domenica 21 gennaio 2018

Galla Placidia e il graal: settima puntata

Onoria, figlia di Galla Placidia, doveva restare vergine per non creare problemi di successione, ma si invaghì del suo procuratore e si lasciò sedurre; scoperto il flirt, il suo amante venne immediatamente giustiziato, mentre Onoria venne costretta a nozze riparatrici con un anziano e innocuo senatore.
Le cronache dicono che  Onoria volle vendicarsi offrendosi nientedimeno che ad Attila, a cui inviò l’anello con il sigillo.
Possibile invece che fosse d’accordo con la madre, in fin dei conti, sul figlio maschio non era possibile contare.
Poteva ben pensare di cedere il trono alla figlia.
Onoria poteva diventare regina degli Unni, poteva realizzare ciò che non era stato possibile a lei.
Sembra che Attila abbia soggiornato da ragazzo a Ravenna, come ostaggio, sino ai vent’anni.
A Ravenna imparò il latino e il disprezzo per il clima decadente dell’impero, lui era forse crudele ma mai  viscido.
Onoria lo aveva già visto, era una bambina al tempo, ma forse le sarà rimasto impresso la forza indomita dell’Unno fascinoso.
Particolare non da poco, Attila piaceva alle donne: alcuni raccontano che ebbe numerose mogli e amanti e più di cento figli.
Quasi certamente Onoria si convinse di soggiogare Attila con le sue grazie femminili, con la sua raffinatezza di principessa romana.
Come già aveva fatto precedentemente sua madre con Ataulfo, il re dei Visigoti.
Ma torniamo all’anello ricevuto da Attila da parte di Onoria.
Attila accettò subitamente, offrendo molto oro in cambio della dote della sposa, che quantificava in territori molto vasti: la Germania, la Gallia, la Spagna e la Pannonia.
Immaginatevi l’astio di Valentiniano III.
Onorio, fu calmato un poco dalla madre Galla Placidia, lui avrebbe voluto strozzare Onoria, infatti la condannò a morte.
Galla Placidia salvò la figlia, se la fece affidare e riuscì a metterla al sicuro.
Valentiniano III, inviò poi un messaggio ad Attila, in cui disconosceva assolutamente la legittimità della presunta proposta matrimoniale.
Attila, per nulla persuaso, inviò un’ambasciata a Ravenna per affermare che Onoria non aveva alcuna colpa, che la proposta era valida dal punto di vista legale. 
Attila sarebbe venuto per esigere ciò che era un suo diritto.
Nel 451 Attila attaccò l’Occidente, venne fermato da Ezio.
L’anno dopo, con le sue orde, piombò in Italia rivendicando di nuovo la mano di Onoria.
Sul Mincio si incontrò con papa Leone che lo convinse a ritirarsi.
Galla Placidia era già morta a Roma, nel novembre del 450.
Ella non riposa nello splendido Mausoleo di Ravenna. 
La battaglia dei Campi Catalaunici si svolse il 20 giugno 451 nei pressi di Troyes.
Nello scontro, le truppe del generale romano Ezio, reclutate soprattutto tra i Barbari e affiancate dagli alleati Visigoti di Teodorico I, prevalsero sugli Unni di Attila.
Erano gli anni di personaggi come Ataulfo, Ezio, Alarico, Attila, Teoderico, Ricimero, Odoacre, Genserico, ecc.
Potrebbero avere ispirato Chrétien de Troyes.
 Chrétien de Troyes,  fu uno scrittore e poeta francese medievale, ideatore del ciclo bretone.
Ora il graal prosegue la sua corsa, sempre inafferrabile, in territorio di Francia con i Merovingi, sino a giungere ai giorni nostri... fra chi cerca un equilibrio fra Oriente e Occidente.
                                                                                                                        

Nessun commento: