sabato 18 febbraio 2017
VIAGGIO IN FRANCIA XI
l castello di Puivert è accessibile agevolmente tramite una piccola
erta, costeggiando cespugli odorosi di mirtilli, si erge su un colle
dove il vento soffia con sibili inquietanti, nel cielo terso volteggiava
un drone, questi apparecchi ti fotografano pure se vai nel mezzo del
bosco a fare pipì, mi stanno antipatici. Accanto al castello ci si può
inoltrare per il “Cammino dei Trovatori”, la via dove i cantori delle
corti del 1200 si muovevano, possiamo ritrovare lo spirito dei trovatori
nei bardi celtici, nei fedeli d’amore, in Dante, in Shakespeare, ecc. e
oggi possiamo pensare a Bob Dylan ad esempio. I trovatori erano
personalità importanti, cantori raminghi, giullari sì ma dotti, poiché
narravano gesta e leggende di cose realmente accadute, erano molto
apprezzati, soprattutto dalle dame del castello in quanto professavano
l’amore cortese; successivamente furono considerati dei pazzi, che
potevano dire ciò che volevano, ma potevano anche essere perseguitati,
ma poi arrivarono i Francescani e i Domenicani che si trovarono a fianco
dei giullari sulle strade e appresero le loro raffinate tecniche di
comunicazione per la propria missione, Francesco d’Assisi scelse di
farsi chiamare “giullare di Dio”. Potete paragonarli ai cantautori di oggi, i personaggi dello spettacolo, che non per nulla sono chiamati divi, contrazione di divini,
amati ma anche a volte osteggiati e ritenuti “fuori dalle regole”. Così
in parte il giullare godeva di una zona franca determinata dalla sua
pazzia, che poteva consentirgli libertà precluse ad altri ma nello
stesso tempo fargli subire pesanti persecuzioni e maledizioni d’ogni
tipo. Il castello di Puivert è famoso in modo particolare per la “sala
della musica”, riservata
all’accoglienza degli ospiti, vi si mangiava, si discuteva di politica,
si creavano alleanze ma soprattutto ci si divertiva con musica e
poesia; come testimoniano gli otto “musicisti” scolpiti sui capitelli
delle colonne, sotto ad ogni “musicista” una sedia, tranne che sotto ad
uno in cui vi erano dei coppi rotti… mah. In questa
sala si ritrovano, in teche, strumenti musicali d’epoca e arazzi
sull’amor cortese, è un allestimento unico nel suo genere forse perché i
proprietari erano amanti della musica o forse perché un trovatore era
riuscito a sposare la dama del castello? Niente di tutto questo,
probabilmente la sala della musica ricorda, il passaggio, nel castello,
di Eleonora d’Aquitania e tutta la sua corte, avvenuto nel 1170.
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