domenica 19 aprile 2015

MILLEFIORI ( terza parte)





Luisa dopo essere arrivata a Bologna, ora stava imboccando la A1,  verso Milano, sapeva che poi doveva  prendere l’uscita per Varese, poi sarebbe stata attenta ai cartelli, non aveva il satellitare, ma il telefonino aveva le mappe.
Aveva già avvisato, la mamma , le sorelle e pure l’ex marito che sicuramente erano rimasti di sasso.
Quando Luisa, aveva visto il “Millefiori” era scattato l’analogia col suo gemello  il  liquore “Strega”, e da qui Stresa le dilagò nel cuore,  si ricordò i fiori, i giardini, i ricordi si  affastellavano e lei decise di partire.
Durante il viaggio, mise un po’ d’ordine nella testa,  le ville, i parchi, i giardini, il lungolago fiorito, lo spettacolo delle isole Borromee,  I monti  che la contornano, il blu del  lago, e il giallo, il giallo che la inonda,  Stresa pare d’oro come villa d’oro è  il soprannome  della  Villa  Ducale, a farla costruire fu Giacomo Filippo Bolongaro, che partito da ragazzo per l'estero tornò in vecchiaia a Stresa molto ricco, costruì la villa e il parco immenso.
Nei circa tredicimila metri quadri di giardino che circonda  la villa, prosperano varie specie di piante : palme,   camelie antichissime, azalee, rododendri.
Imponente e suggestivo è  il  cedro deodara, il cui nome significa  albero degli dei.  Anticamente l'albero del   cedro deodara era simbolo dell'immortalità e dell'eternità e, per l'altezza del fusto ed i possenti rami, incarnazione della grandezza d'animo. Per questo il  cedro veniva utilizzato spesso per scolpite le statue sacre.  
Sì Stresa era una strega d’oro  e in Luisa, riaffiorò il livore di tanti anni prima provato contro il sacerdote  della  sua parrocchia, il quale aveva organizzato una gita sul lago Maggiore e voleva visitare solo delle chiese e dei santuari , Luisa invece avrebbe voluto rimanere per sempre a Stresa o almeno all’Isola Bella, si era mai visto qualcosa di più bello?
“Il Palazzo un  capolavoro non per niente l’architetto fu Carlo Fontana, ma io preferisco i giardini,  chissà l’innamoratissimo  Napoleone quanti  baci  diede alla sua Josephine , magari  tra qualche cespuglio fecero pure l’amore, scommetto che Napoleone, se fosse stato possibile si sarebbe portato il giardino a Parigi.”
Pensava tra sé Luisa, quasi vedendo davanti a lei non l’autostrada ma il giardino all’italiana dell’ Isola Bella  formato da terrazze sovrapposte a piramide mozza, ornato da statue, fontane, arbusti rari, piante esotiche e fiori  profumati  come la magnolia e le camelie.  In alto a corona spicca l’anfiteatro sormontato dal liocorno, stemma  dei Borromeo.
Che rabbia, si diceva Luisa, il prete li aveva portati al San Carlone, dichiarando che nulla era più bello del Santo.
San Carlone di Arona, è un colosso in lastre di rame e bronzo costruito in ricordo di San Carlo Borromeo.  Il prete si affannava a dirci che  era alta più di venti metri e che si poteva visitare internamente,  che era stata  fonte di ispirazione per il progetto della Statua della Libertà di New  York.
Ma ora la mia libertà, la mia nuova vita inizia sul Lago Maggiore, per ora mi cercherò un alloggio e farò un poco di vacanza, poi magari troverò lavoro, in un hotel , qualsiasi cosa andrà  bene, questo è il primo passo.
 Dall’autoradio uscirono le note di Baglioni e Luisa iniziò a canticchiare felice…
sei tu che porterai il tuo amore
per cento e mille strade
perché non c'è mai fine al viaggio
anche se un sogno cade
sei tu che hai un vento nuovo tra le braccia
mentre mi vieni incontro
e imparerai che per morire
ti basterà un tramonto…
E non sapeva Luisa, non lo poteva sapere, come fossero profetiche quelle parole che cantava spensierata, non sapeva che il tramonto avrebbe avuto per lei il colore giallo del “ Millefiori”.
Il giallo è  il colore più prossimo alla luce, allegro e solare ma al negativo significa  esplosività pericolosa;   tutti sappiamo che il rosso  è sinonimo di  bellicoso, di  irruente, basti pensare alla banderuola rossa sventolata dal torero sul muso del toro per farlo incattivire, ma più del rosso è il giallo il colore dell’aggressività, ma questo Luisa non lo sapeva e lei andava incontro fiduciosa a Stresa, strega di fiori e di luce d’oro.

immagine di Teoderica

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