Capitolo 9
Quei 7,83 Hz delle
onde di Schumann, la stessa frequenza dell’ippocampo
Lyuba si era
un po’ persa a cercare su Internet qua e là, doveva soffermarsi un poco sulle
onde di frequenza del cervello, ma ormai si sentiva i neuroni nella testa galleggiare
come le verdure trite nel minestrone, voleva descrivere il controllo mentale…
come era finita in questo labirinto?
La gamma
delle onde beta è compresa tra 13 e 40 hertz, è connessa alla concentrazione,
all’attenzione intensa.
La gamma delle
onde alfa è compresa tra 8 e 12 hertz, si è molto rilassati, in una sorta di
portale verso la creatività e gli stati di coscienza più profondi.
La gamma
delle onde theta è compresa tra 4 e 8 hertz, è lo sfuggente momento fra la
veglia e il sonno, è lo stato di trance, dell’accesso diretto all’inconscio
dove lo stato dell’apprendimento è totale: quando un artista o uno scienziato
ha l’aha, c’è una buona probabilità sia in theta.
Cos’è l’aha?
È l’effetto
eureka, sì l’eureka di Archimede, quando improvvisamente un problema incomprensibile
su cui ci si è soffermato giorni e giorni, si risolve con un’intuizione ed …
aha!
Era così
facile ma come ho fatto a non pensarci prima.
La gamma
delle onde delta varia fra 0 e 4 hertz, è associata al coma e al sonno
profondo. Uno stato connesso alla guarigione e alla rigenerazione e al rilascio
della melatonina.
Ecco perché
il sonno profondo è così ristoratore e così essenziale al processo di
guarigione.
-Meglio
tornare a Schumann- si disse Lyuba, le sembrava di essersi impantanata e di non
riuscire a realizzare visivamente quello
che pensava, anzi rifletteva Lyuba meglio sarebbe, per rilassarsi un poco, ascoltare
una sonata di Schumann, il musicista romantico che come lei era in lotta coi
“filistei”, così venivano chiamati nel Settecento i borghesi “parrucconi” e reazionari,
a favore della figura di Davide, ma pensandoci bene oggi non era possibile
tifare né per i parrucconi, in quanto il posto che occupavano, spesso non era
per merito ma per nepotismo, né per il giovane Davide che oggi in politica
l’essere giovani è un merito al di là delle capacità effettive, paradossalmente
si gridava al lupo al lupo per il fascismo e si adottava un largo ai giovani,
senza se e senza ma, ispirandosi al Ventennio fascista, che aveva come baluardo
proprio… Giovinezza, Giovinezza,
primavera di bellezza, nella vita e nell’asprezza, il tuo canto squilla e va…
-Meglio tornare allo Schumann scienziato-.
Lo scienziato
Herbert König, successore di Schumann all’università di Monaco di Baviera e
pioniere della tecnologia a microonde e del laser in Austria, ha dimostrato che
effettivamente esiste una correlazione fra le frequenze di risonanza di
Schumann ed i ritmi del cervello.
Nel 1979,
König ha paragonato le registrazioni umane di elettroencefalografia ai campi
elettromagnetici naturali dell’ambiente ed ha trovato che la frequenza
principale prodotta dalle oscillazioni dello Schumann è davvero molto vicina
alla frequenza del ritmo alfa.
Molto vicina,
ma non esattamente identica ai quegli 8 Hz delle frequenze cerebrali, eppure i
ricercatori hanno scoperto che quei 7,83 Hz delle onde di Schumann risuonano
alla stessa frequenza dell’ippocampo nel nostro cervello.
L’ippocampo è
una parte del cervello, che svolge un ruolo importante nella memoria a lungo
termine e nell’orientamento spaziale, oltre a farci ricordare il passato,
consente di orientarci nel presente, il luogo dove siamo, il muoversi nelle
stanze ecc. e anche di predire il nostro futuro, di sapere cioè cosa faremo nel
pomeriggio o dove andremo domani o domani l’altro.
Gli esseri
umani e gli altri mammiferi possiedono due ippocampi, uno in ogni emisfero del
cervello. Nell’essere umano, ha una forma curvilinea, che ispirò ai primi
anatomisti l’immagine di un cavalluccio marino.
Il nome,
infatti, deriva dal greco greco, hippos cioè cavallo e campos che significa
mare.
Nel morbo di
Alzheimer, l’ippocampo è una delle prime regioni del cervello a soffrire dei
danni; deficit di memoria e disorientamento sono i primi sintomi che compaiono.
Le funzioni a
bassa frequenza dell’ippocampo possono guidare le attività tra le diverse zone della
corteccia cerebrale e migliorare le reazioni della visione, dell’udito e del
tatto.
Le attività a
bassa frequenza nell’ippocampo possono migliorare l’apprendimento e la memoria
poiché le attività a bassa frequenza si verificano di solito durante il sonno
ad onde lente associate all’apprendimento e alla memoria.
Il sonno ad
onde lente, spesso definito come sonno profondo, è uno stato in cui di solito
entriamo più volte ogni notte ed è necessario per sopravvivere.
L’ippocampo è
strettamente legato all’amigdala, che giudica in base a ciò che proviene
dall’ippocampo.
A ogni stimolo
dell’ippocampo, l’amigdala fornisce il livello giusto di attenzione, lo
arricchisce di emozioni e, infine, ne avvia l’immagazzinamento sotto forma di
ricordo.
L’amigdala è
il nostro archivio, analizza ciò che avviene, con quanto accaduto nel passato,
attenta a risolvere i pericoli all’istante, perché l’emozione veloce viene scatenata in modo
indipendente dal pensiero cosciente, e generalmente prima di esso.
Più sono
grandi le dimensioni dell’amigdala, il centro cerebrale delle emozioni, tanto
più sarà forte la carica sessuale di una persona: si ritiene che l’amigdala sia
coinvolta nel comportamento sessuale e nell’elaborazione delle esperienze
olfattive.
D’altronde
non è una novità che l’olfatto sia ritenuto alla base dell’attrazione fisica,
basti pensare al fascino dei profumi, a Marilyn Monroe vestita solo di Chanel numero
5 oppure a Enrico III che si innamorò di Maria di Clèves, asciugandosi la
fronte con una sua camicia intrisa di sudore o ancora al film Profumo tratto dal libro di Patrick
Suskind.
Inoltre
l’olfatto, diversamente dagli altri sensi, salta il talamo che è il centralino
che smista tutte le percezioni, gli odori entrano nel nostro cervello e si
legano ai ricordi senza che noi ne siamo consapevoli.
Olfatto e
gusto si avvalgono di recettori per la percezione degli stimoli esterni che non
sono chiaramente separabili, ecco così spiegato perché ci innamoriamo tramite
l’odore dell’altro e il perché il bacio fra innamorati sia così coinvolgente.
L’amigdala ha
la forma di una mandorla, evidentemente deve esserci qualcosa in mezzo,
altrimenti come fa l’amigdala che scartabella tutto l’archivio per riconoscere
i pericoli e ci invia timore e paura a scatenare la pazzia dell’innamoramento?
Intanto
occorre dire che abbiamo due cervelli e due diversi tipi di intelligenza:
quella razionale e quella emozionale: ed è proprio in quest’ultima, che gli
antichi conoscevano bene, in cui vi è una strana pigna.
La melatonina
è un ormone molto importante perché è il regolatore principale del
funzionamento metabolico e ormonale dell’organismo.
La melatonina
viene secreta solo durante la notte dalla ghiandola pineale (epifisi) perché è
sensibile all’onda elettromagnetica della luce naturale ed anche ai campi
elettromagnetici artificiali; è il nostro orologio interno che regola il ciclo
giorno/notte.
Tanto quanto è
importante dormire di notte al buio, senza luci, né cellulari accesi, tanto è
importante esporsi al sole di giorno, naturalmente con le dovute cautele, sotto
al sole nelle ore centrali del mese di agosto non è proprio ok.
Questa buona
abitudine favorisce la produzione vitamina D e di serotonina, ormone del buon
umore, sostanza fondamentale anche per la pineale che necessita di serotonina
per la produzione di melatonina.
Il sole può
essere considerato come un antidepressivo naturale che risolleva l’umore, stimolando
la melatonina, ovvero l’ormone che influenza i nostri ritmi biologici e, grazie
alla sintetizzazione della vitamina D da parte dei raggi ultravioletti,
consente al calcio di fissarsi nelle ossa. Inoltre, è in grado di migliorare
alcune malattie della pelle.
La ghiandola
pineale, ha la forma di una piccola pigna e dietro ad essa una gran mitologia.
È considerata
il cosiddetto terzo occhio o anche l’occhio di Ra degli antichi egizi.
La pigna
allude al più alto grado di illuminazione spirituale possibile.
Il suo
simbolo è molto diffuso nell’arte, può essere trovato in molte civiltà: babilonese,
egiziana, greca, romana e molte altre, come pure è diffuso nelle tradizioni
esoteriche, come nella massoneria, nella teosofia, nello gnosticismo ecc.
È anche
simbolo di fertilità di mente e prolificità di idee, per la resina che produce,
che solidificata diventa ambra, è associata al mito della cerca, agli argonauti e alla resistenza e alla tenacia.
Pigne si
trovano ovunque, anche sopra ai piloni di un cancello e in Vaticano ce n’è una
enorme. Sicuramente la credenza più
fantastica è quella che la associa al graal.
La pigna/graal
contenitore del sangue di Cristo, la pigna/graal contenitore della melatonina,
l’immortalità spirituale e l’immortalità terrena.
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