sabato 1 giugno 2019

VACANZE ROMANE romanzo a puntate,XIII parte



Questo romanzo doveva descrivere le vacanze romane di Betty, ma qua si scrive di tutto tranne che di quello che si deve scrivere.
Betty era arrivata a quarant’anni senza aver visto Roma e se la sognava pure di notte.
Causa impedimenti improvvisi, causa mancanza di ferie, causa mancanza di soldi, causa, causa e causa Betty non era mai riuscita ad andare a Roma… ormai pensava che non sarebbe mai riuscita  a vederla.
Finché capitò l’occasione: un viaggio gratuito per visitare una Fiera all’Eur, un solo giorno, di domenica, una domenica in cui era libera, Betty aveva come giorni di riposo solo due domeniche al mese e nessun altro giorno, lei lavorava in proprio e non poteva permettersi di non andare al lavoro perché poi sarebbero mancati i soldi per tirare avanti.
Betty prese la palla al balzo, andò col viaggio gratuito ma non entrò alla Fiera, dall’Eur prese il primo autobus per Piazza Venezia, sapeva già dove andare, a casa si era scervellata per scegliere una meta, alla fine aveva scelto i Fori imperiali.
Quando apparve la piana assolata con i resti della grande Roma restò ammaliata, pensava di non aver sorprese, avendo visto centinaia di volte su You Tube o nei libri d’arte la Roma imperiale, invece guardarli dal vero quasi le pareva impossibile credere a quello che vedeva e il Colosseo che aveva visto centinaia di volte, visto dal vero sembrava un’astronave aliena planata in mezzo al caos romano.
Betty girava con il naso per aria, camminando fra i maestosi resti, incapace di riconoscere il Foro di Cesare da quello di Augusto o da quello di Traiano, smarrita, quasi intimorita, nonostante a casa si fosse ben studiata la planimetria dell’area archeologica, non riconosceva nulla, tranne i mercati traianei, l’arco di Settimio Severo, quello di Costantino, la Basilica Giulia davanti alle tre colonne del Tempio dei Dioscuri e il colle Palatino.
Si fermò, era accaldata al massimo, era la prima domenica d’ottobre, la nebbia si era sollevata e un sole cocente infiammava tutta la zona, Betty presa dall’entusiasmo non si era accorta che era fradicia di sudore, ma non si perse d’animo: era determinata a proseguire la visita, si arrotolò i pantaloni sino a farli diventare corti, si tolse la maglietta, restando in canottiera, si legò i capelli con un cordoncino trovato in borsa e si appoggiò a una sorta di recinto cercando di individuare l’area verde: sapeva che nel Foro romano c’era un luogo dove ancora oggi crescono le tre piante care agli antichi romani, dove oggi come allora, crescono  un fico, un ulivo e una vite.


immagine: Colosseo

Nessun commento: