“Un evento speciale”
Ricordi …nei ricordi…
di Annamaria Antonelli
Nonna Brunetta, la chiamavano. Bruna il
suo nome. Classe 1908. Primogenita di una
numerosa famiglia materana (ben 6 figli: 3
maschi e 3 femmine). Figlia di Eustachio, ex
militare e Annunziata, casalinga. Una vita
vissuta tra il lavoro nei campi e quello
artigianale seduta al suo inseparabile
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“Telaio”. Era conosciuta e apprezzata per il
suo lavoro di tessitrice di stoffe, su
commissione che realizzava e confezionava
per il corredo delle giovani donne (tovaglie,
asciugamani, grembiuli, camicie da notte,
lenzuola e tanto altro) o per le famiglie. Da
bambina amava così tanto lo studio che
aspirava a conseguire la licenza elementare e
a ricevere “La Pagella Ricamata” quella per
gli studenti più meritevoli. Il suo unico
rimpianto non aver potuto continuare gli
studi sia per le condizioni economiche che per
la guerra. Le piaceva scrivere e a quei tempi
era utile comunicare con i familiari in guerra
o con chi era emigrato per motivi di lavoro.
Era una donna di bell’aspetto e corteggiata,
fino a quando conobbe Paolo, il suo compagno di vita. Ma, la sua felicità fu completa
quando arrivò la piccola Giuseppina.
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Brunetta è sempre stata un riferimento per la
famiglia e per tanta gente perché il suo forte
carattere, le ha permesso di affrontare la vita
“di petto”, con coraggio. Sapeva custodire “i
segreti” che le confidavano. Aveva un difetto:
le persone per lei erano simpatiche o antipatiche ma, aveva anche la capacità di calmare
gli animi di chi litigava e di farli riappacificare. Al contrario di suo marito Paolo e
della piccola Giuseppina che amavano
l’allegria e la compagnia… Brunetta era più
riservata… Era un po’ come me, lunatica ma
quando era serena l’ascoltavo con piacere. Sì,
sapeva raccontare la sua vita e riderci su… e
aveva una memoria di ferro… Io adoro
ascoltare i racconti… più che la lettura…
perché posso immaginare di viverli quei
racconti anche se il mio tempo, non coincide
con essi… E’ il modo di raccontarli che mi
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attrae e mi fa sognare! Brunetta era anche
una buona forchetta… per lei il cibo anzi
l’appetito rappresentava la salute. Diceva
sempre “Hai mangiato? Mangia… Vedi io
mangio poco ma, di tutto e mi sento bene,
grazie a Dio…!” Chissà forse è per questo che
ha vissuto a lungo, ben 106 anni… e a
differenza di tante donne che non osano
svelare la propria età, lei ne era fiera, anzi
aspettava con ansia il giorno del suo
compleanno per indossare i gioielli che le
aveva regalato suo marito Paolo, un vestito
nuovo e per stare in compagnia dei familiari.
Sì, perché in fondo non amava la
solitudine…! Era nata il 7 gennaio 1908 ma,
il suo papà la registrò all’anagrafe due giorni
dopo perché, a quei tempi, il lavoro nei campi
impegnava tutto il giorno e bisognava trovare
il tempo anche per registrare le nascite dei
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propri figli. A volte, invece, chi nasceva negli
ultimi giorni dell’anno veniva registrato ad
anno nuovo per essere più giovani di 1
anno… come si fa oggi con l’immatricolazionedelle automobili… sto scherzando!
Nel corso degli anni nonna Brunetta ha
cambiato un po’ il suo modo di esprimere le
emozioni… le sue braccia non avevano dato
tanti abbracci alla sua Giuseppina (e Dio
solo sa quanti ne avrebbe voluti dare!) ma, le
piaceva avere tra le braccia i nipotini e anche
i pronipoti… io invece, gli abbracci da lei me
li prendevo…! Nonna Brunetta, infine e fino
alla fine… si è aggrappata alla vita… diceva
di essere fortunata perché viveva in una
famiglia che l’amava e le piaceva vivere… e
essere protagonista… anche in tv, quando dai
100 anni l’intervista con i ragazzi di TRM,
un’emittente locale, era diventata un
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appuntamento imperdibile per lei e anche per
tanti materani. Perfino il Sindaco di Matera
Emilio Nicola Buccico che l’ha omaggiata
portandole gli auguri dell’intera città il
giorno del suo 100° compleanno rimase
affascinato e sorpreso dalle risposte precise e
spontanee di nonna Brunetta. Queste le sue
parole: “Sono felice di essere venuto a farle gli
auguri personalmente, perché arrivare a 100
anni nelle sue condizioni, lucida e con la sua
presenza scenica, ben collocata nel tempo e
ben ricordando i fatti del passato è
bellissimo… perché si partecipa “all’evento
speciale”. Il Sindaco le chiese: “Si ricorda il
nome di qualche sindaco? Ne ha conosciuto
qualcuno?” Nonna Brunetta prontamente gli
rispose: “Li ricordo tutti ma, non i loro nomi
perché non sono mai andata per il Comune!”
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Una risata di cuore fu la risposta del
Sindaco alle sue parole…
Nonna Brunetta era la mia nonna materna e
ho voluto raccontarvi la sua storia per due
ragioni… Per me i genitori e i nonni
rappresentano “un’enciclopedia vivente”, non
solo per quello che hanno imparato a scuola
ma, perché non basta il sapere ma, bisogna
saper fare… e quello che loro ci insegnano
non si impara sui libri ma, dagli
insegnamenti dai consigli che loro ci danno e
soprattutto dagli esempi che ci danno. Questo
è importante per affrontare la vita… per
viverla e amarla anche quando il corpo è
stanco e la mente funziona a intermittenza…
sono i ricordi belli che ci fanno “VIVERE…”
Avrei voluto farvi vedere quando la sua
mente tornava al suo amato “telaio…”
mimava i movimenti della tessitura come se
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davvero fosse seduta a lavorare e con un viso
così felice che la stanchezza degli anni non la
sentiva…
La seconda ragione è più un mio pensiero! Io
la considero un personaggio della storia
materana, testimone di oltre 100 anni di
storia vissuta e se non lo è per Matera, lo è
per me.
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