giovedì 1 marzo 2018

DANTE 4

 Dante era nell'arte dei medici/speziali perciò, con la sua gran voglia di sapere e conoscere sicuramente si intendeva di medicamenti, erbe, veleni e affari magici, cioè fatture, niente di dispregiativo ai tempi, anzi l'attività era una delle più redditizie. Questo spiega anche il come si manteneva Dante, non come dicono certuni con la dote della moglie, ve lo figurate Dante che si fa mantenere da una donna? A supporto di ciò il triste affare, in cui tentarono d’implicarlo in un processo per magia nera, che indagava sul tentato assassinio di papa Giovanni ventiduesimo. Quelli di Dante erano paragonabili ai nostri anni di piombo, tutti contro tutti, papa Giovanni XXII e la corte avignonese a rappresentare i conservatori, Ubertino da Casale e i francescani i riformisti, Fra Dolcino e i movimenti ereticali in quello dei gruppi armati. L'implicazione di Dante nel contesto di una fattura di magia nera è certamente un dispetto per liberarsi di un personaggio scomodo come Dante che te le cantava in faccia senza paura né ritegno, appunto perchè perché libero e non di alcuna parte, ciò però avvalora la tesi che egli fosse realmente anche uno speziale. Ma torniamo alla biografia di Dante, il quale dice che a mettere fine alla sua vita di bagordi fu un sogno in cui gli apparve la visione di Beatrice. Svegliandosi, giurò a se stesso di dire di lei ciò che nessun uomo aveva detto di nessun’altra donna al mondo, forse fu l'inizio della Commedia. Intanto i ghibellini, dopo la battaglia di Campaldino, erano ridotti all’impotenza. Ora i guelfi, combattevano fra loro, dividendosi in Bianchi e  in Neri , non si sa per quale motivo Dante era un Bianco, visto che la famiglia con cui era imparentato, i Donati, erano Neri. Il conflitto fra loro si trasformò in guerra civile, quando Bonifacio VIII volle annettere la Toscana agli Stati della Chiesa, chiamando Carlo di Valois. Nel 1301 viene mandato in ambasciata (forse a Roma) da papa Bonifacio VIII, ed è probabilmente per questo motivo che non si trova a Firenze quando la fazione, precedentemente perdente, dei Neri prende il controllo della città, guidata dalle truppe di Re Carlo di Valois. Nel 1302 Dante viene, perciò, condannato all'esilio e poi a morte, costretto a non rivedere mai più la sua città.

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