domenica 15 settembre 2019

VACANZE ROMANE romanzo a puntate,XXVII parte


Le Palilia, le feste in onore della dea Pale, probabilmente erano simili alle Antesterie o alle celebrazioni dei Cabiri o ai Misteri di Samotracia, a dimostrazione dell’importanza della dea, le Palilia si tenevano il 21 aprile, giorno considerato di fondazione per Roma.    
Non si sa bene chi fosse Pale, aveva come attributi il pastorale, il bastone che poi divenne dei vescovi, a volte anche lo scettro e le corna dell’ariete, coi romani la dea prese anche sembianze maschili e fu assimilata a Priapo, il dio col pene spropositato e sempre eretto, ciò rende Pale una divinità risalente alle dee del matriarcato, quando l’umanità non conosceva ancora il ruolo dell’uomo nella riproduzione della specie e la donna era il Divino perché da sola o con l’aiuto di un Dio metteva al mondo un essere nuovo.
Sempre sul Palatino, il colle della dea Pale, un’altra festa importante era quella dei Lupercalia, collegata al mito della città, la lupa, un rito veramente arcaico, dove i luperci, ossia i sacerdoti-lupi vestiti di pelli caprine, facevano il giro della collina, frustando quanti venivano loro a tiro, specialmente le donne: era questo un rito di purificazione e di fecondità, forse questo era un rito che ricordava l’inizio del patriarcato e la sottomissione all’uomo delle donne.

immagine: Priapo affresco ritrovato a Pompei

2 commenti:

Giancarlo ha detto...

Buon inizio settimana.

Paola Tassinari ha detto...

Grazie Giancarlo, anche a te