“Secondo la tradizione fu San Domenico a trapiantare in
Italia il primo esemplare d’arancio, nel 1220. Importato dalla Spagna, il santo
decise di portarlo a Roma e di piantarlo esattamente qui, sul colle Aventino,
all’interno del chiostro della chiesa di Santa Sabina. Ora, questo melangolo,
arancio dai frutti amari, si rivelò tutt’altro che un semplice albero da
frutta, capace al contrario di veri e propri miracoli. Non solo durante una
predicazione di San Domenico, l’albero produsse da sé un’altra pianta, ma aiutò
Santa Caterina da Siena, in visita a Roma intorno al 1300, a mitigare il
rinomato caratteraccio di papa Urbano VI. Su l’occasione dell’incontro,
infatti, pare che la Santa si recò a raccogliere qui cinque arance, per poi
candirle e portarle in dono al pontefice. Per questo motivo, quando il Giardino
venne affidato alle cure dei monaci domenicani, dell’adiacente chiesa, e
destinato ad orto, vi si decise di piantare i “figli” di quella prima pianta,
miracolosi anch’essi e quindi vietati al tocco”. (https://www.roma)
immagine: Arancio centenario di San Domenico
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