Tanaquilla
sposa Lucumone un greco, uno straniero che non poteva aspirare a Tarquinia di ottenere delle cariche politiche. Tanaquilla lo convince a lasciare la città
per trasferirsi a Roma, guidando personalmente il carro carico di beni preziosi.
Al suo arrivo a Roma, nei pressi del Gianicolo, accadde un fatto eccezionale;
un’aquila portò via il berretto a Lucumone, poi tornò indietro e lo fece ricadere
sulla sua testa.
Tanaquilla, che conosceva bene le arti divinatorie interpretò
questo fatto come il segno di future grandezze per il marito.
Saggiamente
sostenuto dalla moglie, Lucumone, assunto il nome di Lucio Tarquinio, si fece apprezzare per le sue doti civili e militari dal re Anco Marzio.
Le sue
vittorie su Sabini, Latini ed Etruschi gli conquistano il favore popolare,
tanto da essere acclamato re alla morte di Anco Marzio.
Dopo 38 anni
di regno viene ucciso dai figli di Anco Marzio che lo considerano un
usurpatore.
Ma l’intelligenza e l’astuzia di Tanaquilla prevalgono: quando suo
marito morì, ella annunciò che era sopravvissuto al’attentato e che prima di spirare aveva
designato come suo successore il genero Servio Tullio, quest'ultimo le promise che
avrebbe dato il regno al di lei figlio quando questi avesse raggiunto la
maggiore età, ma non lo fece.
immagine: Tanaquilla opera di Domenico Beccafumi
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