giovedì 20 ottobre 2022

Il volo del gruccione

Capitolo 11

Dante lo chiamava il pane degli angeli

 

 

La mente è l’attività di comunicazione che avviene all’interno del cervello fra i neuroni, energia che in quanto tale si propaga anche in altri luoghi del corpo e anche fuori dal corpo stesso.

Dove si trova la mente?

Principalmente nel sistema limbico, dove si trovano oltre all’ippocampo, (il serpente simbolico), l’amigdala, (la mandorla mistica) l’epifisi (rappresentata dalla pigna) anche l’ipotalamo, il talamo e l’ipofisi.

L’ipotalamo regola, direttamente o attraverso l’ipofisi, meccanismi indispensabili per la sopravvivenza, provocando le sensazioni di fame e sete, ma anche nei processi di utilizzo dell’energia introdotta o immagazzinata nell’organismo. Le strette relazioni fra ipotalamo e numerose aree del cervello spiegano anche come mai le emozioni e il nutrirsi di cibo e bevande  siano legate da rapporti molto stretti e complessi.

Un’altra importante funzione dell’ipotalamo consiste nella liberazione di ormoni attraverso l’ipofisi.

Le funzioni dell’ipotalamo erano ben conosciute anche dagli antichi?

Pare di sì, in quanto il digiuno è un rito in molte religioni, si pensi al Ramadan o alla Quaresima. 

Mosè digiunò per quaranta giorni prima di ricevere le tavole della Legge, altrettanti Elia nel suo viaggio verso la montagna, Daniele prima di ricevere la rivelazione divina, lo stesso Gesù digiunò quaranta giorni e quaranta notti nel deserto. 

Gli yogi, coloro che meditano e fanno yoga, digiunano spesso per ottenere la visione mistica.

In Giappone i discepoli di Buddha praticano il digiuno come forma di autocontrollo.

Gli egiziani credevano che per conservare buona salute e rimanere giovani si dovesse digiunare almeno tre giorni al mese. 

Gli uomini più famosi dell’antica Grecia digiunavano anche loro: Pitagora era convinto che il digiuno aiutasse i processi mentali, la stessa cosa Socrate e Platone.  

I sacerdoti Druidi si sottoponevano a digiuni prolungati prima di essere iniziati ai misteri del culto e ci sarebbero tanti altri esempi sino ad arrivare ai giorni nostri, con i digiuni politici o quelli per dimagrire e stare in linea.

Oggi la scienza riscopre ciò che già conoscevano gli antichi, il digiuno rivitalizza, rigenera, reidrata i tessuti, elimina i radicali liberi; andrebbe fatto osservare alle coppie prima di avere figli per predisporre al meglio l’organismo al concepimento. Non c’è parte del corpo che non ricavi benefici, non c’è cellula nel corpo che non partecipi a questa purificazione, ma…

Il Vangelo di Matteo dice: “Quando digiunate non prendete un’aria triste, come fanno gli ipocriti…  Siate onesti e sinceri. Digiunate per scopi onesti e veritieri.”

Il rapporto fra elemosine e digiuno iniziò con il costume di dare ai poveri le provviste risparmiate nei giorni di digiuno… su questo pensiero meditava spesso Lyuba. 

Lyuba questa cosa del digiuno odierno che molti fanno per essere vicino al divino o per dimagrire o chissà per altro aveva qualcosa di diavolesco, infatti succedeva che si digiunasse e intanto si aveva il frigo pieno zeppo di alimenti che scadevano e che venivano quindi gettati nel pattume.

Questo era intollerabile per Lyuba un affronto a chi era magro non per scelta ma perché non aveva cibo sufficiente.

Il digiuno era una cosa seria, gli antichi lo sapevano perché erano più vicini a Dio col sentimento e col tempo, invece il tipo di digiuno odierno le ricordava i banchetti suntuosi dei romani, quando si provocava il vomito per poter mangiare ancora o i banchetti delle grandi corti rinascimentali.   

Oggi alla tavola degli occidentali, il pane bianco, quello che Dante chiamava il pane degli angeli, dalla simbologia così importante veniva gettato, Lyuba lo aveva visto coi suoi occhi e le era parsa una cosa immonda perché il pane oltretutto è riciclabile in tanti modi, grattato, abbrustolito, per una panzanella o per una torta e tanto altro.

E poi, si gettava anche la carne, quella carne preziosa per il nostro corpo, che i nostri amici animali ci donavano tramite la loro morte.

Gli antichi prima di mangiare ringraziavano lo spirito animale, poi masticavano lentamente per assaporarlo intimamente come si faceva pure col vino che veniva anche annacquato.

E la frutta?

Nel Medioevo la frutta raccolta dagli alberi era solo per i nobili, era simbolo del loro potere guai a chi la rubava, ai contadini spettava solo ciò che cresceva a terra, perché simbolo di bassezza.

Oggi la frutta a volte la si lascia marcire sugli alberi perché non conviene raccoglierla.

Che senso ha oggi il digiuno?

Non sarebbe meglio comprare meno cibo e quello che si risparmia donarlo ai poveri?

Che senso ha oggi il digiuno dopo l’Olocausto?

La Venere del Faggio

Sei come la Venere di Savignano

opulenta florida sorridente 

leggiadra, robusta atleta

tu sai, io so, come lo sanno

gli altri come noi

che esiste il grasso buono

quello delle castagnine del Faggio

albero il cui nome significa

io mangio, in ricordo di chi

nella faggeta di Buchenwald

mentre la Natura donava

l’uomo affamava… e ora paga

perché magro è diventato bello

 

 

 

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