sabato 1 giugno 2024

CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello



Madonna del mare di Paola Tassinari 

Il titolo di quest’opera che potrebbe essere paragonata a una piccola scultura è “Madonna del mare”, è circa 30x25 cm, del 2011/2013, è un pezzo di legno ritrovato sulla battigia del mare che era esattamente così, un trapezio che rappresenta un mezzo busto e trasversalmente un rettangolo che forma un braccio con la mano, mi sono limitata a dipingerlo coi colori acrilici, simulando un volto di profilo, con lunghi capelli biondi, come il fruscio delle spighe di grano, un grande occhio visto alla maniera egizia, cioè frontale e non di profilo per dare più ieraticità e sacralità e con l’abito di colore violetto, il manto della Vergine è raffigurato solitamente azzurro come lo è il cielo, ma di azzurro ho colorato solo l’iride dell’occhio preferendo il violetto come tinta della veste, rammentando Dante e il XXXII Canto del Purgatorio “Si rinnovò quella pianta che prima aveva i rami così spogli, facendo sbocciare fiori tra roseo e violetto”, in quanto la Vergine è l’intermediaria fra terra e cielo, fra noi e il Figlio e molte sono le Madonne cosiddette dell’albero, una delle quali è in un paese vicino a Ravenna, dove vivo, custodita nel Santuario di Sulo, che ricorda un evento accaduto centinaia di anni fa: una ceramica che rappresenta Maria, fu posta su un albero secco, il giorno dopo l’albero fu ritrovato fiorito. È un’opera ispirata all’Arte Povera, movimento artistico che mi interessa per il riutilizzo dei rifiuti, per vari anni ho usato materiale di scarto, proveniente dai cassonetti, col significato che quando noi verremo messi in una bara, qualcuno, forse Dio, ci venga a recuperare. L’arte Povera è un movimento che nasce nell’ambito dell’Arte Concettuale apparsa in Europa intorno agli anni Sessanta, i cui artisti sostenevano che l’arte non risiede nell’aspetto delle opere, ma nell’idea, nella parola o nel pensiero occorso per realizzarle, si divisero in due gruppi: quello legato al pensiero e quello legato all’evento. Gli artisti dell’Arte Povera si esprimono producendo opere concrete, sostenute da messaggi decisamente intellettuali, non usano tele e pennelli, ma utilizzano terra, legno, ferro, stracci, plastica, scarti industriali e altro, creando anche le cosiddette installazioni, criticando il sistema consumistico. Appartenenti alla corrente dell’Arte Concettuale, oltre all’Arte Povera sono la Pop Art, la Minimal Art e la Land Art, movimenti in cui viene dato rilievo artistico non solo all’opera realizzata, ma anche agli elementi utilizzati nella realizzazione: il tempo, i gesti dell’artista, i materiali impiegati. Ho spiegato il perché dell’uso di legni ritrovati al mare, ma perché ho intitolato l’opera “Madonna del Mare?” A Ravenna è assai venerata la Madonna Greca patrona dell’Archidiocesi di Ravenna-Cervia e del Vicariato del Mare, ogni anno la prima domenica dopo Pasqua (Domenica in Albis) si celebra in suo onore una festa, la statua raffigurante l’icona della Vergine, un delicato bassorilievo bizantino realizzato in marmo pregiatissimo proveniente dalle cave di Paro in Grecia, custodita presso la Basilica di S. Maria in Porto, viene portata dal mare lungo il canale Candiano alla Darsena di Ravenna per poi ricondurre la statua all’interno della  basilica. Una suggestiva e rara processione in Ravenna che è città fortemente atea. La processione ricorda il miracolo della “Madonna venuta dal mare”, quando l’8 Aprile dell’anno 1100, il monaco Pietro il peccatore e altri sei monaci avrebbero visto galleggiare sulle onde del lido di Ravenna, a Porto Fuori, l’icona trasportata dagli angeli. La Madonna Greca è citata da Dante nel XXI Canto del Paradiso: “In quel loco fu’ io Pietro Damiano, e Pietro Peccator fu’ ne la casa di Nostra Donna in sul lito adriano”.

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