sabato 10 dicembre 2022

Il volo del gruccione

 

 Capitolo 16

Le stelle dell’amicizia

 

 

I raggi del sole penetravano dalle fessure delle tapparelle, Lyuba per un attimo fu consapevole di tutto quello che aveva pensato, tutto tornava, poi tutto sfumò e non seppe più se era sogno o ragionamento, tutto sfumò e si svegliò del tutto stiracchiandosi e poi corse a vedere le condizioni del gruccione, constatò che era proprio messo male, non aveva toccato né l’acqua, né lo zucchero, era ancora vivo però.

Bevve un po’ d’acqua poi tornò a letto, erano appena le sette e contava di portare il gruccione al Centro di recupero verso le nove, intanto avrebbe rimuginato sul segnale simbolico del ritrovamento del volatile.

Non sapeva quando era incominciata, ma ormai Lyuba leggeva quello che le capitava con una lettura altra, usava una specie di linguaggio simbolico che per lei era automatico, come il parlare un’altra lingua o il leggere lo spartito musicale o nuotare, una volta imparato era meccanico.

Nel tempo antico e non andiamo tanto lontano, ci fermiamo all’antica Roma, erano molto attenti ai segnali del caso, alcune delle loro superstizioni sono giunte a noi tramite i detti popolari, di Venere e di Marte né si sposa e né si parte, intendendo che non si parte né si sposa di venerdì o martedì, non scendere dal letto col piede sinistro, i romani con tale piede non varcavano la soglia, oppure rovesciare dell’olio, dell’acqua o del vino, quest’ultima bevanda odiernamente ha preso carattere fausto, occorre però immergere il dito nel liquido versato e poi toccarsi i lobi delle orecchie, quasi come fosse profumo, sempre per i romani era infausto se entrava in casa un cane nero, per noi lo è il gatto nero se ti attraversa la strada, per ovviare alle sventure di questi segnali c’erano riti appositi e amuleti.

Ebbene Lyuba era superstiziosa come un’antica romana anzi meglio come una donna etrusca, non le importava se la ritenevano un’ignorante oscura, la scuola l’aveva resa illuminista, ma poi aveva riscontrato che tutti questi lumi avevano anche dei lati neri come la pece, infatti se era l’uomo che creava il tutto con la ragione allora la teoria del complotto era vera, perché ciò che succedeva era voluto quindi esisteva un’intesa segreta tra poche persone, volta a rovesciare governi per scopi economici e a teleguidare le persone per i loro fini, all’opposto se la ragione con intenzione creava le istituzioni ma poi non si realizzava ciò che si intendeva, ma un qualcosa che andava da sé senza  progetto, bè allora non c’era certezza in niente.

A differenza di molti che scelgono i portafortuna tramite i ragionamenti e i consigli di vari santoni, oppure studiano i simboli, le pietre e altro, oggi ad esempio va di moda molto la filosofia orientale,  che usa cristalli e pietre per aiutare la nostra energia vitale a fluire meglio, gli amuleti per Lyuba dovevano arrivare da soli, cioè per caso, solo dopo andava a leggere il loro significato.

I talismani di Lyuba: una catenina sottile in argento, un piccolo anello con un turchese, un bracciale di turchese, (Il turchese è una pietra sacra in Tibet, sacra ai faraoni egiziani, e agli indiani d’America. È in grado di cambiare colore, diventando chiaro, passando dal blu al bianco. Simbolicamente dona forza e coraggio; i romani lo collegavano a Venere dea dell’amore; in Russia e in Germania si credeva che l’anello di nozze di turchese rafforzasse il matrimonio e la riconciliazione in generale  dei conflitti), un bracciale con zirconi, (simbolicamente lo zircone aiuta nei disturbi depressivi, della tristezza e della disperazione in generale; apporta al suo possessore l’energia di cui ha bisogno: aiuta a superare l’ansietà e le paure, dà fiducia in se stessi, fa aspirare a grandi ambizioni, è anche pericoloso, poiché può trasformare il suo proprietario dandogli la chiaroveggenza) un altro bracciale d’acciaio a fascia e uno d’argento con un grande cuore,  (ovviamente il cuore è la metafora dell’amore e della passione al punto da poterne sostituire la parola, simbolicamente il cuore viene rappresentato in forma di un vaso, o di coppa, per gli antichi egizi nel cuore risiedeva l’anima, alla morte il cuore veniva pesato dal dio Anubi e da questa pesa veniva decisa la sorte dell’anima del defunto). 

Questi amuleti di Lyuba erano tutti arrivati per caso nel giro di un anno, forse arrivati al momento giusto, solo l’anello era di molti anni fa, ma la sorte aveva voluto che l’anello restasse al suo dito.

Il sottilissimo girocollo in argento col ciondolo, lo aveva cambiato da circa due mesi, quando la catenella col tau che portava si era spezzata, ora aveva come pendaglio tre stelle, gingillo che non le era piaciuto molto, avrebbe voluto acquistare un ciondolo a forma di cuore del tipo di quelli di Marco Gerbella, ma il cuore proprio non lo voleva, niente più amore passionale; il cuore era poi arrivato lo stesso, le avevano regalato il bracciale con tale simbolo e le era piaciuto talmente tanto che lo aveva messo e non lo aveva più tolto.

Per la catenina con le tre stelle, aveva alzato lo sguardo dai monili che la commessa della gioielleria le stava mostrando e aveva visto un espositore con dei bracciali che portava la scritta: le stelle dell’amicizia e così comprò il girocollo subitamente; poi si avvicinò al contenitore dei bracciali, ne vide uno a fascia con tutto attorno una scritta in nero e fortissimamente lo volle. La commessa lo allacciò al suo polso e le lesse la scritta, era di Shakespeare: “Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente”, frase che proveniva dalla tragedia di Giulietta e Romeo.

“Oh no! Non mi capiterà un altro amore burrascoso!” Si disse Lyuba, ma il bracciale le piaceva troppo e lei scacciò la paura e se lo tenne al polso.

La simbologia delle stelle è assai positiva, basta pensare al caro Dante, che chiude i Canti dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso, rispettivamente con… e quindi uscimmo a riveder le stelle/ puro e disposto a salire a le stelle/l’amor che move il sole e l’altre stelle.

Dante ci dice che dopo l’Inferno, la caduta, l’immersione nel male, se pentiti e desiderosi di cercare il bene, si può tornare a rivedere le stelle, la luce, la speranza; dopo giunti nel Purgatorio, con la preghiera e le opere misericordiose, diventati puri si può iniziare a salire verso il Paradiso e infine intuire più che vedere Dio, che è amore che muove il sole e le altre stelle.

In tutte le religioni, presso tutti i popoli la stella è un simbolo legato al cielo, alla spiritualità, alla dimensione sovrumana, simbolo dello spirito, della lotta fra la luce e le tenebre, simbolo di manifestazione che confrontandosi all’ombra, diventa simbolo di purificazione.  

Per gli egizi la stella aveva il compito di condurre verso la luce le anime pronte ad uscire dalle tenebre.

Come stella è anche appellato il pianeta Venere che è il terzo oggetto per luminosità del cielo dopo il Sole e la Luna e quindi ha sicuramente influenze su di noi.

Il Pianeta Venere appare sempre molto vicino al Sole, manifestandosi prima dell’alba o dopo il tramonto, compatibilmente con la sua posizione.

Per questo è detto anche stella del mattino o Lucifero, cioè portatore di luce, infatti annuncia la   nascita del giorno, chiamato anche stella della sera o Vespero, in quanto segnala l’ora dopo il tramonto, appellato anche come Stella Diana, con tutto il peso archetipo di tale Dea e comunque Stella del mattino e Stella della sera sono attributi della Vergine Maria.

La Chiesa oggi è la tradizione più antica… pianeta è anche un paramento liturgico usato dai sacerdoti durante i riti religiosi, inoltre nella liturgia delle Ore, le due principali sono: le Lodi mattutine, si effettuano al mattino e i Vespri che si celebrano alla sera.

E il sole non dimentichiamocelo invece è una stella di nome e di fatto… ma forse può provocare confusione.

Perché?

 

 

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