Ma non si deve parlare di matrimonio o altre cose, ma solo
di Betty e i suoi ricordi dei viaggetti fatti a Roma. Betty era un poco
avvilita perché si rese conto che i ricordi non erano più tali, non ricordava
bene, rammentava solo qualcosa, la sua mente stava diventando vecchia e
sciupata, la carta copiatrice del suo cervello era troppo piena e ora a
distanza di dieci anni, si sentiva un relitto, sentiva la vecchiaia, sentiva e
ricordava solo il terribile dolore ai piedi, le vesciche gonfie e piene di pus
dei suoi poveri piedi. Il matrimonio, fu splendido come un film o una favola,
perfetto e questo rimarca che non c’è certezza a questo mondo se non le false
certezze delle abitudini. Betty dieci anni prima era tutta un’abitudine, ma era
anche intrepida nel cercare la novità, ora invece senza le abitudini non era in
grado di camminare nella vita. Ma bando alle chiacchiere, nonostante il dolore
ai piedi, per aspettare le 10, Betty continuò
a gironzolare, sperando che i sandali si allargassero e diventassero più
comodi, perbacco, erano sandali e non scarpe, non avrebbero arrecato grossi
danni, così pensava Betty non conoscendo gli eventi futuri, Betty era un po’
ottusa perché non bisognava essere indovini per sapere che i sandali che già di
primo mattino le facevano male alla sera, continuandoli a portare le avrebbero
massacrato i piedi… cosa che poi avvenne.
immagine: Colle Aventino
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