domenica 7 febbraio 2010

PEOPLE

BILLY BUD 
Anna ed io eravamo compagne di scuola, risparmiavamo i soldi della merenda per comprarci libri e fumetti. 
Avevamo un patto, dividevamo le spese a metà, lei leggeva per prima poi leggevo io, quindi se era un fumetto lo conservava Anna, se era un libro lo tenevo io. 
Il patto funzionò benissimo sino all'incontro con Billy Bud. Lo incontrammo alla solita libreria, dovevamo comprare Messalina un fumetto più erotico che storico, ma quella mattina c'era in libreria un romanzo di Melville, con la copertina bianca e vistose bande verde pisello ad incorniciare il titolo e la foto del ragazzo più bello che avessimo mai visto, talmente affascinante che ce ne innamorammo all'istante. Dimenticato il fumetto di Messalina, cacciammo fuori tutti i soldi che avevamo, andando in prestito anche da Katiuscia, un'altra nostra amica, e lo comprammo. 
Ma qui sorse l'inghippo, Anna disse che questa volta l' avrei letto io per prima, ma poi lei avrebbe tenuto il romanzo, in cambio mi dava ben dieci fumetti. 
Io non sentivo ragioni, il libro l'avrei tenuto io, ma guarda che pretese, lei aveva sempre tenuto i fumetti, che voleva ora, a me non importava leggere per prima, mi importava tenere il libro. 
 Anna disse allora che lei si sarebbe accontentata solo della foto di Billy Bud, ma a me non piacevano i libri "rotti". 
Dai e dai cominciammo a spintonarci , una tirava il libro, l'altra tirava, la copertina si ruppe, soprattutto si ruppe la foto di Billy Bud. 
A quel punto Anna strappò del tutto la foto e la fece a pezzettini, disse... tienilo pure ora a me non interessa più. 
 La bellezza della foto di Billy Bud era innegabile (Anna ed io associavamo le immagini della copertina al romanzo, per noi la copertina rispettava il contenuto) e quando lessi il romanzo rimasi con un sapore acerbo, acre perché col mio egoismo, con il mio volermi tenere tutto ero stata la causa della morte anche dell'immagine di Billy Bud... perché come tutti sanno la morte dell'affascinante marinaio di venti anni fu ingiusta che più ingiusta non si può. Ancora oggi ho quel piccolo volume dalla copertina un po' stracciata con in mezzo una finestra aperta dove un tempo ormai lontano c'era la foto di Billy Bud. 


Il racconto è frutto di fantasia. Eventuali somiglianze a fatti realmente accaduti sono puramente casuali.

3 commenti:

Gaetano Barbella ha detto...

Anna deve essere la tua interiorità che impropriamente si innamora di Billy Budd. È l'omoerotico Claggart del libro, il perfido maestro d'armi Claggart che sente per lui un'attrazione segreta. Di qui una parallela trama che porta alla morte ingiusta di Billy Budd. È naturale che alla Anna esteriore, ossia tu Paola (mettiamo che l'altra sia Teoderica), spetti il libro, foto compresa. Ma sono troppi i contenuti espressi in quella bellissima immagine maschile...

«Hermann Melville (1819-1891) terminò questo racconto poco prima di morire; esso venne pubblicato solo nel 1924 e subito riconosciuto come l'ultimo capolavoro dell'autore di "Moby Dick".

Come spesso accade per le opere di Melville, anche a proposito di "Billy Budd" si usano comunemente i termini di parabola, simbolo, allegoria, apologo, e si sottolineano gli innumerevoli richiami biblici ed evangelici presenti nel testo.
Di Billy, Melville dice che "da nudo avrebbe potuto posare per una statua del giovane Adamo prima della caduta"; l'ufficiale Claggart ha in sé qualcosa di misteriosamente satanico, che allude - direbbe forse Kant - al "male radicale" nella natura umana.

L'impiccagione di Billy (cap. xxv) ha luogo in un clima mistico, quasi di trasfigurazione.
Ma una introduzione dell'autore (da lui stesso soppressa nell'ultima redazione del testo) suggerisce anche una interpretazione in termini politici, filosofico-storici o teologico-storici:

non per nulla Melville ha avuto cura di determinare storicamente con grande precisione la sua narrazione, collocata durante la guerra dell'Inghilterra contro la Francia rivoluzionaria e all'indomani di una grande sommossa, poi rientrata, fra gli equipaggi della flotta inglese;

un ammutinamento che, se rese particolarmente severa la disciplina marinaresca ed è quindi (nel racconto) fra le concause della condanna di Billy Budd, ha anche la funzione di alludere alla Rivoluzione francese e di caricare la condanna di Billy di ulteriori significati e allusioni:
la morte di Billy sembra assumere in qualche modo la portata di un sacrificio espiatorio.

Non va infine trascurato l'elemento omoerotico del racconto...». Link.

Ecco che si comprende appieno l'interesse morboso di Anna (Teoderica) per Billy Budd, in realtà la sua anima. Claggart potrebbe giustificare la possibile presenza in lei di una componente satanica, peraltro supposta dallo stesso autore del libro Melville. Meglio: un interesse per le scienze occulte. Ma Teoderica e Anna non sembrano distaccarsi sul web e forse a mala pena anche nella vita reale.

«Ancora oggi ho quel piccolo volume dalla copertina un po' stracciata con in mezzo una finestra aperta dove un tempo ormai lontano c'era la foto di Billy Bud.».

Un tempo era Billy Budd (con due "d") l'ideale giovane Adamo di grande bellezza, e ancor prima Anna e Teoderica si volevano bene e andavano d'accordo... poi si son divise, ognuna con il suo dio ("d") in sé.
Un "Bud" della lingua inglese che significa bocciolo... un bocciolo capro espiatorio...

Gaetano

Paola Tassinari ha detto...

Ma Gaetano, ho letto e riletto il racconto e non ho mica visto la.....svista.....non l' ho proprio vista.....ma chissà, chissà che tu non abbia ragione e le sviste non viste ......cosa sono le sviste non viste???????????
*_* (°°++**)= °_° ^-ciaooooooooo

Paola Tassinari ha detto...

Ah dimenticavo....il racconto non lo correggo perchè va bene cosììììììììììììììììììììììììììì
^_^riciaoooooooooooooooooooooooooooooooooooooo