mercoledì 16 agosto 2017
STELLINA quattordicesima puntata
All'ospedale la
visitarono,
le dissero che il parto non era aperto, che erano coliche renali, che
il bimbo per ora non sarebbero nato. Il marito e la mamma tornarono a
casa e Stellina restò sola. Sola come lo era sempre stata. Dopo un paio
di ore dal ricovero, Stellina peggiorò, ora i dolori erano
inimmaginabili, atroci. La rivisitarono, il parto si era aperto, il
bimbo era pronto per uscire. La portarono frettolosamente in sala parto,
sola con l'ostetrica, ma poi arrivò il marito, che ora era molto
premuroso, incapace di sostenere il dolore evidente
di Stellina, se ne stava fuori dalla porta con le urla di lei che
rimbombavano sino al reparto. Che urla strazianti faceva Stellina.
Arrivò anche la madre, in sala parto, con le mani al viso... oh che
dolore, oh che dolore a vedere la mia bambina ridotta così. E se ne
stava da una parte incapace di prendere la mano di Stellina per
rincuorarla, al punto che Stellina fu costretta a scansarla. La madre
con la faccia spaventata, la terrorizzava, la impauriva,
le toglieva quel po' di coraggio per spingere. Spingi, spingi, le
dicevano e lei lo faceva, ma come poteva avere forze con la febbre a
41°? Le ore passavano e Stellina ora non urlava più, gemeva
sommessamente, non aveva più forze per lottare, neanche il pensiero per
la salvezza del figlio la scuoteva. Semplicemente era finita, era
finita, era finita. Fu allora che la porta si aprì, entrò un giovane,
giovanissimo medico... che succede qui dentro? Lo disse in maniera
imperiosa, mentre l'ostetrica lo guardava spaventata. In un ultimo
sforzo, Stellina si aggrappò al braccio del ginecologo e disse
supplicante... aiutami. E il giovane medico la guardò con amore, sì un
amore istantaneo, nato in un attimo, e Stellina lo guardò pure lei con
amore. Il ginecologo prese la situazione in mano, accarezzò Stellina,
con buone e dolci parole, le disse... ora spingi ora. E uscì con dolore
la testa e poi velocemente tutto il corpo. Era un maschio, coi capelli
neri, neri, sporco di sangue ma già tanto bello. Stellina lo guardava e
non si capacitava del miracolo... un miracolo bellissimo. Certo aveva
ancora le coliche e la febbre certo non era scesa, ma la potenza della
felicità la faceva sentire come se stesse bene, non sentiva più né i
dolori né la febbre. Poi cercò con lo sguardo il medico, uno sguardo
d'amore, che si rifletteva negli occhi di lui, era come se il bambino
appena nato fosse suo e di lui, che il marito non ne facesse parte.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento