mercoledì 8 maggio 2019

VACANZE ROMANE romanzo a puntate,X parte


Torniamo a Betty e al suo desiderio di vita spericolata.
Anche il grande Vasco nazionale era un po’ naif, veniva da Zocca, mica da Milano, Roma o Torino.
Zoca in dialetto modenese, significa anche ceppo, stirpe, quindi il Vasco/Blasco poteva avere anche radici romagnole.
Scommetto che avete tirato un sospirone e pensato: “Ma che razzate scrive”.
Ebbene: Le origini del paese di Zocca risalgono ufficialmente alla fine del Medioevo e più precisamente al 1465 quando Borso d’Este sviluppò un primo mercato di scambi, che col passare degli anni divenne sempre più importante. La Romagna estense, nota anche come Romagna ferrarese, è la parte della Bassa Romagna che comprende gli attuali comuni di Lugo, Bagnacavallo, Cotignola, Conselice, Massa Lombarda, Sant’Agata sul Santerno e Fusignano. Il suo nome viene dal fatto che questi territori, tra la fine del XIV secolo e la prima metà del XV secolo entrarono a fare parte dei domini della casa d’Este, duchi di Ferrara, Modena e Reggio.
A parte una parentesi veneziana, questi territori rimasero legati ai domini estensi e al Ducato di Ferrara sino al 1598, anno in cui il territorio ritornò allo Stato della Chiesa e gli Este si trasferirono armi e bagagli in quel di Modena.
Siamo andati fuori percorso, dunque Betty non voleva essere la casalinga di Voghera, aveva così pensato tanto a cosa voleva essere e alla fine aveva deciso di voler vivere d’arte e d’amore, di voler fare l’artista.
 Volere che realizzò, ma lo pagò con lacrime, dolore e malattia.
La sua malattia era alla moda, alla modissima, era bipolare e quindi aveva la patente per stare nella lista degli artisti… che fortuna essere ammalati alla moda.
Il suo viaggio fu tale a quello di Siddharta, un lungo giro per tornare all’inizio, per scoprire che   siamo noi stessi che diamo valore alla nostra vita, non gli altri.
Il successo, l’essere alla moda o altro, non c’entravano niente nelle questioni di autostima, di autovalore, non c’entravano niente nel guardarsi allo specchio e piacersi.
Era lei Betty che doveva dare valore alla sua vita tramite i suoi valori, derivanti dalla sua indole di nascita e da ciò che aveva assimilato/imparato dal suo vissuto.
Purtroppo per crescere il dolore era necessario, Betty sperava di essere cresciuta abbastanza, comunque non recriminava, né si lamentava, aveva superato gli ostacoli, Dio le aveva inviato prove che lei era stata in grado di affrontare, per questo era molto grata al Divino.
Forse il dolore l’aveva resa un poco migliore, più dolce, accomodante e comprensiva verso gli altri.
Prima di passare al racconto sulle vacanze romane di Betty non ci rimane altro che chiederci.
Chi era la casalinga di Voghera?
     
immagine: Vasco Rossi

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