mercoledì 25 novembre 2015

LA CALLA E' FIORE CHE PARLA


Le calle sono il fiore preferito di mia madre, come lei sono algide, eleganti, fredde, severe e dritte, ma le amo anche io anche se sono il mio opposto, anzi è proprio per questo che le ammiro.
Tanti anni fa mi regalò i rizomi di calla, la sarta dove andavo ad imparare a cucire, le piantai in giardino, e per anni  sono fiorite, finchè stanca di loro perchè ad agosto perdevano le foglie e scomparivano, lasciandomi l'aiuola vuota, le ho tolte per fare posto ad un arbusto sempreverde.
Poi mi sono pentita ma come si fa a sapere cosa si vuole negli anni a venire?
Negli anni venti, l'artista polacca Tamara de Lempicka le ritrae molte volte cogliendo l'anima di questo fiore.
 Le calle compaiono nei dipinti della Lempicka fin dal 1930-31, e diventano protagoniste di nature morte in cui sono composte in armoniosi mazzi in   vasi di vetro dove tutto si solidifica: i gambi sembrano affondare in gelatina e non in acqua, le foglie si accartocciano rigide come fogli di carta, i fiori appaiono carnosi e come di gesso. La calla (dal greco da 'kalos' = bello) è una pianta ornamentale sempreverde originaria dell'Africa meridionale.
Generalmente i fiori più utilizzati nelle composizioni e negli addobbi floreali sono quelli di colore bianco, considerato simbolo di purezza, verginità.
La calla è adattissima per composizioni floreali moderne, ma anche semplicemente a grandi mazzi immersa in acqua in vasi di cristallo. Quello che normalmente viene chiamato "fiore" vale a dire la parte bianca a forma di imbuto, sono in realtà delle foglie modificate che avvolgono i fiori per proteggerli. 
Secondo una mitologia pagana la calla ha origine dalle lacrime che versò Eva quando fu cacciata dall'Eden; secondo invece la mitologia cristiana le calle rappresenterebbero le lacrime versate dalla Vergine Maria ai piedi della Croce dove fu crocifisso il figlio Gesù.
La calla è considerata simbolo della purezza della sposa   ma è presente anche nelle corone funebri (in particolare in quelle dedicate ai giovani deceduti prematuramente) e coltivata nei cimiteri.
Il pistillo lungo e giallo che si chiama spadice della calla fu considerato un simbolo fallico dai romani.
 La mitologia romana associò la calla a Venere e ai Satiri per l’ardore lussurioso: la dea della bellezza, dell'amore, della fertilità emerse dal mare e maledisse la perfezione di questo fiore temendone la rivalità, così che gli fece nascere un vistoso lungo spadice per abbruttirlo.
 Il singificato della calla diventò simbolico dell’erotismo, della sessualità e della fertilità anche tra gli antichi Greci. Secondo un mito greco, la prima calla germinò da alcune gocce del latte materno cadute a terra dal seno di Era (o Hera), dea del matrimonio, mentre da quello sprizzato in cielo si formò la Via Lattea.
Successe dopo che la dea si risvegliò e adirata allontanò colui che si trovò attaccato a poppare per assimilare i poteri della divinità: era Eracle, il figlio illegittimo avuto con uno stratagemma da Zeus.
I fiori sono tutti  unici e particolari, ma certo la calla è uno dei  più strani, un fiore che non è altro che una foglia ed un fiore che sembra uno stiletto, uno stelo lungo e carnoso e foglie ampie ed avvolgenti...insomma racchiude quasi un amplesso.


immagine di  Teoderica

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