domenica 14 giugno 2015

IL PROFESSORE seconda puntata


L’astio, invece di diminuire, cresceva ogni giorno.
Nulla gli dava più sollievo, né la lettura dei suoi amati libri, né i pranzi nella vicina trattoria e neanche ascoltare i brani di Mozart; neppure Lui riusciva a calmarlo.
Franco aveva dedicato tutta la sua vita ai ragazzi del Liceo, non si era mai sposato, aveva avuto occasione di accasarsi, ma aveva preferito la libertà.
Mai si era sentito solo nel suo bell’appartamento pieno di cose a lui care, ma ora la solitudine, il non avere nessuno con cui sfogarsi, lo facevano sentire abbandonato come un sacchetto di immondizia pronto da gettare nel cassonetto. 
Aveva provato a confidarsi con i pochi amici che aveva, ma loro si erano messi a ridere:
“Franco, tu sei avulso dal mondo, stai male perché ti hanno mandato a quel paese, ma può capitare ad ognuno, e in tutti i santi giorni, il mondo è cambiato. Tu devi ben essere pieno di te stesso per non mandarla giù”.
Questa risposta degli amici lo ferì molto.
Decise di vendicarsi.
Iniziò a girare con un coltellino in tasca, di quelli a serramanico, comprato in edicola.
Lo aveva visto all’edicola vicino a casa sua, mentre stava scegliendo un giallo da portarsi al mare.
Questo coltellino faceva parte di una raccolta di fascicoli, un’enciclopedia addirittura, di tutti i coltelli esistenti.
Franco da buon ravennate aveva una specie di fascinazione per il coltello, soprattutto per la saracca.

immagine di Teoderica

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