martedì 9 febbraio 2010

PEOPLE

ANNA 

Capelli neri, lunghi e setosi, occhi grandi come quelli di un cerbiatto e coraggiosa. 
Aveva perso la madre in tenera età. 
Viveva sola col padre. 
Amava i fumetti, durante le lunghe ore di italiano, innalzava sul suo banco l'atlante geografico, dietro a cui si nascondeva alla vista della Prof, a leggere le sue amate avventure. 
Un giorno, non fu lesta a nascondere il giornalino e fu scoperta. 
La Prof le sequestrò l' abominevole lettura e si avviò verso il cestino per stracciarla. Anna si alzò in piedi e disse: -Lei non può romperlo, perché io l'ho comprato con i miei soldi, è mio non suo.- 
La prof paonazza, si fermò e mise il fumetto nel cassetto della cattedra. 
Anna si diresse, mentre la classe ammutoliva, con passo fermo alla cattedra, aprì con impeto il cassetto, prese il suo fumetto e guardando negli occhi la Prof, le si rivolse in tono calmo: -Lei non può sequestrare un mio oggetto, ora io lo prendo e le assicuro che non lo leggerò durante le ore di lezione.- Inspiegabilmente la Prof sempre pronta ad inviarti alla segreteria del preside o a metterti una nota, rimase senza parole e fremente di rabbia repressa ammutolì. Noi ragazzi aspettavamo la tempesta a scoppio ritardato... ma la cosa finì lì. Anna oggi è una stilista nota ed affermata, costumista di talento, ma ha affrontato scogli persi, scogli insormontabili, scogli superati e scogli vinti. 
Anna la coraggiosa. 



Il racconto è frutto di fantasia. Eventuali somiglianze a fatti realmente accaduti sono puramente casuali.

10 commenti:

pierperrone ha detto...

La vita bisogna guadagnarsela. Non si deve essere nè troppo accondiscendenti nè troppo duri. Ammettere gli errori aiuta, come ha aiutato Anna. Ma bisogna anche difendere il proprio universo.

Nessuno può rubarlo, romperlo o sequestrarlo.

Dobbiamo difenderlo.

Io trovo che oggi cercano di sottrarcelo con l'inganno e la falsità. Come si fa ai banchetti del gioco delle tre carte, o come sanno fare i maghi o gli ambulanti di passaggio.
Ti promettono che sarà tutto facile. E intanto ti sottraggono il tuo universo. E ti trovi in un mondo tutto falso, che credi sia il tuo, ed invece è solo una gabbia, nella quale ti consentono di continuare a vivere a apatto che spendi i tuoi soldi ed affidi loro la tua anima.

Anna come ha costrito il suo mondo, il suo trionfo?
Si è venduta a loro e con i profitti che ne ha tratto ha tirato su l'azienda e si è procurato le referenze giuste?
Molti riterrebbero un destino così bello, di successo. Diciamolo pure, glorioso e vincente.

Ma sarebbe il triste prodotto del frutto del demonio.

Avere un'anima da cui osservare il proprio universo è la vera ricchezza.
E chi ce l'ha non dovrebbe mai consentire che gliela sottraggano.

Paola Tassinari ha detto...

Vedi Piero, a volte certi macigni che ti rendono molto, ma molto pesante la vita, ti aiutano a non avere paura, a tenere alta la testa, a non morire ogni giorno un poco, nel caso di Anna, ci sono stati scogli ( di cui non parlo perchè sono solo suoi)talmente duri che avrebbero stramazzato tante persone, Lei no.Lei era ed è coraggiosa che non vuol dire incoscienza, ma coraggio vero, responsabile. Questo carattere già lo dimostrava nella sua fanciullezza,le barriere le mettiamo noi per primi. I tempi sono brutti, ci scippano l' anima con la forza, con l' inganno, col miele.......ma la prima barriera la mettiamo noi......dobbiamo trovare la forza in noi..........ma dove cavolo sta questa forza..........ce l' abbiamo tutti???????????
Non lo so se ce l' abbiamo tutti, non lo so proprio.
Come dice Don Abbondio.......se uno il coraggio non lo ha, mica se lo può dare ...........io già mi ero accorta da "piccola" che coraggio non ho......anche se avevo degli esempi di coraggio, si ved che lì i neuroni specchio non funzionano.
Hola my amigo.

Unknown ha detto...

Purtroppo Paola niente è di noi, perlomeno niente è mio. Cioè, mi stanno copiando tutti, nessuno escluso, l'ultimo in ordine di tempo è udite udite, nientemeno che Davide Brullo che ha ripreso il titolo del suo ultimo libro a un titolo di un mio post (a sua volta titolo di un racconto mai uscito con il titolo originale) S come suicidio. Ahimè tutti mi copiano, mi farò fuori o li farò fuori. Ingenuità. D'ora in poi non scriverò più niente. Ecco vedi, già mi copiano, lo sento.

Salvatore Lombardo ha detto...

Ciao TEO,ho letto questa interessantima storiella; a parte il ragionamento scontato che bisogna lottare per ottenere qualcosa,non è neanche da sottovalutare l'atteggiamento(alla fine positivo) dell' insegnante che vedendo la risolutezza di Anna non ha reagito.Esistono persone insensibili anche di fronte a tragedie.Bella la figura di Anna con contrasti forti quali il nero ed il rosso(anche degli occhi).Un abbraccio da Salvatore lombardo.

paopasc ha detto...

Io ho letto un sacco di fumetti da ragazzo e mi piaceva anche disegnare, e ne disegnavo a bizzeffe.
Però non sono diventato qualcuno.
Forse non ho letto quelli giusti.

Gaetano Barbella ha detto...

Partiamo dalla "d" di Billy Budd mancante. E se a te sta bene la "svista", ovvero giusta "vista" dando retta a Teoderica, vuol dire che Paola (sempre tu) non pone remore su tutto ciò che ho argomentato su di te in relazione alla questione del libro senza la foto. Dunque lo scritto è autobiografico, ma è così da quando hai deciso di esporre la serie People.
Ed ora veniamo a quest'altra Anna che con la sola immagine dice molte cose che con lo scritto emergono appena sul suo carattere indomito. L'episodio delle scontro con la Prof dimostra quanto sia vincente prendere di petto una situazione sfavorevole e risolverla a suo favore. Ma a volte ci si scontra con le regole di vita imposte dal sistema e non sempre funziona aver coraggio e spregiudicatezza. Però a conti fatti i risultati non sono mancati essendosi affermata come "stilista di moda". Metto tra virgolette per immaginare un peculiare modo di "arrivare a meta" della vera Paola che solo lei sa.

Come giudicare Anna? Un'eroina che difende a spada tratta il proprio "universo"? Ma è vero anche che se avesse mostrato sottomissione e pentimento per essersi preso gioco della sua insegnante mentre lei insegnava, avrebbe forse riottenuto il fumetto, non senza il giusto rimprovero. Fermo restando il gesto di opposizione all'intenzione di lei di strappare il fumetto sequestrato, una dimostrazione di carattere da apprezzare. Tant'è che nella figura il dito indice posto sulla punta del naso, rimarca il gesto allusivo di fare silenzio. Quasi a tacitare la Prof del post: «Inspiegabilmente la Prof sempre pronta ad inviarti alla segreteria del preside o a metterti una nota, rimase senza parole e fremente di rabbia repressa ammutolì.».
Tutto bene se non stesse in piedi il carattere focoso di Paola che molte volte, per fondamentali questioni di vita, ha preso posizioni di questo tipo, visti secondo la realtà esteriore di altri. Resta però l'altra faccia della medaglia Paola-"Anna" che già con lo scritto di Billy Budd e quest'altro mostra altri segni. E se poi ci si sofferma sull'immagine dove due sono i colori, con i quali ci si impatta e si è dominati, il rosso e il nero.
Mi sono concentrato a fissare gli occhi stranamente focosi e penetranti. Mi ha attratto l'occhio suo di sinistra assai severo e fortemente magnetico, mentre l'altro era pieno di dolcezza.
E sul rosso e nero?
Due colori che mi dirigono verso il libro di Stendhal, "Le Rouge et le Noir". Dal suo sottotitolo "Cronaca del XIX secolo" ed in particolare la trama imperniata sul protagonista Julien Sorel, giovane avventuroso, romantico e calcolatore si lega al libro di Billy Budd di Hermann Melville del post precedente a questo. La sua bruciante e tragica ascesa nella Francia della Restaurazione. Il protagonista sfida se stesso e la società che vorrebbe conquistare con i suoi amori travolgenti e la sua arida sete di dominio, che di volta in volta gli consentono di affermarsi, ma alla fine lo portano alla distruzione.

Per certi versi Julien Sorel sembra ricalcare la figura del perfido ufficiale Claggart causa della condanna a morte del bel marinaio Billy Dudd.
Ecco che il cerchio si chiude mostrando i possibilismi di "Anna"-Teoderica in Paola. Come già detto in relazione alla figura di Claggart si tratta di un suo substrato "magico" cui non si ritrae dal mostrare apertamente. Si tratta di un potenziale in lei da cui trae profitto pervenendo a mete della vita che altrimenti non potrebbero determinarsi. Però il passo è breve per sperimentare infelici rovesci.

Abbracci,
Gaetano

Paola Tassinari ha detto...

Grazie Salvatore, di aver apprezzato il disegno, i colori sono stati scelti proprio per cercare di far capire il carattere di Anna, una forza misteriosa capace di soggiogare.....era qualcosa in più del coraggio, era un fuoco.
Ciao Salvatore....poi vengo a vedere se hai pubblicato lavori nuovi........

Paola Tassinari ha detto...

Ehi Ettore......hai mai pensato che se ti copiano: VALI, hai mai pensato che ti possono venire altre idee ( e agli altri magari no), hai mai pensato che finchè ti copiano avrai idee eeeeeeeeeee poi copiato da Brullo......Brullo non è mica cosa da poco conto essere copiato da Lui....e poi credi che non abbia notato che ultimamente i vostri scritti sono pubblicati insieme.....come gemelli.......ma tu sei il gemello che ha in sè anche una sensisibilità femminile che Brullo non ha.....le stesse cose scritte da te o da Brullo risultano diverse......se poi lui ha usato la tua"S" tu hai usato la "M" (tre ne hai usate)e se ci pensi la M è una lettera OK.
Cosa vuol dire che non scrivi più.....io che compro la Voce e copio, copio e copio da che cosa copio dopo???
Au revoir young man.

Paola Tassinari ha detto...

I fumetti li abbiamo letti tutti.....disegnato pure....ma quanti a 12 anni li amavano talmente tanto da sfidare l' insegnante (quella d' italiano il cerbero)e da soggiogarla....sì perchè fu chiaro a tutti, studenti e prof. che Anna era DETERMINATA e NON AVEVA PAURA DI ESSERE SE' STESSA.....quanti a 12 anni hanno questa capacità?
Au revoir mom amie.

Paola Tassinari ha detto...

Quando arrivo a leggere il tuo commento Gaetano, mi dico .....va a finire che ora Gaetano mi conosce meglio di me stessa....non sono un po' sconsiderata ad aprirmi così????????.....no perchè metto bene in evidenza....."Il racconto è frutto di fantasia. Eventuali somiglianze a fatti realmente accaduti sono puramente casuali".......quindi potrei raccontare gli incontri che mi hanno colpito, gli episodi che mi hanno fatto diventare quella che sono, per eliminarli ed andare al mio "tutto" iniziale o potrebbe essere tutto inventato chissà, chissà.
Il Rosso e il Nero è uno dei miei romanzi preferiti, il protagonista non mi piace,ma dovrò rileggerlo perchè forse sto rivedendo i miei gusti ( sai io adoravo Heathcliff di Cime Tempestose, Andrej e Natalija di Guerra e Pace e disprezzavo Madame Bovary)un po' troppo benpensanti e rigidi.
Anche tu , come Salvatore che è un ottimo artista, hai capito che il coraggio chiamiamolo "primordiale" di Anna è pennellato meglio nel disegno che nel racconto......un episodio che è come un flash della memoria...in fondo gli episodi che ti "marchiano" sono il "battito della farfalla" sono i momenti da cui partono le ....strade......ma vanno bene tutte le strade.....l' importante è percorrerle, anche se io ora per andare avanti, sembra, ma sembra solo che stia andando indietro.
Un beso my amigo.