lunedì 7 maggio 2018

DIARIO 11

Che cosa si scrive in un diario, boh, forse un diario privato non è la stessa cosa di un diario pubblico, ma io ho la stessa malattia che hanno circa due milioni di italiani, ho il mal di scrivere e scrivo scrivo. Nel vocabolario la definizione dello scrittore o scrittrice è… chi scrive opere con intento artistico; chi si dedica all’attività letteraria: scrittore di romanzi, di commedie; gli scrittori italiani dell’Ottocento; scrittore arguto, monotono, serio, brillante ecc., con riferimento al contenuto, al tono, alla qualità dei suoi scritti. L’etimologia di scrittura è grafia, che ha la stessa radice di graffito, perché scrivere significa incidere o scavare, quindi uno scrittore scava dentro se stesso poi incide le parole e rende visibile il suo dentro, chissà forse si scrive per rendere più chiaro ciò che si ha dentro e lo si pubblica per ritrovare questo dentro in altre persone, lo si condivide per essere meno soli o forse perché mal comune mezzo gaudio. Per metà della mia vita sono stata un’assidua lettrice, ho letto persino, facendolo di notte, un libro al giorno, per l’altra metà della mia vita un’incessante scriba. Ora scrivendo leggo molto meno, le mie letture sono focalizzate alle ricerche su quello che sto scrivendo o all’etimologia e al significato delle parole, se mi chiedete in questo momento quale libro preferisco, vi risponderò: il vocabolario. A tutt’oggi ho scritto dieci libri, tra romanzi e poesie più vari racconti in parecchie antologie, senza contare un migliaio di articoli sulla Romagna. Bei tempi quelli in cui scrivevo articoli romagnoli per il quotidiano La Voce di Romagna, ho imparato tante cose è stato proprio bellissimo, purtroppo tutto ha un inizio e una fine, anche noi nasciamo e poi finiamo, in tutto questo è meglio vedere rosa e pensare che anche le cose brutte hanno una fine e nel caso della nostra morte, non essendoci più forse saremmo come un tavolo o una sedia o una stella del cielo.

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