Capitolo 16
Le stelle
dell’amicizia
I raggi del
sole penetravano dalle fessure delle tapparelle, Lyuba per un attimo fu consapevole
di tutto quello che aveva pensato, tutto tornava, poi tutto sfumò e non seppe
più se era sogno o ragionamento, tutto sfumò e si svegliò del tutto stiracchiandosi
e poi corse a vedere le condizioni del gruccione, constatò che era proprio
messo male, non aveva toccato né l’acqua, né lo zucchero, era ancora vivo però.
Bevve un po’
d’acqua poi tornò a letto, erano appena le sette e contava di portare il
gruccione al Centro di recupero verso le nove, intanto avrebbe rimuginato sul
segnale simbolico del ritrovamento del volatile.
Non sapeva
quando era incominciata, ma ormai Lyuba leggeva quello che le capitava con una
lettura altra, usava una specie di linguaggio simbolico che per lei era
automatico, come il parlare un’altra lingua o il leggere lo spartito musicale o
nuotare, una volta imparato era meccanico.
Nel tempo
antico e non andiamo tanto lontano, ci fermiamo all’antica Roma, erano molto
attenti ai segnali del caso, alcune delle loro superstizioni sono giunte a noi
tramite i detti popolari, di Venere e di
Marte né si sposa e né si parte, intendendo che non si parte né si sposa di
venerdì o martedì, non scendere dal letto
col piede sinistro, i romani con tale piede non varcavano la soglia, oppure
rovesciare dell’olio, dell’acqua o del
vino, quest’ultima bevanda odiernamente ha preso carattere fausto, occorre
però immergere il dito nel liquido versato e poi toccarsi i lobi delle
orecchie, quasi come fosse profumo, sempre per i romani era infausto se entrava
in casa un cane nero, per noi lo è il gatto nero se ti attraversa la strada,
per ovviare alle sventure di questi segnali c’erano riti appositi e amuleti.
Ebbene Lyuba
era superstiziosa come un’antica romana anzi meglio come una donna etrusca, non
le importava se la ritenevano un’ignorante oscura, la scuola l’aveva resa
illuminista, ma poi aveva riscontrato che tutti questi lumi avevano anche dei
lati neri come la pece, infatti se era l’uomo che creava il tutto con la
ragione allora la teoria del complotto era vera, perché ciò che succedeva era
voluto quindi esisteva un’intesa segreta tra poche persone, volta a rovesciare
governi per scopi economici e a teleguidare le persone per i loro fini,
all’opposto se la ragione con intenzione creava le istituzioni ma poi non si
realizzava ciò che si intendeva, ma un qualcosa che andava da sé senza progetto, bè allora non c’era certezza in
niente.
A differenza
di molti che scelgono i portafortuna tramite i ragionamenti e i consigli di
vari santoni, oppure studiano i
simboli, le pietre e altro, oggi ad esempio va di moda molto la filosofia
orientale, che usa cristalli e pietre
per aiutare la nostra energia vitale a fluire meglio, gli amuleti per Lyuba
dovevano arrivare da soli, cioè per caso, solo dopo andava a leggere il loro
significato.
I talismani
di Lyuba: una catenina sottile in argento, un piccolo anello con un turchese,
un bracciale di turchese, (Il turchese è una pietra sacra in Tibet, sacra ai
faraoni egiziani, e agli indiani d’America. È in grado di cambiare colore,
diventando chiaro, passando dal blu al bianco. Simbolicamente dona forza e
coraggio; i romani lo collegavano a Venere dea dell’amore; in Russia e in
Germania si credeva che l’anello di nozze di turchese rafforzasse il matrimonio
e la riconciliazione in generale dei
conflitti), un bracciale con zirconi, (simbolicamente lo zircone aiuta nei
disturbi depressivi, della tristezza e della disperazione in generale; apporta
al suo possessore l’energia di cui ha bisogno: aiuta a superare l’ansietà e le
paure, dà fiducia in se stessi, fa aspirare a grandi ambizioni, è anche
pericoloso, poiché può trasformare il suo proprietario dandogli la
chiaroveggenza) un altro bracciale d’acciaio a fascia e uno d’argento con un
grande cuore, (ovviamente il cuore è la
metafora dell’amore e della passione al punto da poterne sostituire la parola,
simbolicamente il cuore viene rappresentato in forma di un vaso, o di coppa,
per gli antichi egizi nel cuore risiedeva l’anima, alla morte il cuore veniva
pesato dal dio Anubi e da questa pesa veniva decisa la sorte dell’anima del
defunto).
Questi
amuleti di Lyuba erano tutti arrivati per caso nel giro di un anno, forse
arrivati al momento giusto, solo l’anello era di molti anni fa, ma la sorte
aveva voluto che l’anello restasse al suo dito.
Il
sottilissimo girocollo in argento col ciondolo, lo aveva cambiato da circa due
mesi, quando la catenella col tau che portava si era spezzata, ora aveva come
pendaglio tre stelle, gingillo che non le era piaciuto molto, avrebbe voluto
acquistare un ciondolo a forma di cuore del tipo di quelli di Marco Gerbella,
ma il cuore proprio non lo voleva, niente più amore passionale; il cuore era
poi arrivato lo stesso, le avevano regalato il bracciale con tale simbolo e le
era piaciuto talmente tanto che lo aveva messo e non lo aveva più tolto.
Per la
catenina con le tre stelle, aveva alzato lo sguardo dai monili che la commessa
della gioielleria le stava mostrando e aveva visto un espositore con dei
bracciali che portava la scritta: le
stelle dell’amicizia e così comprò il girocollo subitamente; poi si
avvicinò al contenitore dei bracciali, ne vide uno a fascia con tutto attorno
una scritta in nero e fortissimamente lo volle. La commessa lo allacciò al suo
polso e le lesse la scritta, era di Shakespeare: “Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama
il tuo peccato e sarai innocente”, frase che proveniva dalla tragedia di
Giulietta e Romeo.
“Oh no! Non
mi capiterà un altro amore burrascoso!” Si disse Lyuba, ma il bracciale le
piaceva troppo e lei scacciò la paura e se lo tenne al polso.
La simbologia
delle stelle è assai positiva, basta pensare al caro Dante, che chiude i Canti
dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso, rispettivamente con… e quindi uscimmo a riveder le stelle/ puro e
disposto a salire a le stelle/l’amor che move il sole e l’altre stelle.
Dante ci dice
che dopo l’Inferno, la caduta, l’immersione nel male, se pentiti e desiderosi
di cercare il bene, si può tornare a rivedere le stelle, la luce, la speranza;
dopo giunti nel Purgatorio, con la preghiera e le opere misericordiose,
diventati puri si può iniziare a salire verso il Paradiso e infine intuire più
che vedere Dio, che è amore che muove il sole e le altre stelle.
In tutte le
religioni, presso tutti i popoli la stella è un simbolo legato al cielo, alla
spiritualità, alla dimensione sovrumana, simbolo dello spirito, della lotta fra
la luce e le tenebre, simbolo di manifestazione che confrontandosi all’ombra,
diventa simbolo di purificazione.
Per gli egizi
la stella aveva il compito di condurre verso la luce le anime pronte ad uscire
dalle tenebre.
Come stella è
anche appellato il pianeta Venere che è il terzo oggetto per luminosità del
cielo dopo il Sole e la Luna e quindi ha sicuramente influenze su di noi.
Il Pianeta
Venere appare sempre molto vicino al Sole, manifestandosi prima dell’alba o
dopo il tramonto, compatibilmente con la sua posizione.
Per questo è
detto anche stella del mattino o Lucifero, cioè portatore di luce, infatti
annuncia la nascita del giorno, chiamato anche stella
della sera o Vespero, in quanto segnala l’ora dopo il tramonto, appellato anche
come Stella Diana, con tutto il peso archetipo di tale Dea e comunque Stella
del mattino e Stella della sera sono attributi della Vergine Maria.
La Chiesa
oggi è la tradizione più antica… pianeta è anche un paramento liturgico usato
dai sacerdoti durante i riti religiosi, inoltre nella liturgia delle Ore, le
due principali sono: le Lodi mattutine, si effettuano al mattino e i Vespri che
si celebrano alla sera.
E il sole non
dimentichiamocelo invece è una stella di nome e di fatto… ma forse può
provocare confusione.
Perché?
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