sabato 15 maggio 2021

Vacanze romane 98°

 


Atenoux  è una parola parola attestata più volte sul calendario di Coligny. Il termine è composto prima dal prefisso che indica la ripetizione, il secondo elemento, noux, è stato oggetto di numerose analisi. Inizialmente era approssimata alla forma indoeuropea per la notte, ma questa posizione viene poi rifiutata. Georges Pinault propose di avvicinare il noux alla radice indoeuropea neuk (oscurità) che darebbe ad atenoux il significato di ‘ancora oscurità’. Indicazione che potrebbe corrispondere alla luna nuova. Un’altra analisi sviluppata da R. Thurneysen confronta atenoux con l’irlandese athnugud (rinnovamento). Pertanto, l’analisi propone di leggere questa parola nel senso di “rinnovamento della luna”. Chissà cosa significava Atenoux, a Betty piaceva questa parola (ma dove era andata a finire? Da Roma a Ravenna e ora a Lione)  le rammentava Morgana, Artù, Merlino e i Druidi che furono i primi “sacerdoti” cristiani, le rammentava la luna, la dea madre e molto altro. Atenoux  le evocava l’alternarsi del bene/male, del bianco/nero, del giorno/notte. Il prefisso ate lo accostava al giorno/chiaro, contrapposto alla notte/oscurità, inoltre le evocava la mitologia greca, Ate la dea dell'inganno. Ate scacciata dall’Olimpo, Ate che vaga sulla terra, i suoi piedi che non toccano il suolo, ella cammina sul capo dei mortali e come un angelo cattivo inosservata persuade e inganna gli uomini per indurli in errore. L’istante in cui domina Ate, la mente umana è offuscata, cieca e irrazionale, mossa appunto da una forza superiore, ecco che allora che anche il bene/giorno si offusca e poi si ripete più forte nella notte/buio che rende ancora più ciechi.

immagine: Fata Morgana (1864) di Anthony Frederick Sandys,

 

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