venerdì 23 luglio 2021

Vacanze romane 107°

 


Antonino Mongitore che stampò, nel 1726, a Palermo il suo libro: Il Monastero dei sette Angeli, dopo aver fatto la storia delle sette immagini di angeli con i loro nomi, venute in luce a Palermo nel 1516, e della copia di esse, esistente nel quadro che vediamo tuttora nella Cattedrale di Palermo, aggiunge un lungo elenco di località dell’Europa dove si trovano le immagini con i nomi dei sette arcangeli. Nel libro, edito a Bruxelles, di Andrea Serrano, del 1707, intitolato “Los Siete principos” sono raffigurati i sette arcangeli con gli stessi nomi e simboli di quelli ritrovati a Palermo: Michele con una lancia e un vessillo crociato, nelle sinistra una palma e sotto i piedi il dragone vinto; Raffaele con in mano una pisside di aromi medicinali e vicino il piccolo Tobia; Uriele con in mano una spada; Gabriele con uno specchio di diaspro e una lanterna; il quinto angelo chiamato Sealtiele in atto di pregare; il sesto angelo chiamato Jehudiele, con una corona e un flagello; l’ultimo dei sette spiriti chiamato Barachiele con un serto di rose. Sul finire del 1400, il Beato Amodeo de Sylva, un frate portoghese morto in concetto di santità e vissuto a Roma in San Pietro in Montorio, nella sua Apocalittica, nomina gli stessi sette angeli con gli stessi nomi venuti poi in luce a Palermo, i quali afferma essere i più gloriosi dopo Dio e la Vergine Santissima. Verso la fine del 1600, nella Biblioteca apostolica Vaticana venne ritrovato un antichissimo codice ebraico in cui, oltre agli arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele, venivano nominati anche Uriele, Sealtiele, Jehudiele e Barachiele. Il cistercense Giulio Bartolocci, in un suo libro, del 1683 parla di questi nomi con molta circospezione e prudenza. Parlando delle immagini di Palermo e del quadro in Santa Maria degli Angeli a Roma, il Bartolocci afferma che: “Le iscrizioni che sorreggono questi sette angeli specificano il ministero di ciascuno di essi e si può accettare il nome, dall’ebraico, di essi stessi” e cioè quei medesimi nomi ed epiteti che figuravano ai piedi di ognuna delle immagini dei sette angeli venute in luce nel 1516 a Palermo.  

MICHELE: Vittorioso, è nel quadro di Santa Maria degli Angeli: “Paratus ad animas suscipiendas”.

RAFFAELE: Medico, è nel quadro suddetto: “Viator comitor; infirmos medico”.

JEHUDIELE: Remuneratore, è nel quadro suddetto: “Deum laudantibus; praemia retribuo”.

GABRIELE: Nunzio, è nel quadro suddetto: “Spiritus sanctus superveniat in te”.

URIELE: Forte alleato (Luce di Dio), è nel quadro suddetto: “Flammescat igne charitas”.

BARACHIELE: Tutore, è nel quadro suddetto: “Adjutor ne derelinquas nos”.

SEALTIELE: Oratore, è nel quadro suddetto: “Oro, supplex, acclinis”.


immagine: Icona russa dei 7 arcangeli

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