martedì 8 settembre 2020

VACANZE ROMANE romanzo a puntate,LXVI parte



L’attività dei Feziali era sottoposta al rispetto di un cerimoniale, che è stato riportato integralmente da Tito Livio in occasione di una guerra mossa dal terzo re di Roma Tullo Ostilio contro gli Albani.
“Il feziale così chiese al re:
‘Vuoi tu o re che io concluda il patto con il padre patrato del popolo albano?’
Avuto l’assenso del re, diceva:
‘O re io ti chiedol’erba sacra!”
Il re rispondeva:
“Prendila pura!” (guarda caso lo stesso concetto vale per 'l'erba sacra odierna')
il feziale prendeva della verbena e gridava:
“O re dichiari che io sono regio nunzio del popolo romano dei Quiriti, insieme ai miei arredi ed ai miei assistenti?”
Il re rispondeva:
“lo dichiaro, a condizione che ciò avvenga senza danno per me e per il popolo romano dei Quiriti!”
A questo punto il feziale toccava con la verbena colui che sarebbe stato il padre patrato, il quale veniva insignito, nel modo che si è ricordato, per rendere sacro il patrato (il giuramento).
A questo punto l’insignito padre patrato rendeva il giuramento con frasi sacre e con un lungo canto.


immagine: Sibilla cumana

Nessun commento: