mercoledì 1 giugno 2022

Betty la strana romanzo 5°

 


La mia giornata da depressa inizia verso le 8:30, la fatica di alzarsi è tanta, vorrei restare a letto ma mi faccio forza. Prima di lavarmi e fare la colazione faccio 10 minuti di stretching, quest’anno col Covid non sono andata in palestra per fare il pilates, che fa molto bene per la mia schiena che da sempre ogni tanto si inchioda, quando ero meno depressa, la prima cosa che facevo era accedere a You Tube e ascoltare musica soft rock, ora non sento nessuna musica per tutto il giorno. Dopo lo stretching, mi lavo, e faccio colazione, ma resto in pigiama, canotta e pantaloncini blu mare, se ne ho la forza faccio gli esercizi col flauto traverso, altrimenti smanetto col computer e cerco di scrivere l’articolo, per il giornale con cui collaboro, nonostante a questi articoli ci tenga tantissimo ora come ora non ho idee e faccio molta fatica a pensare cosa devo scrivere, tratto di cultura in generale, e faccio molta fatica a trovare le parole mi sento tonta e inscatolata. Alla mezza mangio qualcosa, la tiro per le lunghe per arrivare alle 14:30 ora in cui scendo e vado al bar sotto a casa a prendere il caffè e a leggere i giornali, poi in bicicletta vado al mare, sono circa 7 chilometri di pista ciclabile, senza fermarmi al gruppo che sta sotto all’albero vicino a casa, non ho voglia né me la sento di parlare con nessuno, poi arrivo al mare tutta sola e sto a leggere sino alle 17, ora è settembre e a quest’ora c’è molta umidità, in agosto andavo via alle 18 e in luglio alle 19, l’aria e il mare di Ravenna non sono frizzanti come al Sud. Arrivo a casa, mangio qualcosa e poi sto al computer a scrivere queste boiate oppure vado subito a letto a leggere sperando di addormentarmi presto. Questa è la mia vuota e insensata giornata in cui non parlo con nessuno. La differenza di queste giornate è solo nelle mattine, infatti tre mattine a settimana vado a trovare mia madre, con sofferenza perché devo vestirmi col sorriso o quantomeno minimizzare la mia depressione, questo avvallamento o buco che mi tira sempre più in basso. Rimpiango il lavoro, anche se depressa al lavoro andavo e la giornata passava più veloce o forse era peggio non lo so, il tempo passato ha un sapore diverso dal tempo che stiamo vivendo è sempre più rosa, più felice, più sopportabile.

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