Si era
addormentata sulle pagine dei Promessi Sposi, al capitolo XIII, domani doveva
essere interrogata sui meccanismi della folla e su quelli del potere. La prima
senza guida è dominata da passioni irrazionali e da pregiudizi superstiziosi, e
ha pure un malinteso desiderio di giustizia, di trovare e punire i colpevoli. Però il
potere è il peggiore, inganna e lusinga gli uomini, facili ad
essere persuasi ad appoggiare un’idea o quella opposta, come delle banderuole. Il
potere pretende di essere onorato (e
pensare che questo termine è legato all’onestà di fatto e di pensiero). Oggi
come ieri. Manzoni ci dice che a questa follia ci si può opporre solo chi non
fonda la propria vita sulle idee ma sui fatti. Ecco Morgana doveva studiare
tutto ciò e invece di farlo, si era addormentata ed aveva fatto un sogno strano
ma che forse si collegava bene col Manzoni: non seguire le folle perché come
evidenzia la parola è folle, lei amava il buon senso e stava sicuramente dalla
parte di Renzo, il protagonista, e del Manzoni. Morgana decise che era meglio
chiudere coi sogni ed anche coi Promessi Sposi, sarà stato pure un sogno o un
incubo, ma l’aveva lasciata spossata, le sembrava di aver spremuto le meningi
al massimo per elaborare nuove idee. Adesso non voleva sentirsi in colpa per le sue
idee, per il fatto del comportamento
della folla che si lascia trascinare dalle idee a scapito dei fatti, come se a
volte i fatti non fossero peggiori. Chiuse
il libro, prese il cellulare, mise l’auricolare ed iniziò ad ascoltare un po’
di musica dei Jethro Tull che
amava per via del flauto che abbinavano al rock e poi passò alla chitarra dei Guns
N’Roses col pezzo “Don’t Cry” che le fece tremare il sangue nelle vene, fu
allora che inserì il pezzo “For The Love Of God” suonato da Steve Vai e
dall’orchestra sinfonica. Morgana si riconciliò col mondo. Si tolse gli
auricolari, si mise in posizione corretta alla scrivania, prese i Promessi
Sposi ed iniziò a studiare
diligentemente, domani avrebbe preso un buon voto, quest’anno aveva la maturità
e promise a sé stessa di fantasticare meno e di pensare solo alla scuola…
almeno per qualche giorno.
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