lunedì 1 gennaio 2024

CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello

 


Omaggio a Frida Kahlo di Paola Tassinari 
Questo dipinto si intitola “Omaggio a Frida Kahlo” è un acrilico su cartoncino, misura 50x70 cm, è stato eseguito nel 1999. Testimonia il mio passaggio dall’Espressionismo al Surrealismo. Il Surrealismo nasce ufficialmente nel 1924, quando il poeta André Breton, influenzato da Sigmund Freud dal suo libro “L’interpretazione dei Sogni”, scrisse il primo manifesto del movimento, che coinvolse come gli altri gruppi delle avanguardie del Novecento tutte le arti, emergendo anche in letteratura e nel cinema. Il Surrealismo è nato come evoluzione del Dadaismo, altro noto gruppo artistico del Novecento da me molto amato, posso dire tranquillamente che l’Espressionismo e il 69 seguente Dadaismo mi hanno trasportato verso il Surrealismo. Tra i pittori surrealisti il più noto è sicuramente Salvador Dalì. Frida Kahlo (1907-1954) è considerata una delle più importanti pittrici messicane, molti la annoverano tra gli artisti legati al movimento surrealista, ma lei non confermerà mai l’adesione a tale corrente. Ebbe una vita triste e dolorosa, con problemi sin da piccola, era infatti affetta da spina bifida, che i suoi genitori e i medici attorno a lei scambiano per poliomielite, così non la curano in modo adeguato. Successivamente un fatto gravissimo, appena diciannovenne, viene coinvolta in un terribile incidente che le causa la frattura multipla della spina dorsale, di parecchie vertebre e del bacino. Rischia di morire e si salva solo sottoponendosi a 32 interventi chirurgici che 70 la costringono a letto per mesi, i genitori le regalano colori e pennelli per aiutarla a passare le lunghe giornate. Causa i postumi di questo incidente non riuscirà, con suo sommo dolore, mai, ad avere figli. Quando rimase incinta del primo figlio, Frida fece di tutto per portare avanti la gravidanza, si arrese quando i medici le dissero che oltre alla sua vita avrebbe perso anche il bambino. Frida fu una fervente comunista, immaginava… “Marx come il salvatore che libererà il mondo dal dolore e dalla sofferenza, i malati miracolosamente sanati”. In questo ambiente rivoluzionario incontrò il celebre pittore Diego Rivera… “Ho subito due gravi incidenti nella mia vita, il primo è stato quando un tram mi ha investita, il secondo è stato Diego”. Rivera le causò molte pene e se ci furono gioie Frida le pagò assai care. Lui 71 era il genio e il maestro di casa, l'artista dei murales, era più vecchio di lei di venti anni, brutto come la paura e la tradiva continuamente, anche con la sorella di Frida ebbe una storia. Rivera era un narcisista sfegatato, di quelli che cercano sempre una conferma del loro fascino calpestando tutti senza accorgersene, poi tornava come un agnellino piangente da Frida, perché un narcisista non lascia mai la sua preda e lei non sapeva portare rancore, perdonava sempre. Frida ha avuto molti amanti (uomini e donne), tra cui il rivoluzionario russo Lev Trotsky e il poeta André Breton, può darsi, ciò nontoglie che lei non era contenta di questo. Diego Rivera era un comunista attivo, che dipingeva murales dedicati al sol dell'avvenire proletario, mentre per ciò che era Frida parlano le sue opere che ci 72 appaiono “doppie”. Da una parte, infatti, le opere coi suoi interventi chirurgici e i numerosi autoritratti, dove non è mai sorridente, addirittura in uno, si raffigura con le spine al collo e un colibrì nero come ciondolo, nella cultura tradizionale messicana questi volatili dalle penne colorate erano utilizzati come amuleti per favorire la vita amorosa ma, in questo caso è nero e con le ali aperte a forma di croce. Frida lo trasforma in un simbolo del suo matrimonio fallito. “Le due Frida”, è un suo dipinto del 1939, lo stesso anno in cui la Kahlo divorziò da Diego Rivera, causa la relazione con sua sorella, anche se lo risposò l'anno seguente. Rappresenta una Frida in abito messicano, con il cuore integro che pompa sangue a un ritratto di Rivera, l’altra Frida col cuore mancante di un pezzo, cioè senza più Diego, 73 indossa un bel vestito classico, bianco coi pizzi, pare una regina pura e leggera, dal suo cuore è stato reciso il ritratto di Diego con un paio di forbici, solo qualche macchia di sangue sporca il bianco del tessuto, sembra che le sia stato facile liberarsi del marito. Allora perché lo risposa? Frida ci appare come una donna che ama troppo. Dall'altra parte, ci sono le opere di Frida piene di vita e gioiose, sono i dipinti con fiori e frutti meravigliosi soffusi da animo religioso. Si diceva atea, ma pregava prima di ogni intervento chirurgico e una specie di preghiera, un omaggio al divino sono i suoi quadri che raffigurano la bellezza della natura, che denotano una religione antica, quella del dolore unito alla bellezza. Nel mio dipinto “Omaggio a Frida Kahlo” raffiguro due Frida, una addolorata e disperata e una 74 piena di fede seppur dubbiosa. Ambedue vestite di rosso acceso, quindi col sapore fresco delle fragole o delle ciliegie, ambedue con gli occhi e i capelli neri e vellutati e spinosi come il sapore delle more di rovo, la prima Frida ha una collana al collo che come ciondolo ha un piccolo teschio, vuole rappresentare gli aborti spontanei, ma anche suo marito Diego, in fondo l’unico bambino che lei abbia mai avuto. Lo sfondo del dipinto è di colore verde, volendo esprimere il colore dell’erba e della speranza.

Nessun commento: