mercoledì 10 agosto 2022

Il volo del gruccione

 

Capitolo 4

Siamo un pulviscolo nell’universo, un pulviscolo di Dio?

 

 

Oltre al lavaggio del cervello veicolato dai messaggi e dalle immagini  dei media, negli ultimi anni  sono aumentate in maniera spropositata le fonti di elettromagnetismo artificiale, prodotto dagli strumenti e dagli impianti che funzionano a corrente elettrica o a batteria tra cui: antenne TV, ripetitori telefonici, radiofonici, reti wireless, gli elettrodomestici, i segnali satellitari e soprattutto gli schermi del computer e dei videotelefonini a cui stiamo molto vicini, gli occhi e le orecchie quasi incollati e per molte ore al giorno.

Che cosa è l’elettromagnetismo?

Sono le relazioni tra i fenomeni elettrici e quelli magnetici.

Un magnete, termine che forse deriva dall’antica città greca di Magnesia oppure dalla parola greca magganeia che significa incanto, in quanto gli antichi consideravano una magia che un materiale fosse in grado di attrarre a sé altri corpi che contenessero ferro, cobalto o nichel. 

Un magnete può essere permanente o un elettromagnete: un magnete permanente non necessita di nessuno stimolo esterno per generare il campo magnetico, mentre un elettromagnete genera il campo grazie allo stimolo di una corrente elettrica.

L’elettricità ed il magnetismo sono due facce della stessa medaglia, i campi magnetici si creano quando un oggetto con carica elettrica comincia a muoversi, si manifesta nel reciproco attrarsi o respingersi dei corpi; può avere due forme, positiva e negativa.

I corpi con elettricità dello stesso segno si respingono e con segno diverso si attraggono; la carica dell’elettrone, che convenzionalmente si assume come negativa, è uguale e opposta a quella del protone, positiva.

Quasi come l’amore passionale, gli opposti si attraggono e fra di loro piovono scariche elettriche, il cosiddetto colpo di fulmine. 

“Odi et amo”, così Catullo descrive l’innamoramento… “Odio e amo: / fusse che chiedi/ come faccio? / nunn ‘o saccio / ma lo faccio / e mme sient’ nu straccio!” (traduzione di Stefano Benni)

Lyuba pensava che il Benni traduceva ottimamente il Catullo perché questo tipo d’amore brucia e si consuma velocemente e poi lascia prostrati come uno straccio per lavare i pavimenti.

Ma l’elettricità e i campi magnetici non sono lontani dalla simbologia del dio romano Giano bifronte, rappresentato con un corpo e due volti opposti, proprio come il negativo e positivo dell’elettricità.

Giano era un’arcaica divinità, che i romani mutuarono dagli etruschi.

Una divinità importantissima, di quando gli uomini erano ancora legati ai cicli naturali.  

Giano rappresentava il positivo/negativo, il giorno/notte, il Dioniso/Apollo, la guerra/pace, era perciò legato alle porte di entrata e di uscita, di vita/morte… infatti se il nostro corpo non è più elettromagnetico vuol dire che è morto.

Il campo elettromagnetico è una delle 4 forze che compongono e tengono insieme l’Universo a noi conosciuto.  

Le 4 forze fondamentali della natura che compongono l’universo sono: la forza di gravità, sulla Terra e l’attrazione fra i pianeti, stelle, i pianeti e le galassie; l’interazione elettromagnetica cioè l’azione delle cariche elettriche che genera il campo elettromagnetico e si propaga come un’onda, come nel caso delle onde radio e della luce stessa; l’interazione nucleare debole, agisce all’interno  dei nuclei atomici ed è responsabile della radioattività; l’azione nucleare forte invece agisce sui nuclei atomici tenendo assieme protoni e neutroni.

La forza elettromagnetica e la forza nucleare debole sono interazioni della stessa forza, quella   elettrodebole.

Tutti i fenomeni noti sono spiegabili attraverso queste forze, quello che oggi gli scienziati cercano è quello di dimostrare che queste quattro forze in effetti siano tenute insieme da una forza unica… cercano Dio forse?

Ma gli antichi non lo avevano già compreso che noi siamo un pulviscolo nell’universo, un pulviscolo di Dio?

Simbolicamente il numero 4 è associato alla materia e perciò alla Terra.

4 sono le stagioni.

4 sono i punti cardinali, Nord, Sud, Ovest ed Est.

4 per Pitagora rappresenta la giustizia.

4 è riferito al simbolo della croce.

4, due gambe più due braccia ci permettono di muoverci e di fare.

Il numero Quattro è il più perfetto tra i numeri essendo la radice degli altri numeri e di tutte le cose. Esso rappresenta la prima potenza matematica, e la virtù generatrice da cui derivano tutte le combinazioni…Il numero 4 è l’emblema del moto e dell’infinito, rappresentando sia il corporeo, il sensibile, sia l’incorporeo. Il 4 è scomponibile in 1 + 3, la monade (l’uno) e il Triangolo. Simboleggia l’Eterno, l’uomo che porta in sé il principio divino. Il quaternario era il simbolo usato da Pitagora per comunicare ai discepoli l’ineffabile nome di Dio, che per esso significava l’origine di tutto ciò che esiste. È nel quaternario che si trova la prima figura solida, simbolo universale dell’immortalità, ovvero la Piramide. Secondo Pitagora, dalla monade derivò la dìade indeterminata, dalla loro unione tutti i numeri, dai numeri i punti, dai punti le linee, dalle linee la superficie, da questa i solidi, dei quali gli elementi sono quattro: il Fuoco, l’Acqua, l’Aria e la Terra; e dai solidi i corpi, la Decade o l’Universo. Il 4 è considerato dalla simbologia il numero della realtà e della concretezza,  dei solidi così come delle leggi fisiche, della logica e della ragione. Il significato del Numero 4 risiede, quindi, nelle parole “realtà e concretezza”. Il Quattro come manifestazione di ciò che è concreto, immutabile e permanente ha la sua espressione geometrica nel Quadrato, che ben rende tutte le sue caratteristiche. (https://www.mitiemisteri.it/significato-dei-numeri-simbologia-del-numero/quattro-4)

 


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