Omaggio a Frida Kahlo
di Paola Tassinari
Questo dipinto si intitola “Omaggio a Frida
Kahlo” è un acrilico su cartoncino, misura
50x70 cm, è stato eseguito nel 1999. Testimonia il mio passaggio dall’Espressionismo al
Surrealismo. Il Surrealismo nasce ufficialmente nel 1924, quando il poeta André
Breton, influenzato da Sigmund Freud dal
suo libro “L’interpretazione dei Sogni”,
scrisse il primo manifesto del movimento, che
coinvolse come gli altri gruppi delle avanguardie del Novecento tutte le arti,
emergendo anche in letteratura e nel cinema.
Il Surrealismo è nato come evoluzione del
Dadaismo, altro noto gruppo artistico del
Novecento da me molto amato, posso dire
tranquillamente che l’Espressionismo e il
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seguente Dadaismo mi hanno trasportato
verso il Surrealismo. Tra i pittori surrealisti
il più noto è sicuramente Salvador Dalì.
Frida Kahlo (1907-1954) è considerata una
delle più importanti pittrici messicane, molti
la annoverano tra gli artisti legati al
movimento surrealista, ma lei non
confermerà mai l’adesione a tale corrente.
Ebbe una vita triste e dolorosa, con problemi
sin da piccola, era infatti affetta da spina
bifida, che i suoi genitori e i medici attorno a
lei scambiano per poliomielite, così non la
curano in modo adeguato. Successivamente
un fatto gravissimo, appena diciannovenne,
viene coinvolta in un terribile incidente che le
causa la frattura multipla della spina
dorsale, di parecchie vertebre e del bacino.
Rischia di morire e si salva solo
sottoponendosi a 32 interventi chirurgici che
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la costringono a letto per mesi, i genitori le
regalano colori e pennelli per aiutarla a
passare le lunghe giornate. Causa i postumi
di questo incidente non riuscirà, con suo
sommo dolore, mai, ad avere figli. Quando
rimase incinta del primo figlio, Frida fece di
tutto per portare avanti la gravidanza, si
arrese quando i medici le dissero che oltre
alla sua vita avrebbe perso anche il bambino.
Frida fu una fervente comunista, immaginava… “Marx come il salvatore che libererà
il mondo dal dolore e dalla sofferenza, i
malati miracolosamente sanati”. In questo
ambiente rivoluzionario incontrò il celebre
pittore Diego Rivera… “Ho subito due gravi
incidenti nella mia vita, il primo è stato
quando un tram mi ha investita, il secondo è
stato Diego”. Rivera le causò molte pene e se
ci furono gioie Frida le pagò assai care. Lui
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era il genio e il maestro di casa, l'artista dei
murales, era più vecchio di lei di venti anni,
brutto come la paura e la tradiva continuamente, anche con la sorella di Frida ebbe
una storia. Rivera era un narcisista
sfegatato, di quelli che cercano sempre una
conferma del loro fascino calpestando tutti
senza accorgersene, poi tornava come un
agnellino piangente da Frida, perché un
narcisista non lascia mai la sua preda e lei
non sapeva portare rancore, perdonava
sempre. Frida ha avuto molti amanti (uomini
e donne), tra cui il rivoluzionario russo Lev
Trotsky e il poeta André Breton, può darsi,
ciò nontoglie che lei non era contenta di
questo. Diego Rivera era un comunista attivo,
che dipingeva murales dedicati al sol
dell'avvenire proletario, mentre per ciò che
era Frida parlano le sue opere che ci
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appaiono “doppie”. Da una parte, infatti, le
opere coi suoi interventi chirurgici e i
numerosi autoritratti, dove non è mai
sorridente, addirittura in uno, si raffigura
con le spine al collo e un colibrì nero come
ciondolo, nella cultura tradizionale messicana questi volatili dalle penne colorate erano
utilizzati come amuleti per favorire la vita
amorosa ma, in questo caso è nero e con le ali
aperte a forma di croce. Frida lo trasforma in
un simbolo del suo matrimonio fallito. “Le
due Frida”, è un suo dipinto del 1939, lo
stesso anno in cui la Kahlo divorziò da Diego
Rivera, causa la relazione con sua sorella,
anche se lo risposò l'anno seguente.
Rappresenta una Frida in abito messicano,
con il cuore integro che pompa sangue a un
ritratto di Rivera, l’altra Frida col cuore
mancante di un pezzo, cioè senza più Diego,
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indossa un bel vestito classico, bianco coi
pizzi, pare una regina pura e leggera, dal suo
cuore è stato reciso il ritratto di Diego con un
paio di forbici, solo qualche macchia di
sangue sporca il bianco del tessuto, sembra
che le sia stato facile liberarsi del marito.
Allora perché lo risposa? Frida ci appare
come una donna che ama troppo. Dall'altra
parte, ci sono le opere di Frida piene di vita e
gioiose, sono i dipinti con fiori e frutti
meravigliosi soffusi da animo religioso. Si
diceva atea, ma pregava prima di ogni
intervento chirurgico e una specie di
preghiera, un omaggio al divino sono i suoi
quadri che raffigurano la bellezza della
natura, che denotano una religione antica,
quella del dolore unito alla bellezza. Nel mio
dipinto “Omaggio a Frida Kahlo” raffiguro
due Frida, una addolorata e disperata e una
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piena di fede seppur dubbiosa. Ambedue
vestite di rosso acceso, quindi col sapore
fresco delle fragole o delle ciliegie, ambedue
con gli occhi e i capelli neri e vellutati e
spinosi come il sapore delle more di rovo, la
prima Frida ha una collana al collo che come
ciondolo ha un piccolo teschio, vuole
rappresentare gli aborti spontanei, ma anche
suo marito Diego, in fondo l’unico bambino
che lei abbia mai avuto. Lo sfondo del dipinto
è di colore verde, volendo esprimere il colore
dell’erba e della speranza.
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