martedì 20 agosto 2024

CON GLI OCCHI, CON LE MANI, CON IL CUORE (la fotografa, la pittrice, il poeta) di Annamaria Antonelli Paola Tassinari Vito Coviello



Madonna nera di Paola Tassinari Negli anni dal 2013/15 se sul fronte dell’Arte Digitale avanzo spedita, con un messaggio deciso, nelle tele ad acrilico, nella pittura invece sono titubante, realizzo ritratti intrisi di un profondo esistenzialismo. L’Esistenzialismo, termine coniato dal cattolico francese filosofo Gabriel Marcel a metà degli anni ‘40, è una variegata e non omogenea corrente di pensiero che si è espressa in vari ambiti culturali, soffermandosi sul valore dell’esistenza umana individuale e collettiva con l’impegno del singolo nella ricerca del significato e delle possibilità dell’esistenza. Purtroppo, non ho inizialmente ben capito questo movimento, che è stato pubblicizzato popolarmente solo 196 nella sua eccezione negativa, quella atea e negativa di Jean-Paul Sartre e io, ce ne ho messo del tempo per capire perché non mi piacevano Sartre, Cioran e Camus, a lungo mi sono adagiata sull’Esistenzialismo negativo e pessimista prima di arrivare a quello positivo, non riuscendo a capire che certuni li ho amati intensamente e altri li detestavo, perché? Ce ne ho messo del tempo per capire, ma ve lo svelerò con un altro dipinto. Se ho amato Franz Kafka e Fëdor Michajlovič Dostoevskij, antesignani dell’Esistenzialismo non ho certo apprezzato Cioran e Camus, non sono riuscita neanche a leggerli, lasciando i libri a metà, per me risultando troppo pessimisti e nichilisti. Mentre con gli esistenzialisti italiani, Alberto Moravia, Dino Buzzati, Primo Levi mi sono crogiolata col loro dolore, soffrendo con loro 197 nella loro solitudine, vi trovavo comunque un raggio di speranza. Gli artisti, i pittori esistenzialisti che ho amato di più sono, Giorgio Morandi, Alberto Giacometti, Edward Hopper e Alberto Burri e poi, anche il regista Michelangelo Antonioni mi ha affascinata e soprattutto i Beatles mi hanno coinvolto… sì i Beatles erano esistenzialisti, fu Paul McCartney, a proposito dell’importante trasformazione di stile e comunicazione visiva del gruppo che contagiò migliaia di giovani che disse successivamente allo scoppio della Beatles/mania: “Gli esistenzialisti avevano un aspetto fantastico con quelle giacche di Pierre Cardin scure e senza colletto che diventeranno il simbolo dello stile Beatles. Prendemmo un sacco di cose da loro, perfino il taglio dei capelli”. 198 Infatti, gli esistenzialisti avevano un look che ancora oggi sporadicamente si ritrova, essendo diventato sinonimo di tristezza/intellettualità/fascino. Gli esistenzialisti erano ribelli, giocavano a fare i falliti, vestivano di nero in senso di lutto e di morte. Dimenticavo, che grandi mostri sacri come Schopenhauer, Leopardi, Kierkegaard e Nietzsche, sono considerati antesignani dell’Esistenzialismo. Potevo mai scampare all’Esistenzialismo? L’opera in questione è stata realizzata nel 2015 è un acrilico su cartoncino, misura 50x50 cm. “Madonna del fuoco” è il titolo, doveva essere la copertina per il mio romanzo “Sono bruna e sono bella” dedicato all’enigma delle Madonne Nere, cioè le raffigurazioni della Vergine col volto scuro a cui sono legati miracoli e misteri. La devozione alla 199 “Madonna del Fuoco” è molto sentita nella mia famiglia, che è di origine forlivese. Nel 1428, nella notte tra il 4 e il 5 febbraio, a Forlì, scoppiò un incendio che distrusse una scuola, si salvò solo una xilografia, cioè un disegno stampato che raffigurava la Madonna circondata da tanti Santi. Da allora la “Madonna del Fuoco” è venerata a Forlì ed è considerata la protettrice della città, in realtà nella xilografia la Madonna ha il volto bianco, ma la simbologia delle Madonne Nere non si riferisce solo al colore. Nel dipinto, uno sfondo bianco/argento illumina la donna da tergo, ha gli occhi luminosi, il volto scuro, i capelli neri legati a coda di cavallo con un cordoncino rosso, un maglioncino nero a collo alto, le mani inguantate di nero e tra le dita una sigaretta accesa. 200 Col titolo di questo dipinto non voglio essere irriverente, ho solo immaginato una madonna ai giorni nostri, intendendo madonna come il titolo onorifico attribuito nel Medioevo alle donne, che significava mia signora che se messo in maiuscolo diventa Madonna… Ho giocato per far riflettere, credo che ci sia tanto da pensare su questa cosa e su certo femminismo spinto all’estremo.

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