mercoledì 1 aprile 2020

VACANZE ROMANE romanzo a puntate,XLV parte



Betty stava seduta sul bordo della fontana, titubante e perplessa, era come soggiogata dalla forte e dall'assurda dicotomia, da una parte lo scrosciare dell’acqua limpida con gli alti zampilli e il biancore dei marmi, dall’altra un caos di macchine chiassose, disordinate e inquinanti, da una parte Apollo e la ragione, dall’altra Dioniso e la pazzia.
L’acqua della fontana proviene dall’acquedotto dell’Acqua Marcia, una sua diramazione, detta Iovia (ovvero di Giove) iniziava dopo la porta Tiburtina e terminava in una grande cisterna chiamata Botte di Termini, i cui resti furono demoliti nel 1876 per la costruzione della stazione ferroviaria che dalla cisterna prese proprio il nome di Stazione Termini. Betty aveva letto, da qualche parte, aveva il vizio di leggere tutto, saggi, enciclopedie, fumetti ma anche volantini e scritte sui muri, dove c’era una parola Betty leggeva, dunque Betty aveva letto da qualche parte (e condivideva) che i romani dovevano la loro grandezza alle strade lastricate, alle fognature e agli acquedotti.

immagine: Fontana delle Naiadi, in fondo la Stazione Termini fine Ottocento

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