giovedì 10 ottobre 2024

CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello



Angelo IV di Paola Tassinari Questo dipinto fa parte della serie “Angeli”, realizzata nel 2017, comprende dei ritratti immaginati e forse immaginari, sempre col volto in primo piano e gli occhi enormi. Questo in particolare è intitolato “Angelo IV” o “Angelo delle anime gemelle”, misura 50x60 cm. Su uno sfondo azzurro/cielo/infinito, si staglia un volto frontale, che occupa tutta la tela, diviso idealmente in verticale a metà. Per la metà donna, ha un grande occhio giallo/sole/terra con l’arco sopraccigliare ad ala di gabbiano, per la metà uomo, ha un grande occhio azzurro/cielo/ghiaccio con l’arco sopraccigliare folto e ispido, i capelli di entrambe le metà sono neri, un colore profondo come la notte, lei li ha scivolati un  poco sull’occhio, lui ha il ciuffo, appena dietro il volto si intravedono delle ali con le penne giallastre, tenere e soffici come quelle del pulcino. Questa è la descrizione estetica e il messaggio qual è? Il concetto di anima gemella è molto antico. “Platone sosteneva che all’origine ci fossero esseri completi di parte maschile e femminile, gli androgini o uomini palla, erano esseri perfetti, fieri, forti e vigorosi non mancavano di nulla. Ma erano anche arroganti e vollero tentare la scalata al cielo per combattere gli dei. Zeus, preoccupato e invidioso di tale perfezione, li spaccò in due e li sparpagliò per il mondo destinati a perdersi: da allora ogni anima è in perenne ricerca della propria metà, trovando la quale torna all’antica perfezione”. Da allora noi tutti, siamo alla ricerca della nostra metà mancante per essere pienamente felici. La tradizione vuole che l’incontro tra anime gemelle sia possibile dopo varie reincarnazioni, in modo che le due metà abbiano raggiunto lo stesso livello spirituale. La convinzione che l’anima, una volta morto il corpo fisico, si reincarni, deriva dalle dottrine orientali, quali la filosofia buddista e la religione induista. Secondo l’Induismo l’esistenza si basa sul concetto di causa-effetto, quest’idea che è un concetto universale, l’induismo lo sposta all’infinito in un ciclo infinito. Questo per me è incomprensibile, come mi è inafferrabile il concetto delle caste, in modo che un avo che centinaia di anni prima ha peccato, la cui anima si reincarna con l’obiettivo di purificarsi nelle generazioni successive, i suoi nipoti, pronipoti, ecc., avranno così la sfortuna di nascere come intoccabili. La casta dei pari a la casta di chi è meno di niente e dovranno per sempre soffrire, trattati peggio degli animali, senza chiedere un miglioramento perché devono espiare? Platone o Induismo trovare l’anima gemella è impossibile, visto che è quasi impossibile incontrarsi fra 7 miliardi di persone e che se poi ti incontri devi verificare che non solo tu sia nella casta giusta ma, pure i tuoi antenati. Il mio Angelo delle anime gemelle invece è realizzabile, i due mezzi volti simili hanno il significato di essere simili nelle loro emozioni, mentre gli occhi dai colori differenti sono i loro diversi trascorsi di vita e poi, forse in quell’incontro di occhi/anime, un fremito antico… si erano già incontrati in un’altra vita?

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