sabato 1 dicembre 2018

MAX ERNST


Max Ernst (1891/1976) è stato un pittore e scultore surrealista tedesco. Max Ernst nasce a Brühl, vicino a Colonia, frequenta l’Università di Bonn per studiare filosofia e psicologia ma poi si dedica al mondo dell’arte. Importante è per lui l’incontro con il movimento surrealista, ma anche quello con gli artisti dadaisti e la Metafisica di Giorgio de Chirico. Significante è il suo incontro con alcuni esponenti del surrealismo, come André Breton e Paul Éluard; con quest’ultimo collaborò alla stesura di due volumi, Les malheurs des immortels e Répétition (1922).  Un viaggio in Oriente gli ispira una nuova tecnica pittorica, il frottage. Quest’ultima è una tecnica di disegno e pittura basata sul principio dello sfregamento di una matita su un foglio di carta posto su una superficie non liscia. Soggiornò a lungo a Parigi, dove collaborò con personaggi quali Duchamp, Dalí e Buñuel, prima di trasferirsi per 12 anni a New York, periodo durante il quale raggiunse l’apice della sua notorietà. Durante questo periodo, Ernst lavora  moltissimo, sperimentando nuove forme espressive, come il dripping, e realizzando importanti sculture tra le quali, per esempio, Il re che gioca con la regina (1944). Nel 1954 vince il primo premio alla Biennale di Venezia. Muore a Parigi nel 1976. Max Ernst era un grande appassionato di scacchi, forse non partecipò a tornei o olimpiadi di scacchi come fece Marcel Duchamp, ma con quest’ultimo giocò parecchie partite e vista la capacità di Duchamp certo Ernst doveva essere un bravo scacchista. Un certo numero di opere di Ernst si ispirano agli scacchi, come l’opera che vedete nell’immagine Il re che gioca con la regina, dove le linee forbite diventano inquietanti per via del re che abbraccia una piccola regina. Un re che pare come un Minotauro gigantesco, ma nel gioco degli scacchi senza regina il re vale poco.

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