sabato 1 ottobre 2022

Il volo del gruccione


Capitolo 9

Quei 7,83 Hz delle onde di Schumann, la stessa frequenza dell’ippocampo   

 

 

Lyuba si era un po’ persa a cercare su Internet qua e là, doveva soffermarsi un poco sulle onde di frequenza del cervello, ma ormai si sentiva i neuroni nella testa galleggiare come le verdure trite nel minestrone, voleva descrivere il controllo mentale… come era finita in questo labirinto?  

La gamma delle onde beta è compresa tra 13 e 40 hertz, è connessa alla concentrazione, all’attenzione intensa.  

La gamma delle onde alfa è compresa tra 8 e 12 hertz, si è molto rilassati, in una sorta di portale verso la creatività e gli stati di coscienza più profondi.

La gamma delle onde theta è compresa tra 4 e 8 hertz, è lo sfuggente momento fra la veglia e il sonno, è lo stato di trance, dell’accesso diretto all’inconscio dove lo stato dell’apprendimento è totale: quando un artista o uno scienziato ha l’aha, c’è una buona probabilità sia in theta.

Cos’è l’aha?

È l’effetto eureka, sì l’eureka di Archimede, quando improvvisamente un problema incomprensibile su cui ci si è soffermato giorni e giorni, si risolve con un’intuizione ed … aha!

Era così facile ma come ho fatto a non pensarci prima. 

La gamma delle onde delta varia fra 0 e 4 hertz, è associata al coma e al sonno profondo. Uno stato connesso alla guarigione e alla rigenerazione e al rilascio della melatonina.  

Ecco perché il sonno profondo è così ristoratore e così essenziale al processo di guarigione.

-Meglio tornare a Schumann- si disse Lyuba, le sembrava di essersi impantanata e di non riuscire a  realizzare visivamente quello che pensava, anzi rifletteva Lyuba meglio sarebbe, per rilassarsi un poco, ascoltare una sonata di Schumann, il musicista romantico che come lei era in lotta coi “filistei”, così venivano chiamati nel Settecento i borghesi “parrucconi” e reazionari, a favore della figura di Davide, ma pensandoci bene oggi non era possibile tifare né per i parrucconi, in quanto il posto che occupavano, spesso non era per merito ma per nepotismo, né per il giovane Davide che oggi in politica l’essere giovani è un merito al di là delle capacità effettive, paradossalmente si gridava al lupo al lupo per il fascismo e si adottava un largo ai giovani, senza se e senza ma, ispirandosi al Ventennio fascista, che aveva come baluardo proprio… Giovinezza, Giovinezza, primavera di bellezza, nella vita e nell’asprezza, il tuo canto squilla e va… -Meglio tornare allo Schumann scienziato-.

Lo scienziato Herbert König, successore di Schumann all’università di Monaco di Baviera e pioniere della tecnologia a microonde e del laser in Austria, ha dimostrato che effettivamente esiste una correlazione fra le frequenze di risonanza di Schumann ed i ritmi del cervello.

Nel 1979, König ha paragonato le registrazioni umane di elettroencefalografia ai campi elettromagnetici naturali dell’ambiente ed ha trovato che la frequenza principale prodotta dalle oscillazioni dello Schumann è davvero molto vicina alla frequenza del ritmo alfa.

Molto vicina, ma non esattamente identica ai quegli 8 Hz delle frequenze cerebrali, eppure i ricercatori hanno scoperto che quei 7,83 Hz delle onde di Schumann risuonano alla stessa frequenza dell’ippocampo nel nostro cervello.

L’ippocampo è una parte del cervello, che svolge un ruolo importante nella memoria a lungo termine e nell’orientamento spaziale, oltre a farci ricordare il passato, consente di orientarci nel presente, il luogo dove siamo, il muoversi nelle stanze ecc. e anche di predire il nostro futuro, di sapere cioè cosa faremo nel pomeriggio o dove andremo domani o domani l’altro.  

Gli esseri umani e gli altri mammiferi possiedono due ippocampi, uno in ogni emisfero del cervello. Nell’essere umano, ha una forma curvilinea, che ispirò ai primi anatomisti l’immagine di un cavalluccio marino.

Il nome, infatti, deriva dal greco greco, hippos cioè cavallo e campos che significa mare.

Nel morbo di Alzheimer, l’ippocampo è una delle prime regioni del cervello a soffrire dei danni; deficit di memoria e disorientamento sono i primi sintomi che compaiono.

Le funzioni a bassa frequenza dell’ippocampo possono guidare le attività tra le diverse zone della corteccia cerebrale e migliorare le reazioni della visione, dell’udito e del tatto.

Le attività a bassa frequenza nell’ippocampo possono migliorare l’apprendimento e la memoria poiché le attività a bassa frequenza si verificano di solito durante il sonno ad onde lente associate all’apprendimento e alla memoria.

Il sonno ad onde lente, spesso definito come sonno profondo, è uno stato in cui di solito entriamo più volte ogni notte ed è necessario per sopravvivere.

L’ippocampo è strettamente legato all’amigdala, che giudica in base a ciò che proviene dall’ippocampo.

A ogni stimolo dell’ippocampo, l’amigdala fornisce il livello giusto di attenzione, lo arricchisce di emozioni e, infine, ne avvia l’immagazzinamento sotto forma di ricordo.

L’amigdala è il nostro archivio, analizza ciò che avviene, con quanto accaduto nel passato, attenta a risolvere i pericoli all’istante, perché l’emozione veloce viene scatenata in modo indipendente dal pensiero cosciente, e generalmente prima di esso.

Più sono grandi le dimensioni dell’amigdala, il centro cerebrale delle emozioni, tanto più sarà forte la carica sessuale di una persona: si ritiene che l’amigdala sia coinvolta nel comportamento sessuale e nell’elaborazione delle esperienze olfattive.

D’altronde non è una novità che l’olfatto sia ritenuto alla base dell’attrazione fisica, basti pensare al fascino dei profumi, a Marilyn Monroe vestita solo di Chanel numero 5 oppure a Enrico III che si innamorò di Maria di Clèves, asciugandosi la fronte con una sua camicia intrisa di sudore o ancora al film Profumo tratto dal libro di Patrick Suskind. 

Inoltre l’olfatto, diversamente dagli altri sensi, salta il talamo che è il centralino che smista tutte le percezioni, gli odori entrano nel nostro cervello e si legano ai ricordi senza che noi ne siamo consapevoli.

Olfatto e gusto si avvalgono di recettori per la percezione degli stimoli esterni che non sono chiaramente separabili, ecco così spiegato perché ci innamoriamo tramite l’odore dell’altro e il perché il bacio fra innamorati sia così coinvolgente.

L’amigdala ha la forma di una mandorla, evidentemente deve esserci qualcosa in mezzo, altrimenti come fa l’amigdala che scartabella tutto l’archivio per riconoscere i pericoli e ci invia timore e paura a scatenare la pazzia dell’innamoramento?

Intanto occorre dire che abbiamo due cervelli e due diversi tipi di intelligenza: quella razionale e quella emozionale: ed è proprio in quest’ultima, che gli antichi conoscevano bene, in cui vi è una strana pigna.  

La melatonina è un ormone molto importante perché è il regolatore principale del funzionamento metabolico e ormonale dell’organismo.

La melatonina viene secreta solo durante la notte dalla ghiandola pineale (epifisi) perché è sensibile all’onda elettromagnetica della luce naturale ed anche ai campi elettromagnetici artificiali; è il nostro orologio interno che regola il ciclo giorno/notte.

Tanto quanto è importante dormire di notte al buio, senza luci, né cellulari accesi, tanto è importante esporsi al sole di giorno, naturalmente con le dovute cautele, sotto al sole nelle ore centrali del mese di agosto non è proprio ok.

Questa buona abitudine favorisce la produzione vitamina D e di serotonina, ormone del buon umore, sostanza fondamentale anche per la pineale che necessita di serotonina per la produzione di melatonina.

Il sole può essere considerato come un antidepressivo naturale che risolleva l’umore, stimolando la melatonina, ovvero l’ormone che influenza i nostri ritmi biologici e, grazie alla sintetizzazione della vitamina D da parte dei raggi ultravioletti, consente al calcio di fissarsi nelle ossa. Inoltre, è in grado di migliorare alcune malattie della pelle.

La ghiandola pineale, ha la forma di una piccola pigna e dietro ad essa una gran mitologia.

È considerata il cosiddetto terzo occhio o anche l’occhio di Ra degli antichi egizi.

La pigna allude al più alto grado di illuminazione spirituale possibile.

Il suo simbolo è molto diffuso nell’arte, può essere trovato in molte civiltà: babilonese, egiziana, greca, romana e molte altre, come pure è diffuso nelle tradizioni esoteriche, come nella massoneria, nella teosofia, nello gnosticismo ecc.

È anche simbolo di fertilità di mente e prolificità di idee, per la resina che produce, che solidificata diventa ambra, è associata al mito della cerca, agli argonauti e alla resistenza e alla tenacia.    

Pigne si trovano ovunque, anche sopra ai piloni di un cancello e in Vaticano ce n’è una enorme.  Sicuramente la credenza più fantastica è quella che la associa al graal.

La pigna/graal contenitore del sangue di Cristo, la pigna/graal contenitore della melatonina, l’immortalità spirituale e l’immortalità terrena.

 

  

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