venerdì 14 agosto 2015

L’UOMO CHE RUBAVA I POMODORI quarta puntata

Io sto informata con i quotidiani e la tv e così so che la pubblicità è sbarcata in massa nel web, fra poco non ci sarà libertà neppure lì.
Aura è andata ad abitare a Bagnara di Romagna un piccolo centro di duemila anime, ha conosciuto  tramite internet un’insegnante del luogo: Anna, una donna che lavora, ha famiglia, tre blog, tutti avviatissimi, si aggiorna continuamente con lo studio, scrive poesie, dipinge, suona il pianoforte, viaggia da sola e tante altre cose.
”Vedi bene Manuela, che c’è altro, altro che tu non sai, ma che dentro di te percepisci, aver conosciuto, tramite il web, una donna come Anna, mi ha aperto la porta della conoscenza ed ora non posso più chiuderla. Anna  mi ha aperto gli occhi, ho visto tramite il suo comportamento che una donna può essere qualcosa di nuovo”.
Aura mi dice anche questo, quando mi telefona, a Bagnara trova tutto quello di cui ha bisogno, pace, arte, storia ed ottimi servizi e c’è anche il fiume. Le persone ormai hanno dimenticato la bellezza del fiume, il quale è importante quanto il mare o la montagna.
Aura vive sola in un piccolo appartamento del centro storico, ha rifiutato gli alimenti, una donna è in grado di mantenersi da sola.
Io le voglio bene e anche se non lo dico a nessuno, sono contenta  che abbia intrapreso il suo “viaggio”, mio figlio è grande si arrangi, anche perché quando l’aveva vicina derideva i suoi “pastrocchi”, le sue “trappole, così  chiamava i suoi lavori creativi, a me invece  piacevano tanto, tanto da esserne invidiosa.    
Quest’ultimo anno è accaduto un evento, mio marito si è ammalato, demenza senile, così non va più nell’orto, quest’ultimo mi è ritornato indietro come un boomerang, mi diverto un mondo, mio marito mi accompagna, non può stare solo, piagnucola come un bambino, ma io non rinuncio all’orto, mi viene in mente Aura, e anch’io voglio la mia libertà: l’orto.

Ho messo una seggiola sotto un ombrellone, mio marito sta lì seduto, e io estirpo le erbacce, innaffio, zappo, il momento più bello è quando raccolgo i pomodori, profumati e rossi come il fuoco, belli come i miei pomodori non li ha nessuno.


immagine di Teoderica

Nessun commento: