domenica 19 settembre 2010

PEOPLE

LA PROF. di ITALIANO 

Ora, dopo che ho raccontato l'episodio di Anna e la sua vittoria sulla sulla Prof di italiano, voi penserete che io non amassi la Prof e la sua materia. 
Sbagliato. 
Io mi ero impegnata al massimo con lei, e se all' orale prendevo otto come le sue preferite, allo scritto il mio solito voto era: quattro. 
 Secondo la Prof io ero troppo fantasiosa ed andavo fuori tema. 
Ogni volta che credevo di avere fatto un bel componimento e aspettavo speranzosa l' arrivo dei compiti corretti... che delusione vedere il mio foglio con quei rigoni rossi di correzione, ma soprattutto perché le frasi che più mi piacevano erano state interamente tagliate perché fuori luogo. 
Stanca di cercare la sua approvazione avevo abbandonato le lezioni di latino per farle un dispetto. 
Iniziai ad innalzare l'atlante geografico per nascondermi e leggere quello che mi piaceva senza ascoltare le lezioni. 
Aveva voluto la lotta e lotta era. 
I quattro rimasero quattro ma anche gli otto rimasero otto perché amavo le poesie, la storia, i classici e la Prof non mi prese mai in castagna con le interrogazioni orali. 
I miei compagni pensavano che la odiassi, io semplicemente volevo solo essere considerata; ma siccome per Ella io ero una pupattola che leggeva i fotoromanzi, io per non deluderla arrotolavo le gonne al giro vita perché diventassero corte, corte, ostentavo fra le dita un' enorme cerbottana e vittoria era quando osservandola con impertinenza coglievo nei suoi occhi casti tutto lo scandalizzato perbenismo. 
Cara Prof di italiano, guarda caso il tuo nome è Anna, nome che ricorre nella mia vita, nel bene e nel male, tu sei stata la mia prima grande delusione, causa di un sogno infranto, anche se devo dirti che riguardo ai fotoromanzi avevi ragione, ma la lotta che ho fatto a te ha fatto male solo a me. 


Il racconto è frutto di fantasia. Eventuali somiglianze a fatti realmente accaduti sono puramente casuali.

4 commenti:

pulvigiu ha detto...

Buona domenica Teoderica, bello
questo tuo raccontino, certo che
i nostri insegnanti anche se li abbiamo
visto per quelli che vogliono farci studiare
a tutti costi, a distanza di anni mi
accorgo che l'anno fatto per il nostro bene
e senza dubbio oggi li ringrazio.

Ciao e buon inizio settimana.

Paola Tassinari ha detto...

Ciao Giuseppe,
buona domenica anche a te...e sì i punti di vista cambiano con gli anni.
Buona settimana.

pierperrone ha detto...

Ho sentito un pò di agitazione nelle tue parole, cara Paola, come se la prof stesse ancora lì a correggerti i comiti guardandoti con scadalizzato perbenismo.
C'è un conto ancora aperto con Anna.
Cioè, con lei.

Non so se ora puoi chiuderlo quel conto. Spero di si. I voti e gli esami, almeno quelli del tuo racconto appartengono al mondo scolastico che, ahimè, dico con una bella dose di nostalgia, è ormai alle nostre spalle.

Ma puoi interrogare te stessa, su quel conto: sei in dare o in avere? In attivo o in passivo?
E credo che neanche la risposta sia del tutto importante.
Attivo o passivo, credito o debito: ormai bastiamo a noi stessi, chi mai deve più giudicarci, sottoporci ad esami, metterci dei voti?

Ormai per decidere se siamo soddisfatti della nostra vita oppure, al contrario, se restiamo irrimediabilmente sconfitti, siamo noi stessi a decidere. Siamo noi che sottolineamo con la riga rossa o quella blu il nostro compito.
Purtroppo non abbiamo più il tempo per riscriverlo. Questa possibilità ci è preclusa.
Dobbiamo solo andare avanti e contnuare fino a quando ... suonerà la fine dell'ora.

Saremo noi ad assolverci o condannarci, alla fine dell'anno scolastico.
Ma questo sarà anche l'ultimo anno scolastico. Dopodichè... chissà se c'è il vero ... Giudice? Il vero Preside?
Lui si, va temuto. Almeno da parte di chi è credente.
Il Suo giudizio sarà irrevocabile.
Non credo, invece, che fosse tanto "autorevole" quello della povera Anna, prof. piena di dubbi che tu, come me, da studente, non potevi vedere o sentire. I suoi dubbi, le sue paure, la sua solitudine di prof, erano dettagli che non riuscivano a cogliere i nostri occhi, ancora acerbi, immaturi, analfabeti... non ci riuscivano allora, per lo meno.
Oggi, chissà?

Paola Tassinari ha detto...

Caro Piero,
io non ho paura di un giudice spirituale ( mi fanno paura solo quelli terrestri, perchè ti spengono il sorriso) per il semplice motivo che perdono tutti, dopo l' iniziale rabbia trovo delle scusanti per tutti...anche per il diavolo, poveretto, sempre e poi sempre nella parte del cattivo senza mai poter abbandonare il suo ruolo, altrimenti non si riconoscerebbe il male...quindi sono sicura che perdoneranno i miei peccati, se riesco io a perdonare figurati un Dio.
Baciotti.