo sull’autobus per Ravenna, salì e stramazzò su una poltroncina, la stanchezza arrivò improvvisamente lasciandola più morta che viva.
Guardando dal finestrino non riuscì a fare a meno di pensare che la zona dell’EUR era molto bella, bellissimi palazzi, quello della Civiltà Italiana le era parso in grado di rivaleggiare col Colosseo,   tutto le era parso molto ordinato e pulito, tra l’altro ora, dopo aver visto tanto biancore e tanti marmi, stava vedendo dal finestrino un lago artificiale piuttosto grande, pieno di verde, di alberi e di cascatelle, assolutamente delizioso i romani dovevano ben essere grati al duce.
L’EUR infatti è stato iniziato negli anni ‘30, quando Benito Mussolini, per festeggiare il ventennale della marcia fascista su Roma, incaricò una serie di architetti del calibro di Piacentini, Vietti, Pagano, Piccinato e Rossi, di edificare un nuovo quartiere. Nella sua mente avrebbe dovuto essere la Terza Roma: lo stile degli edifici doveva ricordare la maestosità e le linee architettoniche degli edifici monumentali della Roma imperiale. La data finale dei lavori, che avrebbero dotato la capitale d’Italia della sua  piccola Brasilia, (Brasilia, una città tutta nuova che divenne capitale del Brasile nel 1960) era fissata: nel 1942, anno in cui  avrebbe dovuto ospitare l’Esposizione Universale di Roma, da cui deriva l’acronimo EUR,  che non si svolse mai causa la seconda guerra mondiale.

Dopo l’EUR Roma diventava solo periferia e strade su cui i romani correvano come matti, Betty non guardò più dal finestrini e fece tutto il viaggio di ritorno in stato quasi comatoso pensando alle sue impressioni su Roma.
Tutto era stato più bello di quello che si era immaginata, il gran caldo sofferto e il luogo malefico del sepolcro di Romolo profanato dove era stata a lungo appoggiata, prima involontariamente e poi testardamente, la fame e la sete che ora sentiva ferocemente non la impensierivano per niente, era piena, satura della bellezza di Roma, si appisolò felice, non sapendo che Roma per lei sarebbe diventata il suo inferno.


immagine: Palazzo della Civiltà Italiana detto il Colosseo Quadrato

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