giovedì 5 novembre 2015

IL GIAGGIOLO E' UN FIORE CHE PARLA

La casa di campagna dove sono nata, sorgeva accanto alla villa  padronale, i proprietari vivevano a Bologna e venivano alla villa solo qualche giorno d'estate e qualche fine settimana, io potevo così sgaiattolare tramite un buco  nella rete di recinzione ed entrare nel giardino, qualche volta  anche dentro la villa, quando le contadine venivano a pulirla.
Il giardino era per me un luogo fatato, ogni giorno c'era una scoperta nuova, in particolare amavo una folta aiuola rotonda che in maggio diventava viola, con degli strani fiori i cui velati petali macchiavano le mani d'inchiostro e le foglie erano come spade, quando la mamma mi disse che si chiamavano, "scoregge del diavolo" io pensai che scoregge non andava bene perchè erano troppo belli ma un po' di diavolo ce l'avevano senz'altro.
Li osservavo da lontano con timore, attratta ma un poco spaventata, il loro portamento e il viola austero evidenziato dalle acuminate foglie verde ghiaccio me li faveva sembrare come i signori della villa, benevoli ma di un altro pianeta,  per me erano più adatti  gli umili fiori di campo, nonostante ciò ero sempre davanti alla loro aiuola.
Le scoregge del diavolo sono i giaggioli di san Giuseppe e sono simbolo di sapienza, fanno parte del genere iris
La denominazione  iris  deriva dal termine greco che significa  arcobaleno ; nella mitologia greca, era personificato dalla dea Iris, messaggera velocissima degli ordini celesti, soprattutto di Era.
Figlia del dio marino Taumante e della ninfa oceanina Elettra, sorella delle tre mostruose Arpie donne-uccello, Iris era raffigurata come una bella e radiosa giovane donna. Questa dea greca accompagnava le anime delle donne defunte ai Campi Elisi, motivo per cui gli iris viola venivano posti dai greci sulle tombe dei loro famigliari.
L'iris simboleggia la fede e la speranza ma anche il desiderio di trasmettere un messaggio dove si danno buone o cattive notizie, per fare gli auguri in generale e in particolare a chi sta per iniziare qualcosa d'importante. Nonostante la sua bellezza e il suo aspetto abbastanza riconoscibile, l'iris è stato spesso confuso con  il giglio.   
La storia narra che Luigi VII, combatté una battaglia, in cui ne uscì vittorioso, su di un campo completamente ricoperto da questo fiore, così da farne il suo emblema. Da quel momento in poi il popolo lo soprannominò fleure de Louis ossia Fiore di Luigi, ma a causa della pronuncia contratta diventò ben presto fleur de lys, ovvero Fiore di Giglio.  
Allo stesso modo anche in Italia si trasmise storicamente questo errore e il giglio di  Firenze altro non è che un iris, in Toscana l'iris è coltivato per i rizomi   molto utili per i profumi.
Ci sono fiori che parlano, che ti accompagnano dall'infanzia sino alla morte, ognuno ha i suoi, legati ai primi ricordi quelli che imprimono per primi sulla carta copiativa che è il nostro cervello, io amo la  carta copiativa e resto imbambolata ogni volta che mi macchio le mani  di blu.

“…Un segreto d’infanzia si conserva a lungo; qualcuno ne porta dietro un residuo, un’eco fino a che non si hanno i capelli bianchi..”(  "Iris" di Herman Hesse)

immagine di Teoderica

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